I grandi sogni di Edoardo di Franz Di Cioccio

I grandi sogni di Edoardo AL BARRUMBA I grandi sogni di Edoardo Bennato: le tante anime di un rocker controcorrente a muso duro contro le leggi spietate dello showbiz LE ragazze fanno grandi so�gni» canta Bennato in uno spot televisivo e, a mio pare�re, devo dire che non sono le sole; anche gli artisti fanno grandi so�gni, con un occhio chiuso per ispirarsi ed uno aperto per spec�chiarsi nella classifica. Al di là dei sogni, la vita di un cantante-musi�cista passa attraverso tappe reali. Prima c'è la ricerca spasmodica di un contratto, poi arriva il disco, dopo si spera nel primo successo con un bel piazzamento in classifi�ca. Questa fase può sembrare la parte più diffìcile, ma non è così. In realtà, avvicinarsi all'area del successo è di gran lunga più facile che mantenere le posizioni acqui�site. Si cresce, si cambia in manie�ra a volte quasi impercettibile, ma il successo si pensa non debba cambiare mai. Dopo la sua conqui�sta, si immagina che questa circo�stanza possa essere ripetuta anco�ra per tutti i dischi e tutte le stagioni. Ma anche i dischi, come le ciambelle, hanno il loro «buco». Qualche tempo fa ho letto un articolo in cui Jovanotti faceva una riflessione pubblica sul feno�meno della vendita dei dischi. Era sconcertato dal pensiero di tutti quei suoi bei ed incellofanati che stavano sugli scaffali e vedevano partire verso le case degli itahani che so, quelli di Celentano. Anche a Jova è capitato il classico inci�dente di percorso, comune a tutte le rock star del mondo, ovvero Edoardo Bennato al Barrumba di via S. Massimo marted�13 essere molto molto molto famosi e a volte non vendere molti molti molti dischi. Ma questa, non biso�gna mai dimenticare, è una varian�te nel percorso del successo in cui, prima o poi, incappano tutti, per�ché la condizione dell'essere famo�si non è direttamente proporziona�le alla vendita dei dischi. Diventa�re famosi è come partire con una bottiglia vuota e continuare a riempirla fino ad averla colma; a quel punto non si può aggiungere nulla sull'etichetta con la dicitura «famoso» se non lasciar bere la propria arte. E' questo il momento mo marted�13 in cui tutto viene rimesso in discus�sione. Si comincia a pensare in modo diverso, con tempi più ampi per rige�nerarsi. La propria musicalità deve prendere le distan�ze con quello che è lo status del merca�to, magari comin�ciando ad incontra�re il pubblico sem�pre più spesso. E' come la differenza che c'è fra un atto�re di cinema che incontra virtual�mente il suo pub�blico dallo scher�mo e quello di tea�tro che lo sente re�spirare sera per se�ra. Forse è questo l'antidoto con�tro il mal di classifica, che altro non è che la cartina di tornasole di un prodotto-discografico e non della capacità di un artista. Non più il successo per il successo per riempire la «bottiglia», ma qualco�sa d�diverso per riempire se stessi. E' proprio parlando di scel�te che un bell'esempio ce lo forni�sce un personaggio come Edoardo Bennato, il «rinnegato» parteno�peo che non ha mai nascosto il suo amore per il rock'n'roll america�no, ma che ha sempre proposto nel panorama italiano, con quel piglio un po' trasversale, alla fac�cia delle mode del conformismo e del trasformismo, la sua musicali�tà. Edoardo, il grande sognatore, moderno Fedro che ha saputo reinventare le fiabe, rivestendole di pungente attualità. Edoardo, che sogna con la curiosità di Pinoc�chio e svela le bugie altrui, che fa la scherma con l'uncino di Capitan Hook per pungere le coscienze dei bacchettoni, che ha dato musica e parole al sogno di tutti i Peter Pan del mondo, permettendo ad ognu�no di vedere quell'isola che non c'è, vera oasi della nostra fantasia. Edo di cose ne ha fatte; il pazzariello del rock non ha certo aspettato il responso delle classifi�che per cambiare pelle. Le stagio�ni si rincorrono e, sempre sulla rotta dell'elogio della foUia di Era�smo da Rotterdam, lo ritroviamo da solo, modello «dylaniato», o sotto le spoglie blues di Joe Samatano, oppure" moderno «ohe man band» con chitarra, kazoo e tam�burello a pedale, o con il Solis Strig Quartet quartetto d'archi to�stissimi. A vederlo in scena penso pro�prio che nessuna classifica possa intimorirlo. «Le ragazze fanno grandi so�gni», e anche Edoardo continua a farne: «Seconda stella a destra, quello è il cammino. E poi avanti, fino al mattino». Franz Di Cioccio

Persone citate: Bennato, Capitan Hook, Celentano, Edoardo Bennato, Joe Sama, Solis

Luoghi citati: Rotterdam