Il Piccolo Buddha: vi spiego la felicità di Pierangelo Sapegno

Il Piccolo Buddha: vi spiego la felicità Il Piccolo Buddha: vi spiego la felicità Una folla di fedeli nel monastero di Pomata reportage Pierangelo Sapegno inviato a POMAIA LA faccia è ancora quella di un bambino, con i baffi che sono appena un'ombra sul labbro e gli occhi verdi che non hanno visto tanto mondo e guardano tutto come se fosse solo un libro da leggere. Forse, per un Lama il mondo resterà così. Lui è il Piccolo Buddha, e il tempo che è passato da quando lo raccontavano in un film, l'ha cre�sciuto proprio come un bimbo: l'ha allungato e gli ha lasciato la stessa pelle tenera, in fondo, e gli stessi occhi innocenti. Lama Osel è imo dei primi occidentali a essere ricono�sciuto come Lama reincarnato. È venuto a Pomaia, colline di Pisa, all'Istituto Tzang Khapa. E da tutta Italia sono venuti per vederlo. Ha 16 anni, si chiama Tenzin, è alto e magro, i capelli a spazzola, le mani lunghe, le dita affusolate, un buon sorriso con i suoi denti da coniglio, e l'inglese mangiato come se parlasse in spagnolo. E nato a Granada, nel Sud. Papà Paco faceva l'imbianchi�no, e la mamma Maria faceva figli: ne ha messi al mondo 9, i primi 7 con Paco, altri due con il secondo marito. Nella vita precedente, Ten�zin era Lama Yesce. Qualche anno fa, invece, era II Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci, il film che rese in immagini alcuni passi della sua vita di bambino. Gli chiedo se l'ha visto. Dice: «Sì, quattro anni fa». E ti era piaciuto? «Non me lo ricordo», risponde. Gio�ca con le mani, e fra le dita lunghe liscia la tunica che lo ammanta di giallo e di rosso. «Io ho visto Matrix. Tu l'hai visto?» Gli occhi dej Piccolo Buddha sorridono. Perché? «Perché a me è piaciuto molto», dice. C'è il gioco, l'avventura. Ci sono le scher�mate e l'elettricità di un computer. I personaggi non sono reali: appaio�no. Nascono da un computer, come uno zoom, come se bastasse un clic, un colpo di mouse. Chiede: «Tu hai figli?» Una: 15 anni. Giocherà con il computer, anche lei. Il Piccolo Bud�dha passa molte delle sue ore con il computer. La stessa passione dei ragazzi che hanno la sua età e che vivono lontano dai silenzi di un monastero. Dice: «In Matrix c'è qualcosa di molto simile al concetto di vacuità del buddismo. Non era solo divertente». Anche nel Buddi�smo, la vita non è reale: appare. Prima, in conferenza stampa Lama Osel era stato meno evasivo con Bertolucci. «Quel film era bello. Pe�rò non raccontava la mia vita». Massimo Stordi, il direttore dell'Isti�tuto di Pomaia, dice che «quello era un grande lavoro nella parte in cui parlava di Buddha». E poi? «Era un po' strano», aggiunge Tenzin. Ma la sua è la vita di un predestinato. Papà Paco magro, e tutto stretto nella camicia e i jeans, il volto come levigato dal vento -, quando glielo chiedono, scherza: «La reincarnazio�ne non si può negare. Però, non si può provare». Racconta che lui non si è mai opposto, che ha «accettato tutto serenamente». Così, il Lama reincarnato è stato preso da bambi�no ed è entrato nel monastero india�no di Sera-Je, fra porte richiuse a scrigno su di lui e sulla sua vita e la fede di quelli che ci abitano. «Siamo tremila studenti», certifica Tenzin. Mamma Maria, quando andò in crisi il suo matrimonio, si ribellò: «Non riesco a vivere senza vederlo. È come se me l'avessero rapito», disse. Allora, cercò lei di rapirlo