Harry Potter il mago che ci aiuta a crescere

Harry Potter il mago che ci aiuta a crescere Harry Potter il mago che ci aiuta a crescere IL PERSONAGGIO Roberto Denti L successo dei romanzi della Rowling è determinato da un insieme di fattori che si sono incastrati a meraviglia l'uno nell'altro. L'avvio è certa�mente stato dato da un'azione di marketing che nel campo dei libri per bambini non ha prece�denti: è stata costruita un'atmo�sfera di attesa e di suspense con estrema abihtà. I genitori ingle�si e americani che aspettavano davanti alle librerie, protetti dai sacchi a pelo per una o più notti, sono diventati una noti�zia che ha girato il mondo e che ha contribuito a organizzare un evento che ha scosso l'opinione pubblica. Come non far partecijare il proprio figlio alla possi�bilità d�fruire di un libro di cui tutti parlano? Ma, per chi cono�sce i ragazzi, è noto che l'in�fluenza degli adulti non ha poi gran peso se il romanzo non possiede la struttura per soddi�sfare concretamente le loro esi�genze e le loro curiosità. Alle emozioni dei ragazzi la Rowling risponde perfettamen�te, sia per l'impianto delle vicen�de che per il modo in cui sono raccontate. L'invenzione fonda�mentale riguarda la magia, trat�tata con rara sapienza e con continue sorprese innovative. Non c'è dunque da meravigliar�si che i ragazzi ne restino affascinati. I racconti ascoltati nella prima infanzia ed è inutile ricorrere a Freud o a Melanie Klein per ricordare quanto i primi anni di vita di un individuo ne condizionino tut�to il tempo dell'esistenza sono le fiabe di tradizione orale, di cui la magia è componente essenziale. Il mondo primitivo è permeato di magia che, mal�grado tutti i tentativi di condur�ci a un comportamento raziona�le, mantiene una posizione de�terminante anche nella vita degli adulti. E' sufficiente sotto�lineare come, nella cosiddetta età della ragione, maschi e femmine ricorrono a cartoman�ti, fattucchiere, maghi, inter�preti di oroscopi sulla base dei segni zodiacali, per non parlare di certe forme di fanatismo nella fiducia rivolta alle possibi�lità terapeutiche dei santi, delle loro immagini, o delle sorgenti miracolose, pagati con fior di soldi. I ragazzi, per fortuna, si limitano a leggere i romanzi di Harry Potter: io credo che sia, rispetto agli adulti, un compor�tamento esemplare. D'altra par�te: chi, potendo scegliere, non andrebbe a una scuola di magia piuttosto che a quella che sono costretti a frequentare? I libri della Rowling hanno segnato non importa se incon�sapevolmente la fase discendente dell'interesse per i libri di paura (o horror che dir si vo�glia), ai quali per anni si sono affidati i ragazzi per mediare l'oppressione violenta del mon�do reale che li circonda. Oggi il rifugio è la magia di Harry Potter, ma con una differenza: mentre l'horror era divenuto un «genere», i romanzi della Rowling restano un fenomeno per ora senza imitatori. E qui interviene la seconda caratteri�stica della sua scrittura: quella di possedere una capacità nar�rativa di particolare livello. Non è sufficiente è chiaro pensare una buona storia se all'sinvenzione» non corrispon�de l'abilità di raccontarla. Non è casuale, quindi, che Stephen King nel suo ultimo «On writing» (ed. italiana Sperling SKupfer) abbia inserito i primi tre libri di Harry Potter (l'ulti�mo non era ancora uscito) nel! elenco «dei libri migliori» da lui letti negli ultimi tre o quattro anni. L'elenco di King compren�de novantasei titoli (e non tutti sono contemporanei, perché troviamo anche Dickens, Faùlkner, Conrad, Golding, Greene, ecc.): l'indicazione di tre libri scritti specificamente per ra�gazzi assume un significato par�ticolare. Adesso è uscito da Salani il quarto volume della serie. E' sempre difficile parlare di un libro a botta calda, sotto l'im�pressione immediata che ovvia�mente risente anche dell'urgen�za della lettura. «Harry Potter e il calice di fuoco» è il quarto volume della serie, la quale sarà completata con il settimo, perché sette sono gli anni che il protagonista trascorrerà nella scuola-castello di Hogwarts. E' il caso di sottolineare che sette è il numero magico per eccellen�za? Quest'ultimo volume ha un numero di pagine (640) superio�re ai precedenti («La pietra filosofale» è di 296 pagine, «La camera dei segreti» di 310, «Il prigioniero di Azkaban» di 368): in tutti e quattro un adulto potrebbe essere tentato di sug�gerire qualche taglio per allegge�rire alcuni momenti in cui l'in�dugio espressivo induce a pause inattese. Ma queste considera�zioni non hanno certamente interessato i ragazzi, ai quali i libri sono piaciuti cos�come sono e i settecento milioni di copie vendute all'estero (in Ita�lia oltre 200.000 copie per tito�lo) testimoniano che certe criti�che non hanno minimamente ostacolato il successo di lettura. Indifferenti, i giovani lettori, sono stati alle critiche che han�no fatto capo allo studioso ame�ricano Harold Bloom, per il quale i miliardi che i libri della Rowling hanno smosso sono «il segno della decadenza 'della purezza letteraria, spodestata dalle potenti astuzie del merca�to multimediale». E' al proposi�to corretto ricordare che, se le forti vendite di un romanzo non lo pongono automatica�mente fra i capolavori letterari, la serie di Harry Potter non può venir considerata soltanto una moda: bisogna ricercarne le ragioni