Le vie parallele di Bin Laden e di Saddam

Le vie parallele di Bin Laden e di Saddam I servizi segreti americani rivelano una convergenza che minaccia Israele oltre agli Stati Uniti Le vie parallele di Bin Laden e di Saddam Maurizio Molinar�inviato a CRAWFORD La minaccia di devastanti atti terroristici ha fatto capolino nell'agenda riservata di contat�ti avuti da George W. Bush dal suo ranch del Texas, dove è venuto a passare il primo weekend di riposo dopo l'insediamento alla Casa Bianca. Le indicazioni raccolte nell'ulti�ma settimana dall'intelligence in Medio Oriente.disegnano una convergenza fra le mosse di Saddam Hussein e quelle dell'orga�nizzazione terrorista «Al Qaeda» (La Base) guidata dal miliardario di origine saudita Osama bin Laden. Il terreno di incontro è al momento nel sostegno alle attività militari palestinesi contro Israele, ma Washington teme che un'intesa Saddam-Bin Laden accre�sca ulteriormente il rischio di atti terroristici anti-americani in tutto il mondo e, in partico�lare, consenta al miliardario saudita di attin�gere agli arsenali iracheni, che l'Onu non ispeziona dal 1998, per coronare il suo sogno: dotarsi di anni di distruzione di massa, chimiche, batteriologiche e anche nucleari. In una delle ultime udienze del processo in corso al Tribunale Federale di New York contro quattro uomini di «Al Qaeda» accusa�ti per gli attentati contro le ambasciate Usa in Africa Orientale del 1998 che causarono 224 vittime un ex stretto collaboratore di Bin Laden ha fornito la prima conferma dei tentativi in corso per procurarsi anni non convenzionali: nel 1993 furono stanziati oltre 3 miliardi di lire per comprare l'uranio necessario per una bomba atomica. «La decisione presa era inequivocabile, bisogna�va comprare quell'uranio, seguimmo nume�rose trattative, una in particolare andò molto avanti ma non ho mai saputo se quell'affare andò in porto», ha dichiarato Jamal Ahmed Fadl alla giuria. Il campanello d'allanne su un possibile patto Saddam-Bin Laden è suonato all'inizio della scorsa settimana per le simultanee prese di posizione a favore della lotta contro Israele. A Beirut alcuni alti rappresentanti di «Al Qaeda» si sono mostrati in pubblico in una «conferenza stampa» a fianco di pari grado di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Non era mai avvenuto prima. La «conferenza stampa» è stata pubblica, ripre�sa dai media locali, e ha concluso alcuni giorni di lavori di un imprecisato «seminario di studio». Quello che è stato detto è finito sulle scrivanie di Cia ed Fbi. «Ciò che ci , unisce è la determinazione a cacciare tutti i non musulmani da Gerusalemme», è stato l'annuncio finale congiunto. «Siamo di fronte ad una svolta nella strategia di Bia Laden spiega David Shenker dell'Istituto di Washington sul Vici�no Oriente -. Finora la sua bandiera era stata unicamente la lotta per cacciare le truppe americane dal Golfo Persico, adesso fa un passo in più, si impegna per la liberazione non solo di Mecca e Medina ma anche di Gerusalemme». In questa maniera Osama bin Laden cerca reclute fra la manodopera dei kamikaze palestinesi per attivare i perfe�zionati strumenti del suo network del teno�re: un apparato di finanziamenti, cellule e contatti on-line su scala mondiale denomina�to «Jihadistan» dagli esperti statunitensi di terrorismo. Gli effetti di questa miscela possono essere tenificanti. «Il seminario di Beirut è stato un incontro ravvicinato fra i cervelhdiAl Qaeda, Hamas e Jihad palestine�se, stanno lavorando sulla strategia», sottoli�nea Schenker. L'arrivo di militanti palestine�si nei campi di Osama bin Laden in Afghani�stan a Washington se ne è avuta notizia a inìzio febbraio conferma che Hamas e Jihad islamica palestinese potrebbero essere le più recenti reclute di ((Al Qaeda», organiz�zazione senza base territoriale stabile e con una leadership decentrata che opera attra�verso un sistema di comunicazioni altamen�te sofisticato, il cui valore è per la Cia attorno all'astronomica cifra di tremila miliardi di dollari, Bin Laden ha il suo rifugio in Afghani�stan, ma ((Al Qaeda» è uno «Stato tenorista virtuale» perché costituto da cellule dissemi�nate dall'America Latina al Nordafrica, dal�l'Estremo Oriente all'Europa. Nessun Paese lo sostiene apertamente. Gli stessi Taleban che lo ospitano non esitano a prenderne le distanze. Da qui la novità della convergenza con Saddam, anch'esso in marcia su Gerusa�lemme (Al Qods): dopo aver stanziato 9 miliardi di lire in favore delle famiglie dei ((martiri» dell'Intifada e programmato una donazione periodica di 18 miliardi di lire all'Autorità Nazionale Palestinese (derivan�te dalla vendita di petrolio sotto sorveghanza dell'Onu), è arrivato nei giorni scorsi l'annuncio della costituzione delle «Brigate per la liberazione di Al Qods».