Colaninno balla coa il Nasdaq di Ugo Bertone

Colaninno balla coa il Nasdaq La tempesta scuote tutti i mercati. Gli analisti spostano a fine anno il recupero delle telecomunicazioni in Borsa Colaninno balla coa il Nasdaq L'aumento Olivetti parte tra grandi incertezze Ugo Bertone MILANO «Quando si tratta di previsioni, nessuno nasce imparato...». Il presi�dente dell'Olivetti, Antonio Tesone, non è certo uomo da lasciarsi intimi�dire dall'aria di tempesta in Borsa. E la prospettiva del varo, domani, dell'aumento di capitale OUvetti in un momento cos�difficile per il Nasdaq, r«hi tedi» in generale e i titoli tmt in particolare (più British Telecom, Deutsche Telekom e Fran�ca Télécom che Telecom Italia, per la verità) non è certo sufficiente a scuotere la sua filofia. «L'aumento è ' strutturato molto bene dice per un mercato equilibrato. In questo momento, però, il mercato è comple�tamente squilibrato ed è quindi impossibile fare una previsione. Spe�ro che siamo arrivati al fondo del barile». Olivetti venerd�sera è scivo�lata a ridosso della sua linea del Piave, ovvero ai mai^ini di conve�nienza dell'aumento di capitale. Difficile trovare accenti più ade�guati per dipingere gli umori del mondò finanziario dopo l'ennesimo «venerd�nero» del Nasdaq e della «new economy» in generale. Da mesi i mercati finanziari sperano che si sia finalmente toccato «il fondo del barile». Poi, nonostante l'impegno della Fed a smentire il rischio recessione e la discesa dei tassi, bastano pochi annunci in sen�so negativo per provocare un nuovo crollo. Quanto è successo al Nasdaq in fine settimana, dopo alcune sedu�te positive e gli annunci confortanti in arrivo da Ciena, ultimo gioiello della tecnologia in fibre ottiche Usa, èpiù che mai istruttivo: la combina�zione del calo della fiducia dei consu�matori {ai minimi dal luglio '90, ovvero dall'inizio dell'ultima reces�sione) e le notizie negative da Nortel, Hp e Dell computer, si è tradotta in un massiccio arretramento di tutto l'indice (-50Zo). Una sorta di knock out che si spiega con il crollo, tremendo, di Nortel, che ha lasciato sul terreno il 32,707o deDa quotazio�ne nel giro di poche ore: in cifre quasi 200 mila miliardi di lire, due volte Telecom... Un colpo pesante, che trova spiegazione nel peso e nel valore anche psicologico che Nortel, gigante canadese degli apparati per telecomunicazioni, ha assunto nella new economy. L'anno scorso, infatti, Nortel sembrava poter sfidare il ribasso senza alcun timore: altri colossi, come Lucent (i mitici laboratori Bell), pendevano colpi anche per il ritardo accumulato nelle trasmissioni in fibra ottica, Nortel presentava una crescita costante del portafo�glio. «Siamo in grado di far fronte al calo della domanda del mercato Usa» ha dichiarato fino all'altro giorno l'amministratore John Roth forte della fila di società che faceva�no a gara per assicurarsi meccani�smi di trasmissione sempre più velo�ci e affidabili. Ma la crisi, ahimè, ha investito anche Nortel: il portafo�glio ordini, quest'anno, salirà «solo» del 100Zo, contro il 3007o previsto. Il colosso canadese ha reagito alla frenata con una rapida contra�zione dei costi: l'occupazione scen�derà cos�di ben 10 mila unità rispetto allo scorso autunno. Ma una ristrutturazione cos�pesante, che in. altri momenti sarebbe stata salutata con favore da Wall Street, ai tempi della temuta recessione serve solo a deprimere ancor di più il clima dei listini. I tagli, infatti, contribuiscono a deprimere la fidu�cia dei consumatori, quel «fattore x» (la definizione è di Richard T.Curtin, responsabile della rilevazione periodica dell'università del Michi�gan) che può trasformare una sem�plice flessione dell'economia in una vera e propria recessione. I segnali, al porposito, non sono buoni. Come nota il «Financial Times», gli anali�sti hanno ormai spostato la riscossa dei titoli tecnologici all'ultimo trime�stre dell'anno. Di qui all'autunno, insomma, ci sarà da soffrire. Dal Nasdaq, quindi, non arriva�no in genere indicazioni positive anche se nel grande calderone della tecnologia Usa le buone occasioni non mancano mai. Questa settima�na è emersa Ciena, ancora in corsa grazie alle sue soluzioni tecnologi�che d'avanguardia o i colossi del biotech, come Celerà, avvantaggia�ti dagli annunci sulla mappa del genoma. Ma il clima resta incerto. E in Europa? Nonostante le mighori prospettive della ripresa, l'incer�tezza regna sovrana, come dimo�stra il calo a sorpresa dell'euro. In Borsa, poi, i titoli tmt sono al centro di un tiro al bersagho sem�pre più clamoroso: il «rating» Kpn, ex monopohsta olandese, è stato declassato, e voti negativi hanno colpito i colossi francesi, tedeschi e inglesi. L'unico che, per ora, passa ;li esami, è proprio Colaninno. Ma 'aumento OUvetti non parte certo nel momento migliore... UN ANNO DI NASDAQ (L'INDICE DEI TITOLI TECNOLOGICI DAL FEBBRAIO 2000)1 5000 4500 14000 3500 3000 2500 7 8 9 10 11 12 1 2 2000 2001

Persone citate: Antonio Tesone, Colaninno, John Roth

Luoghi citati: Europa, Milano