più profonde, quelle, ad esempio, che dopo il 1940 han�no fatto di «Pippi Calzelunghe» il personaggio che ha girato il mondo imponendo la sua tra�sgressività. Harry Potter offre innanzi tutto uno strumento di trasgres�sione, attraverso il quale poter evadere almeno con l'immagi�nazione da un mondo che non attira, non convince, non ci piace. Se'la'magiaè'di cardine che fa del protagonista un per�sonaggio affascinante, tanti so�no i problemi che il protagoni�sta deve affrontare, dalla morte dei genitori alla depressione, dagli incubi alle torture menta�li. Siamo sempre di fronte a una storia complessa, che non tra�scura nulla dei diversi aspetti e momenti della crescita non certo indolore di Harry. E' questo probabilmente il segre�to del successo: il coinvolgimentò del lettore, che si identifica nel passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, con tutti i pro�blemi, drammatici o sereni che siano, che le sono connaturati. Già nel primo capitolo entra�no personaggi nuovi che ricom�pariranno soltanto nel trenta�treesimo, per rivestire un'im�portanza particolare. Poi assi�steremo alla finale della Coppa del mondo di Oudditch (è Io stranissimo sport di cui si parla molto spesso nei primi tre volu�mi), che però verrà sostituita da tre proye di un nuovo tor�neo, il «Triwizard Tournament» (il torneo dei tre maghi), a cui partecipa un esponents delle tre principali scuole di magia (Hogwards, Beauxbatan e Durmstrang). II torneo sarà pericoloso e il campione di ogtìi scuola verrà selezionato per magia dal CaUce di fuoco (ecco il titolo del volume). Anche se Harry npn ha l'età, il Calice Io sceglie ugualmente: sarà il quarto concorrente, anche se controvoglia. Prima prova: sottrarre un uovo al drago che lo sta proteg�gendo. Seconda prova: salvare sott'acqua, oltrepassando le Si�rene, la persona che più sta a cuore al concorrente. Terza pro�va: incontrare una Sfinge e risolvere un indovinello. Natu�ralmente le gare sono irte di ostacoli e i partecipanti usano tutti i mezzi possibili, anche illeciti, per superare gli avversa�ri. Harry, come al solito, si comporta correttamente, arri�vando primo a pari merito con il suo amico. Siamo cos�al capitolo trentuno. Ma ce ne sono altri sei, in cui le vicende si aggrovigliano: si scopriranno persone sostituite, accuse di allucinazioni, il ritomo del grande nemico (Valdemorts), persone che si trasformano in insetti, ecc. Naturalmente tutti i trentasette capitoli sono co�struiti intomo a un cumulo di avventure che mantiene il letto�re sempre sotto pressione: dai maghi e dalle streghe che usano oggetti magici (le «portkeys») alla strana attività di un impor�tante funzionario del Ministero della Magia, dalla giornalista che nelle sue interviste si scate�na n con toni" scandalistici al nuovo professore di.Difesa cón�tro le Arti Oscure, ai Maghi Mascherati che contro ogni regola attaccano un gruppo di «babbani». Impossibile dare un' idea dell'infinito materiale svi�luppato in questa ultima fatica dalla Rowling, sempre molto abile nel sorprendere e lasciare con il fiato sospeso il lettore. La traduzione di Beatrice Masini (che già aveva tradotto il terzo volume) è di una chia�rezza esemplare e di alto livello linguistico, anche per l'appro�fondimento della complessa materia potteriana svolto in sintonia con Serena Daniele, certamente una delle maggiori esperte al mondo del non facile universo di Hogwarts. Lascio per ultimo, anche se andrebbe meglio approfondito, l'inatteso fenomeno conferma�to'dalle vendite in libreria e dalle biblioteche della lettura di tutta la serie di Harry Potter da parte degli adulti, indipen�dentemente dalla presenza di figli in famiglia. Le possibilità di spiegazione.potrebbero esse�re due: 1) nel settore della letteratura per adulti non si trovano romanzi di particolare rilievo e quindi ci si rifugia laddove il romanzo esce dai binari della consuetudine; 2 (e credo che sia la ragione più importante) gli adulti sentono il bisogno, oltre che di soddisfa�re la parte magica di se stessi, più o meno conscia, di ricostrui�re la propria infanzia, di ricerca1 re le radici dimenticate nel corso degli anni, di prendere cioè coscienza di ciò che sono stati. Gli anni dell'infanzia come chiarisce Leon Garfìeld in un racconto horror per ragazzi, «Il fantasma del piano di sotto» (ed. Mondadori) sono quelli che costruiscono la nostra ani.ma: senza di loro non siamo nulla. Di fatto non possiamo esistere. E' sorprendente il numero di copie vendute ad adulti, anche senza figli: il motivo va forse ricercato in un desiderio inconscio di ricostruire la propria infanzia Da oggi in libreria «Il calice di fuoco», quarta avventura della fortunatissima saga di Jeanne Kathleen Rowling Un successo dovuto non solo al marketing che segna il declino del genere horror: ora è la magia che affascina i ragazzi e li accompagna nel difficile passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza ■ -• Jeanne Kathleen Rowling, l'inventrice di Harry Potter. Escludendo «Il calice di fuoco», ha venduto nel mondo circa settecento milioni di copie (in Italia, 600 mila). Stephen King ha inserito i suoi tre volumi precedenti nell'elenco «dei libri migliori» da lui letti, accostandola a Dickens, Conrad, Faulknere Greene. Accanto al titolo: un disegno di Matteo Pericoli

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