Rai, successione lampo sul trono di Celli di Maria Grazia Bruzzone

Rai, successione lampo sul trono di Celli Rai, successione lampo sul trono di Celli Perdonato Luttazzi, «Satyricon» toma in onda mercoled�Maria Grazia Bruzzone ROMA Fatto! Claudio Cappon è U nuovo direttore generale deUa Rai. Non sono passate 24 ore daUe dimissioni di Pierluigi CelU che U consigUo di amministrazione, con inusitata speditezza e ancor più rara unanimità, d'accordo con l'azionista Rai Holding, ha nominato il suo successore neUa persona del vicedirettore, 47 anni, ima carriera spesa interamente in aziende Iri, considerato vicino al sottosegretario aUa presidenza del ConsigUo, Enrico MicheU. Ma a contare è stato piuttosto U fatto che Cappon sia un personaggio in qualche modo «neutro» in quanto già interno, un «amministrativo», un abUe organizzatore che come vice di Celli ha dato buona prova di sé. Non è un caso che U Cda rivela U presidente Zaccaria abbia trovato im'intesa sul suo nome già gioved�sera, un'ora dopo le irrevocabiU dimissioni di CelU. Le sohte voci raccontano che invero sul tavolo c'erano diverse opzioni. Chi voleva un nome «forte», come Maurizio Beretta o Giancarlo Leone, o Agostino Sacca. Dal Palazzo deUa poUtica sarebbe arrivata l'ipotesi di Mauro Masi, responsabUe del dipartimento Editoria presso Palazzo Chigi, o comunque l'indicazio�ne di un «estemo», probabihnente suggerita da quanti sottolineavano come vicino a MicheU sia già U nuovo amministratore delegato deU'AUtaUa. NeUa discussio�ne sarebbe stato fatto persino U nome di Fabiano Fabiam, attuale presidente di Cinecittà. In breve però U cda si era trovato d'accordo su Cappon. È adesso l'intero gruppo sembra far quadrato contro gU attacchi aUa Rai, che neUe parole del dimissionario CelU è apparsa in difficoltà, addirittura «ingovemabUe»; La smentita, a 360 gradi, tocca a Zaccaria. «Le dimissioni di CeUi sono state motivate da considerazio�ni in larga misura professionali», spiega U presidente, confermando indirettamente i boatos che vogUono CelU già passato ad altro importante incarico presso Telefonica, la Telecom spagnola. Secondo U presiden�te, che la Rai non sia affatto neUa bufera, tanto meno ingovemabUe, lo dimostrerebbero la rapidità e l'unani�mità deUa nomina del nuovo direttore generale; lo confermerebbero i bUanci, e anche U fatto che questo cda ha retto l'azienda per tre anni consecutivi, «cosa senza precedenti, in un quadro normativo incompleto e in una situazione diffidle, ottenendo i mighori risultati deUa sua storia recente». «In qualsiasi azien�da U mandato di un direttore generale non supera i tre anni», ricorda Zaccaria. Per U quale l'unica preoccupa�zione viene dagU ascolti del primo periodo deU'anno. «Ma c'è tempo per recuperare. Siamo neUa corsia buona. Basta marciare più rapidamente suUa stessa strada». Intanto, U direttore di RaiDue Carlo Freccerò, partecipando ieri sera al «Raggio verde» di Santoro suUa satira e U caso-Luttazzi, ha annunciato che «Satyricon mercoled�andrà regolarmente in onda». Freccerò ha poi spiegato di aver deciso l'altro giomo di sospendere momentaneamente U «Satyricon», dopo le ennesime proteste, «per porre U problema e rendere visibiU gU elementi del dibattito». Mentre CeUi fa le vaUgie e invita a pranzo i direttori, i commenti sulla sua uscita di scena e le bordate contro la Rai continuano e si intrecciano con le polemiche suUa mancata privatizzazione deUa tv pubbhca (auspicata da CelU), su quel disegno di legge 1138 che avrebbe dovuto disegnare i nuovi assetti del sistema televisivo, definitivamente affossato dieci giorni fa dai dissensi deUa maggioranza e daUe resistenze deU'opposizione a superare U duopoUo (tanto che U relatore Claudio PetruccioU si era dimesso). Cos�oggi, se per U ministro deUe Comunica�zioni, Salvatore Cardinale, le dimissioni di CelU sono «un fatto dirompente che evidenzia le difficoltà di conciUare la sua visione del futuro deUa Rai con la determinazione di conservare al servzio pubblico la sua pecuUare fisionomia», per U ministro deU'industria, Enrico Letta, confermano invece «la necessità di completare in tempi più rapidi possibiU i processi di privatizzazione. Non a caso, secondo Lettai problemi «sono venuti in due settori Rai e AUtaUa in cui le privatizzazioni sono più compUcate». Vincenzo Vita polemizza col senatore di Fi Massimo Baldini che aveva chiesto a lui e a Zaccaria di dimettersi. «Una provocazione», la definisce U sottosegretario aUe Comunicazioni, che accusa il Polo di aver «deliberata�mente affossato U 1138 che conteneva fra l'altro la riforma societaria deUa Rai». Zaccaria: «Non è un'azienda ingovernabile» Scartata l'ipotesi di un «uomo forte» come Berretta o Sacca la scelta è caduta su un candidato interno considerato più «neutro»

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