Peynet
Peynet Peynet fmmmm disegnato A due anni dalla scomparsa di Raymond Peynet, gioved�15 febbraio apre al pubbli�cò, presso il Museo dell'Automo�bile di corso Unità d'Italia 40, la prima grande antologica a livello intem^siòfitìlS bilicata all'arti�sta franfeè. Là'móstra «Peynet, t^tto l'eÌROTecbe.'a'è», bigÉQMZza-! t�dalla Regione Piejtòonte e cura»' ts da Dillo Alpi ed'Etóilio |sca, si potrà vìsitEtreiìnd a luiiédì«16 aprile. In un'intervista a un giornale francese, qualche anno fa, Ray�mond Peynet, il «papà» degb «Amoureux». gli etemi fidanzati�ni Valentino e Valentina, disse: «Io so che la vita reale è triste, ma di sognare abbiamo sempre biso�gno. La poesia non è guerra, morte, malattia, essa vive tra i fiori, gb ucceUi, la natura. Altri hanno scelto di darsi alla politi�ca, io ho scelto di disegnare l'amore, la gentilezza, la tenerez�za». Di fronte alla chiesa della Garoupe, sul promontorio di Gap d'Antibes in Francia, dove Pey�net trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, c'è un monumento dedicato alla Vergine e ai famosi fidanzati. Da quel punto della costa si vedono solo mare, pini e cielo azzurro. Il monumento e quegli scorci di paesaggio battuti dal vento sono forse la sintesi più vera della filosofia esistenziale di Peynet. Raccontare senza clamo�re i piccoli, timidi, aggraziati gesti dell'amore. L'artista france�se lo ha fatto per oltre mezzo secolo con una produzione impo�nente che va dalla grafica alle scenografie teatrali, alle illustra-, zioni per i libri, passando per altri mille piccoli e grandi oggetti sui quab ha lasciato il suo incon�fondibile tratteggio. In questa rassegna sono espo�ste cento vignette raffiguranti gli innamorati, litografie, studi per costumi e scenografie, acquefor�ti, porcellane, bambole, cartoli�ne, manifesti pubblicitari, libri, giornali, disegni, schizzi reahzzati durante un viaggio in Italia dalle Dolomiti a Napoli, bozzetti pubblicitari inediti e foulard. Si tratta di oltre trecento pezzi, una raccolta storica notevole a cui si aggiungono, per la prima volta esposti al pubbUco, i disegni reaUzzati per lo story board del film «Il giro del mondo degli innamorati di Peynet», prodotto nel 1974 in Italia. Nel visitare la mostra traspare evidente l'intento degli oiganizzatori d'illustrare non solo gli aspetti più facilmente riconosci�bili di Peynet, ma anche l'artista pohedrico, l'uomo dalle cento risorse, lo studioso che «non vole�va stupire i borghesi, ma li ha saputi coccolare senza fare distin�zioni di caste». Nella prefazione del catalogo (edito da II Penninoche accompagna la mostra si dice che in questa rassegna «si può capire quanto Peynet sia stato inserito nel suo tempo, coghendo tendenze artistiche per poi sviscerarle e trasportarle nelle sue opere con i suoi canoni e i suostereotipi, utihzzando però ogntipo di tecnica che fosse a sua conoscenza». E cos�si scopre che ha saputo coniugare, in alcune opere, la poesia romantica dMarc Ghagall e angoli di paesaggio metafisico molto vicini alle piazze di De Chirico. Resta sullo sfondo l'immagine più genuina di Peynet, il giovane pittore dei giardini di Valancedove durante la guerra disegnò per la prima volta «Les Amoureux». Giorgio Levi o Raymond Peynet con la moglie Denise Peynet
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