Quando l'onorevole si portava il panino da casa
Quando l'onorevole si portava il panino da casa Filippo Ceccarelll ANCORA all'inizio degh Anni Settanta c'era a Montecitorio un deputato democristiano, l'onorevole Isgrò, che si portava da casa pane e formaggio. Mentre per risparmiare i soldi dell'albergo, ce n'era uno comunista, l'onorevole Degh Esposti, di professione fenoviere, che da Bologna a Roma, e da Roma a Civitavecchia, insomma, faceva in modo di passare la notte in treno. Per le stesse ragioni parecchi De dormivano nei conventi, negh ostelli del pellegrino, dalle suore. I deputati laici no, ma quando nei primi Anni Ottanta furono inaugurati gh uffici di vicolo del Valdina, alcuni di loro si ritrovavano la mattina presto davanti all'unico bagno del piano, belli stropicciati, asciugamano e spazzolino da denti, dopo una notte sul divano accanto alla scrivania. Per molti anni Marco Pannel la non ha possedu�to un vestito suo: la leggenda radicale tramanda di incredibili «riadattamenti» del guardaroba dismesso di Franco Roccella, che era trenta centimetri più basso. Almirante, oltre a fare il segretario del Msi, insegnava italiano nei corsi di recupero dell'istituto «Manieri Copernico». E perfino in tv, a Tribuna politica, la giacchetta un po' lisa di Enrico Berlinguer si rizzava curiosa�mente sulla collottola, fin quasi a lambire le orecchie, denunciando un tagho, se non approssi�mativo, certo non preziosissimo. E insomma: a costo di alimentare un deprecabi�le anti-parlamentarismo, proprio nel giorno in cui si dà conto con la dovuta enfasi dei redditi degli onorevoli Paperoni, vana la pena di ricorda�re che non sempre la pohtica, e in particolare l'attività parlamentare, è stato un mestiere per ricconi. Non che i rappresentanti di oggi siano tutti miliardari. Non è così, assolutamente. Però, grazie anche allo stillicidio di aumenti (non di rado ottenuti tramite una conconenza al rialzo ormai stabilitasi fra le due Camere) e grazie a un'avveduta quanto indecifrabile pohtica di ritoc�chi, scivolamenti, esenzioni e benefit, portano a casa senz'altro un bel po' di soldi: una ventina di milioni in tutto (nel peggiore dei casi). E ciò nonostante si lamentano, talvolta facendo pure presente che ci perdono (salvo poi fare il diavolo a quattro se non li mettono in lista). Ma non è questo il punto. Quel che più colpisce, oggi, è il ricordo remoto e ineale, quasi sovversivo, di una classe pohtica che della modestia, della sobrietà, della frugalità e di uno stile di vita nemico di ogni ostentazione ha fatto a lungo e senza sostanziali differenze partitiche la propria bandiera. Il giovane La Malfa che all'università di Venezia si nutre di fichi secchi; De Gasperi che nel 1947 vola in America con il cappotto prestatogli da Piccioni; Nenni che ha un solo vestito e un solo cappotto: «e pure lercio» annota Vittorio Gonesio ne I moribondi di Montecitorio. Solo quando divenne ministro degh Esteri del centrosinistra, su consiglio del diploma�tico barone Malfatti di Montetretto acquistò due vestiti scuri e un cappello a falde larghe (con il quale, peraltro, sembrava un «piantatore america�no»). , Era un altro paese, d'accordo. Ai figli dell'Italia contadina arrivati in Parlamento pareva già una grande conquista sociale avere ottenuto la tesse�ra gratuita per l'autobus; o fare speranzosi la fila per un posticino sul palco che l'amministrazione della Camera aveva riservato per pochi fortunati all'Opera. Nell'era dei vincoli e delle passioni forti erano i partiti e le conenti, in qualche modo, a prendersi cura delle necessità dei loro uomini. Alla trattoria «Cariane» c'era sempre un tavolo pronto e gratuito per i basisti: pagava «Albertino» Marcora. E a Natale i deputati del Pei ricevevano un buono da spendere da «Vittadello confezioni abbighamento». Quando un socialista particolar�mente benestante prese a mostrare i segni inconfondibili del lusso, gli storpiarono il cogno�me in «Miliardesi». Un pò per celia e un po', forse, anche per invidia. Ma nessuno si sarebbe mai sognato di prenderlo come un complimento. Nenni aveva un solo vestito, De Gasperi andò negli Usa con un cappotto non suo Quando l'onorevole si portava il panino da casa
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