e portarlo via. A Sera-Je c'è papà Paco, con un fratello maggiore di Tenzin. Per Maria era come se aves�se perso una battaglia legale sull'affi�damento. Adesso, però, si è arresa. Qggi vive a Ibiza, ha avuto due figli dal nuovo marito che gliene ha portati altri tre in dote dal suo precedente matrimonio. Con cinque paigoU da crescere e da seguire, mamma Maria sTdev'essere sèntìiia. già un po' meglio. È arrivata anche lei nella processione di gente che è venuta a pregare con il Piccolo Buddha attorno alla sua vita. Lui, però, o non sa niente o fa finta di non sapere. Nella tua famiglia sono tutti contenti? «Sì». Davvero tutti? «Sì. Solo mia sorella Delma si lamen�ta». Dice eoa: «Lei è una vera teenager, non come me». E cosa dice tua sorella? «Che il buddismo è una cosa strana. E che la mia vita ha troppe regole, e studio troppo, e medito troppo». Beh, im po' è vero. E quan�do il cronista gli dice che dieci ore al giorno passate sui libri a 16 anni non sono poche, lui lo corregge, sempre sonidendo, sempre giocan�do con le dita sulla tunica, lo sciandab: «Quattordici». Il Lama Osel si sveglia con i suoi 16 anni tutte le mattine alle 5 e mezzo. Un'ora e mezzo di memoriz�zazione studiando testi religiosi e alle 7 breakfast. Che cosa mangia? Ti guarda con stupore: «The e pa�ne». Poi studia inglese e spagnolo fino alle 11. Nella sua classe sono in 150. Fanno dibattiti, e studiano di nuovo filosofia, religione. Non guar�dano mai la tv. Però può giocare al computer. Soprattutto il martedì, che è il suo giorno libero, quando si sveglia solo alle 7. Leggono i giomali: quello che preferisce lui è un famoso magazine americano. Ma sera, cenano prima delle 7: cibo indiano e una zuppa. Dopo le 8 c'è di nuovo un dibattito fino alle 10,30. Alle 11 va a dormire. Dice: «Appena metto la testa sul cuscino, crollo». Ci crediamo. È felice? «Sì» Perché? «Tu sei felice?» Dipende: adesso forse. «Io sempre. Perché ho imo scopo nella vita». Parla seduto su un cusci�no, con le gambe incrociate. Fuori dalla porta, c'è chi aspetta ancora di vederlo. L'Istituto è stato preso d'as�salto dal primo mattino. Ci sono fedeli che hanno attraversato l'Ita�lia per vedere Tenzin. La sala della cerimonia è addobbata con festoni colorati e immagini religiose. Il ri�tratto dietro all'unica poltrona è quello del Lama Thubten Yesce che 25 anni fa fondò questo istituto assieme a Lama Zopa Rimpoce. E che si è reincarnato in Lama Osel. Tenzin alterna espressioni compun�te e sorrisi. A parte il buddismo, dice che la religione che ammira di più è il cristianesimo. Ha molti punti di contatto con la sua. Sentenzia: «Lo scopo di ogni religione è la felicità». Nella sua vita precedente ammira�va San Francesco ed era andato un mucchio di volte ad Assisi. Adesso ha visto San Pietro, è rimasto abba�gliato dalla Cappella Sistina. Lo dice con la tranquillità di chi ha vissuto più di noi, dall'alto delle sue due vite. Gli basteranno? «No». Sorride. Sapesse noi. Così, a occhio, vorrem�mo già ricominciare, anche con gli stessi errori. Con la sua faccia da bambino, ci saluta come se l'avesse capito. Il Lama reincarnato che ha ispirato Bertolucci ha 16 anni «Adesso in famiglia sono contenti Solo mia sorella dice che studio troppo» «Nel mio giorno libero gioco sempre con il computer Mi è piaciuto molto il film Matrix perché descrive il concetto di vacuità» Il Piccolo Buddha a Pomaia

Luoghi citati: Assisi, Ibiza, Italia