I cervelloni conquistano il Palazzo di Maria Laura Rodotà

I cervelloni conquistano il PalazzoI CAMICI BIANCHI PER UN GIORNO AL CENTRO DELLA RIVOLTA I cervelloni conquistano il Palazzo «Abbiamo messo in competizione ipartiti» reportage Maria Laura Rodotà ROMA Egf la marcia dei qnaranta" mila degli scienziati? E' un possibile strappo cui-. turale con effetti politici di una parte di un mondo, qnello del�l'accademia e della ricerca, da sempre considerato di sinistra o comunque che giudicava oscu�rantista e/o aliena la destra italiana? Proviamo anche con Silvio, non si sa mai? Per il momento, alle sei e mezza della giomata in cui di botto governo e opposizione itahana si occupa�no furiosamente di ricerca, che in effetti non era mai successo, ci sono alcuni illustri scienziati fatti sedere spaesati sotto uno sfondo azzurro, luminoso, artifi�ciale. Con la scritta «La scelta decisiva». Sono finiti nella sala delle conferenze stampa di casa Berlusconi a Roma, in via del Plebiscito. Comunque insistono «la nostra è un'iniziativa bipartisan», «gioved�vedremo anche Rutelli, speriamo». Comunque Berlusconi non gh è dispiaciu�to, era preparato, «venti punti precisi»; ha chiesto di indicargli un candidato viceministro con delega alla ricerca, ha parlato di incentivi fiscali e di sinergie pubblico-privato. Niente sul1 aumento della percentuale del Pil da dare alla ricerca, ma con «meno tasse per tutti» da qual�che parte risparmiare bisogna. Forse è una svolta per la ricerca sul transgenico, forse è un colpo di immagine berlusconiàno, forse poi non succederà niente. In ogni caso «noi scienziati pazzi siamo riusciti a met�tere in competizione Ulivo e Polo sulla questione della liber�tà di ricerca, visto?», si dichiara contenta Cinzia Caporale, do�cente romana di bioetica, tra i promotori dell'appello.. Capora�le, bionda chiacchierona e asser�tiva che collabora a Radio Radi�cale, è il ponte tra gh scienziati e gli attivisti più politici. Che consistono principalmente in Giovanni Negri dell'Osservato�rio laico; anche Marco Palmella voleva venire, non l'hanno por�tato ed è arrabbiato. Negri è contento e sicurissimo di se. Gh scienziati erano più allegri la mattina, neUa conferenza stam�pa a palazzo San Maculo. C'era�no amici e coUeghi, si parlava di cose familiari fuori dai denti. Ci si arrabbiava in coro anche alla dìù garbate domande sui perico! i di strumentalizzazione politi�ca, sui ventilati contatti e inte�ressi deUe multinazionali biote�ch, Monsanto, Novartis. Sipolemizzava su arretratezze e lac�cioli italiani: non una medicina nuova sviluppata da noi negh ultimi anni, il 60 per cento dei prodotti in vendita nei super�mercati contenenti ingredienti transgenici, e noi fuori dalla ricerca. Nel pomeriggio, la dele�gazione diretta a casa Berlusco�ni è meno disinvolta. Si ritrova�no sotto San Macuto, signori importanti nei loro campi: Sil�vio Garattini in dolcevita bian�co, Edoardo Boncinelli, toscano sospettoso in grosso cappotto, Angelo Spena che fa ricerche su pomodori e melanzane, Riccar�do Cortese, barba grigia e aria di sinistra, più Caporale e Ne�gri. «Allora che gh diciamo?» (a Berlusconi). Ripassano i punti in scaletta. Si innervosiscono. Ridono. Cortese conclude: «Evabbè, se dice "io sto con i Nobel" io sono contento». Nobel e dintorni pensavano aUa pohtica dalla mattina. Il colpaccio di Berlusconi provoca lodi aUa sua capacità di leader�ship: «Se pensiamo che ha la Lega anti-transgenica e i cattoli�ci anti-staminah», che sarebbe�ro contro la ricerca sulle cellule staminah, non è che Buttiglione sia antistaminico, ma qui si sa. Giuliano Amato non viene mal�trattato, più che altro compati�to causa la sua complessa coali�zione: «Chiedevamo che ci rice�vesse dal 15 gennaio; nessuna risposta. Poi ieri sera, dopo l'annuncio di .Berlusconi, ci ha chiamato il sottosegretario Cuf�faro convocandoci per mezzo�giorno e mezza, proprio duran�te l'incontro a San Macuto». Cos�c'è andata una «delegazio�ne spontanea», Rita Levi Mon�talcini, il professor Leonardo Santi e altri. E l'accordo annun�ciato viene subito sconfessato sotto il fìnto cielo azzurro al Plebiscito. Prima con cauti «nes�suno ha deleghe, noi rappresen�tiamo solo noi stessi». Poi con Cortese che sintetizza «noi non ne sapevano niente». Garattini e Boncinelli si guardano attor�no perplessi, arriva il sindaco di Catania e medico di Berlusconi Umberto Scapagnini in cravat�ta giallo C^itoonia e annuncia un «Research Day» a cura del Polo, a metà marzo. Poi si affaccia Berlusconi a fare un saluto, e «scusate son vestito da operaio» perchè è col suo ganzissimo maghone blu. Un portavo�ce invita «i professori a prende�re posto in sala se vogliono ascoltare le comunicazioni poli�tiche» del leader. Alcuni profes�sori vanno via a fumare. La giornata per la libera ricerca finisce, dopo le polemiche, con boccate finalmente bipartisan, per strada. La soluzione non accontenta tutti «Noi rappresentiamo solo noi stessi» ^sj www.iastampa.it Tutti i servizi e i link dello scontro governo-scienziati sul giornale online Gli scienziati che ieri hanno manifestato per chiedere il diritto alla libera ricerca

Luoghi citati: Catania, Roma