Messori: vittime dell'ingenuità di Vittorio Messori

Messori: vittime dell'ingenuità L'ANALISI DELLO STUDIOSO CATTOLICO Messori: vittime dell'ingenuità «Ci vuole una riforma della gestione economica» intervista Marco Tosatt�VITTORIO Messori, scrittore ed esperto di storia cristiana, ten�de a credere alla buonafede dei frati di San Giovani Rotondo, ma pensa che i religiosi dovrebbero stac�carsi dalla «Casa Sollievo della Soffe�renza». «Quando Padre Pio costru�la Casa fece benissimo, perché erano diversi i tempi. Mancava un grande ospedale moderno, non c'era il Servi�zio sanitario nazionale; è nata in una prospettiva caritatevole, oggi datata. Ora, forse, è giunto il momento che un tipo di carità, che pure è stato prezioso, venga staccato dai cappuc�cini, sia trasformato in qualcos'altro, dove i cappuccini si riservino l'assi�stenza spirituale, ma dove non abbia�mo responsabilità e proprietà come ordine». Resta il problema del mega san�tuario, dell'edifìcio che deve co�struire Renzo Piano... ((Anche qui, probabilmente, la cosa migliore sarebbe che passasse tutto ad enti ad hoc, fatti da laici, sotto sorveglianza pubblica; e questo lo dico nell'interesse dei cappuccini. Padre Pio è un'occasione da non sprecare; la prospettiva di fede, il fascino è tale che non si può tollerare che venga in qualche modo offusca�to. Anche se molto probabilmente parliamo di un comportamento mol�to più ingenuo che truffaldino. Ma comunque questi fatti non giovano. E' giunto il momento non di demoniz�zare il denaro, che occorre, ma di prendere le distanze, senza morali�smi». Il contatto religione-soldi sem�bra generare spesso problemi. Perché? «Soprattutto i religiosi sono a rischio quando si tratta di soldi. Ricordiamo il caso Giuffrè: il cosiddetto banchie�re di Dio truffò buona parte dei monasteri d'Italia, promettendo tas�si altissimi, e poi fece un doveroso crack. Senza che suore e frati ne avessero qualche responsabilità. Si pensa che siano furbi, astuti e cos�via; invece è un mondo contrassegna�to da molta semplicità di fronte al denaro. E io stesso mi sono reso conto che sarebbero turlupinabili a piacere; per fortuna non ho nessuna intenzione di fare il finanziere; ma saprei come abusare della loro buona fede». Perché parla soprattutto di reli�giosi? «Molto spesso entrano giovani in un mondo in si fa voto di povertà, e dove, in ogni casa religiosa, uno solo pensa al denaro. Tutti gli altri non ne maneggiano. Leggevo recentemente che il maestro generale dei domenica�ni, Radcliffe, ha uno stipendio di lire 140 mila mensili. E poi c'è un altro elemento: pensano che gli altri siano come loro, e si avvicinano a questi problemi con un atteggiamento di fiducia, e sono percò raggirabih a piacere. Non sono sospettosi». Però intorno ai luoghi sacri gir ano sempre molti soldi. «Ne girano tanti senza che neanche i responsabili li chiedano. Padre Pio non pensava affatto di ottenere i capitali enormi che gli hanno permes�so di costruire la Casa. Non ci si deve scandahzzare: per gestire i luoghi del sacro i soldi occorrono. Lourdes ha a libro paga regolare più di 300 dipen�denti. Questi luoghi esigono sorve�glianza, pulizia. Se a san Giovanni Rotondo girano soldi, e molti soldi, non ci si deve scandalizzare; sta diventando il terzo se non il secondo luogo di pellegrinaggio del mondo, e la gente che va l�vuole trovare i servizi necessari. In una prospettiva cristiana i soldi sono una cosa neutra. Si può fare gran bene, e gran male». Perchè l'opinione pubblica è cos�attenta, al rapporto religjone-soldi? E' sempre stato così, o adesso c'è una sensibilità parti�colare? «Ho l'impressione che con le leggi attuali e finanziarie un grandissimo santo che io venero, come Don Bosco, avrebbe avuto i suoi guai. E lo dico con grande ammirazione. A valori attuali ciò che con Don Bosco maneg�giò, morendo fra l'altro con le scarpe rotte, era l'equivalente di molte deci�ne di miliardi attuali. E don Bosco il denaro lo sollecitava: e chi si scanda�lizzasse non avrebbe capito nulla. Perchè nella prospettiva cristiana il denaro può servire a fare molto bene. Con questo non si vuol assolvere tutti; ma va rovesciato un luogo comune, secondo cui preti e frati sono sempre dei figli di buona donna, scafatissirai. Sono la categoria più turlupinabile del mondo». Vittorio Messori

Persone citate: Don Bosco, Giuffrè, Messori, Padre Pio, Radcliffe, Renzo Piano

Luoghi citati: Italia, San Giovanni Rotondo