Il presidente: Saddam rispetti gli accordi di Maurizio Molinari

Il presidente: Saddam rispetti gli accordi Il presidente: Saddam rispetti gli accordi «Missione di routine in risposta a una violazione» Maurizio Molinari Inviato a SAN CRIST0BAL George W. Bush ha informato Saddam Hussein del suo insedia�mento alla Casa Bianca, accompa�gnando i raid contro i radar irache�ni con un messaggio: «La strate�gia americana dal 1991 ad oggi non è mutata, Baghdad deve sem�pre rispettare gh impegni presi con le Nazioni Unite». I portavoce militari di Washin�gton e Londra hanno dato simulta�neamente l'annimcio degh attac�chi aerei poco prima che il presi�dente Bush incominciasse la pro�pria conferenza stampa sul prato verde del Rancho di San Cristobal a fianco del collega messicano Vicente Fox, Il nuovo presidènte è stato aggiomato dal consighere per la sicurezza nazionale, Condo�leeza Rice, sui risultati del blitz, e poi, in maniche di camicia e stiva�letti da cowboy, si è presentato davanti alle telecamere rivolgen�dosi personalmente. al raiss di Baghdad. «Saddam Hussein deve capire che é tenuto a rispettare gh accordi che posero fine nel 1991 all'Operazione Tempesta nel De�serto» a cominciare «dal rispetto delle due zone di interdizione di volo a Nord e Sud dell'Iraq». Come dire: nulla è cambiato dal 1991, Saddam è ancora l�ma anche l'America è ancora qui, determinata a far rispettare quel�le intese suggellate dalle risoluzio�ni dell'Orni per evitare che Sad�dam possa rialzare militarmente la testa. Poi una frase rivolta a quei Paesi alleati e non impegnati ad ottenere un alleggerimento delle sanzioni all'Iraq: «E' bene che sia chiaro a chi ha difficoltà a capire la pohtica americana che questa non è cambiata, siamo impegnati in Medio Oriente e nel Golfo per rendere il mondo più pacifico e più al sicuro dalle armi di distru�zione di massa». «Nulla é cambia�to dal 1991 ha ripetuto a più riprese Bush esistono due zone di interdizione di voli una a Nord ed ima Sud, devono essere rispet�tate». Da qui il giudizio sull'attac�co: «Si tratta di una missione di routine di fronte ad una violazio�ne degh accordi, mi è stata chiesta l'autorizzazione e l'ho concessa». La «routine» che Bush ristabili�sce è quella che rAmministrazione Clinton aveva abbandonato dopo i bombardamenti sull'Iraq del dicembre 1998, riproporla si�gnifica far capire a Baghdad, agli alleati ed agli altri membri perma�nenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che Saddam sbaglia se pensa che, dopo dieci anni dall'in�vasione del Kuwait, riuscirà ad evadere gh «accordi sottoscritti»: disanno, ispezioni sistematiche degh arsenali non convenzionah, rispetto deUe zone di non volo per proteggere le minoranze scute a Sud e curde al Nord, risarcimento delle vittime kuwaitiane, restitu�zione dei civili rapiti. A ben vedere però Bush ha fatto un passo più in là della «routine»: ha dato personalmente l'autorizzazione all'attacco, giove�dì, perché uno degh obiettivi colpi�ti si trovava vicino Baghdad, fuori dalle due zone di non-sorvolo protette dalle risoluzioni del�l'Onu. Un segnale, per far capire che é determinato a tenere sotto scacco Saddam. A 27 giorni dal�l'arrivo alla Casa Bianca, il mes�saggio a Saddam fa propria la linea di condotta che fu del Geor�ge Bush senior. E giunge in un momento critico: a pochi giorni di distanza dall'arrivo alle Nazioni Unite di ima missione degh invia�ti di Baghdad intenzionati a chie�dere la fine delle sanzioni, forti del sostegno di Russia, Cina e Francia. Il Segretario di Stato, Colin Powell, quattro giorni fa era stato dal Segretario Generale del�l'Onu, Kofi Annan, per avvertirlo del «no» Usa a qualsiasi passo indietro sulle sanzioni, fino a quando Saddam non accetterà di riaccogliere gh ispettori dell'Onu cacciati nel 1998. Con l'attacco Bush ha dato peso e sostanza alle carole pronunciate da Powell. Su�bito dopo il raid, partito dalle basi in Kuwait ed Arabia Saudita, alti funzionari del Dipartimento di Stato hanno ricevuto a Washin�gton una delegazione del Congres�so nazionale iracheno, guidata dal suo leader Ahmed Chalabi. Sui contenuti dell'incontro non vi so�no state dichiarazioni. L'Ammini�strazione è favorevole ad aumen�tare gh aiuti all'opposizione ma in cambio di un incremento di attivi�tà. Fra i risultati politici della «mis�sione di routine» c'è il ricompatta�mento delle posizioni fra Washin�gton e Londra, dopo alcuni tenten�namenti del govemo di Tony Bla�ir sull'Iraq nelle ultime settimane deUa presidenza Clinton. In occa�sione dell'imminente viaggio di Powell alla sede della Nato, a BruxeUes, gh alleati europei sa�ranno chiamati a dire la loro sulla «routine irachena» che Bush ripro�pone. Coincidenza vuole che gio�ved�sia in arrivo a Washington il ministro degh Esteri italiano, Lamberto Dini. Sarà il primo colle�ga europeo a vedere Powell dopo i raid. C'è una certa curiosità negli ambienti dell'Amministrazione per la posizione che assumerà il govemo di Amato sull'Iraq. Dalla Casa Bianca un chiaro messaggio anche a quegli alleati che insieme con la Russia chiedono la sospensione delle sanzioni all'Iraq: «La nostra politica resta quella del 1991»