Di nuovo al setaccio la casa della contessa di Vincenzo Tessandori

Di nuovo al setaccio la casa della contessa Di nuovo al setaccio la casa della contessa I carabinieri cercano sangue e «tracce» di un litigio Vincenzo Tessandori inviato a PORTOFINO Il grande setaccio, domani, se non ci saranno ripensamenti. I carabi�nieri del Ris scenderanno su Villa Altachiara con la speranza che nelle strette maglie rimanga impi�gliato qualcosa di utile alla «lettu�ra» di quelle sette ore abbondanti di vuoto fra la scomparsa di France�sca Vacca Agusta e l'allarme dato da Maurizio Raggio, da oltreocea�no. S'indaga per omicidio volonta�rio, lo hanno già fatto gli investiga�tori francesi, perché cos�non ci sono orizzonti proibiti o zone fran�che per le ricerche. Che cosa si spera di trovare? Macchie di san�gue, suggerisce la logica. Ma non solo. Frammenti di vetro, per esem�pio: di un bicchiere, di una botti�glia, magari di un quadro. 0 forse di un vaso. Perché il sospetto è che quelle ore vuote, in realtà siano state assai piene di atlività per i due protagonisti e una comparsa presenti nella magione: Rosario Roncado Tirso detto "Tito", Susan�na Torretta e la cameriera polacca. In altre parole, parte di quel tempo potrebbe esser stalo impiegato per rimettere ordine all'interno della casa, finita sottosopra dopo una giomata orrenda. Perché, stando ai racconti, quell'S gennaio fu pessimo. Lo fu per i famigli e ancora peggiore risultò per la contessa che, lo arricch�di litigi e minacce. Aveva cominciato con lo "Stilnox", sonnifero blando: il fatto è che ne avrebbe buttate giù 10 pastiglie, dose massiccia, per di più rafforzata, pare, dal whisky. Risultato non collaterale della mi�stura, r«attenuata capacità di auto�controllo». Insomma, se fu baruffa, dovette essere aspra sul serio. Cer�to, farmaco e alcol ci aggiunsero del loro, ma qualcosa dovette ac�cendere la miccia. Che cosa? Anche quel giomo, come accadeva da tempo, si giocava una estenuante partita e sul tavolo erano state calale le carte. Di cuori o di denari? 0 tutt'e due? La conlessa credeva di stringere in pugno l'amico messi�cano e l'amica ligure. E, forse, era vero, forse faceva balenar loro che li avrebbe fatti diventare ricchi, ma poi ci ripensava, cambiava testamento: tanto a lui, tanto a lei. 0 viceversa. E tanto all'altro, a Maurizio Raggio, che rimaneva un punto di riferimento, abile e accor�to nel maneggiar somme. Del resto, lo aveva dimostrato con i conti del Psi, e poco importava che quella volta ci fosse rimasta coinvolta pure lei: quando le misero le manet�te per la parte avuta nel gioco, lei si era difesa: «Ma io non so star dietro neppure al mio conto corren�te...». Questo non toglie che si baloccasse con i testamenti e l'ulti�mo ritrovato farebbe di Tirso Ron�cado un uomo molto facoltoso. Fatto è che se ci fu quella rissa, è ora incomprensibile come «el mexicano» e la ragazza, vale a dire persone di certo innocenti ma po�tenzialmente sospettabili per il de�litto, rimangano a contatto di gomi�to. In una situazione simile, direb�bero i vecchi invesligalori, il ri�schio di inquinamento delle prove diventa certezza. Anche se, per il momento, l'unica cosa sicura rima�ne la morte della contessa. Il fatto che una delle pantofole, quella che corrisponde al piede della gamba fratturata, fosse conficcata fra due pietre della scogliera, secondo gli esperti significherebbe che il corpo non è stato trascinato: in quel caso le pantofole si sarebbero sfilate prima di arrivare alla scarpata. Lo afferma la casistica. Rimane il fatto che quella pantofola blu, come la gemella nera, fu scoperta soltanto dopo un giorno di vani setacciamenti. Come se qualcuno le avesse gettate all'indomani. Co�sì, i sospetti non scemano, al con�trario: è vero, la contessa può essersi uccisa o esser scivolata, ma potrebbero anche averla «aiutata» all'ultimo istante. Dubbi, insomma, e sospetti. Co�me si vive, in un'atmosfera simile? Domanda per Raggio che a metà pomeriggio ha compiuto la consue�ta passeggiata dalla villa a calata Marconi, dove segue i lavori alla «Gritta», il suo locale. In mezzo alla gente e circondato dai giornalisti. E' apparso più teso del solito, collerico e scostante. Ha accusato i giornalisti di aver scritto «tutto e il contrario di tutto» e ha pure minac�ciato di gettarne uno in mare o chiamare i carabinieri se non lo avessero lasciato in pace. Ma poi si è, come ormai si dice, pentito. E sull'atmosfera in villa dice: «C'è un grande clima di tristezza, tutti piangono e tutti sono affranti. Nes�suno riesce a convincersi che la contessa sia morta: sperano solo che il corpo possa rientrare presto in Italia e che la rogatoria intema�zionale acceleri i tempi». Ma lei ha qualche sospetto? «Io non ho nes�sun sospetto, assolutamente, sol�tanto un gran dolore. Bisogna la�sciar lavorare gli inquirenti». Ma poi aggiunge: «Che cosa sia succes�so quella sera, io lo so dai racconti di Chazaro e di Susanna». Come la dottoressa Margherita Ravera, so�stituto procuratore della Repubbli�ca incaricato delle indagini. Domani la perquisizione La donna è scomparsa dopo un contrasto sul testamento?

Persone citate: Chazaro, Fatto, Marconi, Margherita Ravera, Maurizio Raggio, Rosario Roncado Tirso, Vacca Agusta

Luoghi citati: Italia, Portofino