«Grazie, Presidente di tutti noi italiani»
«Grazie, Presidente di tutti noi italiani» «Grazie, Presidente di tutti noi italiani» Una lettera di Vittorio Emanuele. Compiacimento al Quirinale Maria Corb�ROMA Era da una settimana, dalla morte della madre Maria Jo�se, che Vittorio Emanuele lanciava messaggi a Carlo Azeglio Ciampi. Quel «no�stro» Presidente marcato a ogni intervista aveva un si�gnificato preciso: non giuro, ma sono italiano e accetto la Repubblica. Insomma un compromesso, o forse la ri�chiesta di uno sconto allo Stato italiano. Così, in un clima ogni giorno più disteso fra l'ex famiglia reale e le istituzioni repubblicane si è arrivati alla lettera che Vitto�rio Emanuele ha fatto recapi�tare ieri al Quirinale tramite l'ambasciatore italiano a Pa�rigi, Federico Di Roberto, che venerd�ha rappresentato l'Italia ai funerali di Maria José ad Altacomba. Compiaci�mento al Colle. E questa volta l'indirizzo sul�la busta era esatto: «Carlo Aze�glio Ciampi, presidente della Repubblica, palazzo del Quirina�le» E non come quella volta che, in una lettera al capo dello Stato Vittorio Emanuele scris�se: «Senalort; Pertini». Un erro�re che costò ai Savoia in quel momento, l'interruzione del dia�logo perii rientro. Il testo della lettera questa volta è stato studiato attenta�mente per non lasciare spazio a polemiche: «I sentimenti di ita�lianità con i quali mia madre ha formato me e la mia famiglia trovano nel suo messaggio un'eco che ci conforta profonda�mente nel nostro dolore. Siamo grati a lei, presidente di tutti noi italiani, per averci confermato la stima e l'affetto che circonda�vano la regina Maria José, di cui mai dimenticheremo gli insegna�menti volti ad amare e a rispetta�re la nostra patria». Um messaggio che dovrebbe accelerare il rientro. Anche se in Parlamento in molti non vogliono sentire parlare di scorciatoie. Per evitare la doppia votazione Camera-Senato richiesta per le modifiche costituzionali, che dif�ficilmente potrebbe avvenire en�tro questa legislatura, c'è chi consiglia una rilettura della tre�dicesima disposizione transito�ria. Secondo alcuni giuristi infat�ti con la morte di tutti i regnanti i Savoia potrebbero non essere più considerati un casato. Ma per Vittorio Emanuele, ormai certo di tornare, i mesi non contano. «Abbiamo aspettao tanto ha ripetuto nei giorni del lutto che non sarà qualche altro mese di attesa a spaventarci». Poi venerd�l'ar�rivo dell'ambasciatore Di Ro�berto ad Hautecombe ha raffor�zato il suo ottimismo: «Tra quattro mesi sarò a Napoli». Vittorio Emanuele vuole entra�re senza forzare la porta. Si rifiutò qualche tempo fa, ha raccontato, di seguire un mani�polo di deputati del Polo pron�ti a scortarlo oltre frontiera ed è certo che adesso che la fron�tiera non è mai stata cos�vicina, non tenterà gesti impo�polari. I giudizi politici sulla lette�ra a Ciampi di Vittorio Ema�nuele sono in larga parte positivi. Il ministro della Giu�stizia Fassino ha parlato di gesto «positivo e utile» che crea un clima favorevole per il rientro dei Savoia. «Direi sottolinea Fassino che é sicuramente un messaggio che non solo dimostra gratitu�dine e rispetto per Ciampi, ma é anche una forma di riconoscimento dell'autorità del Presidente della Repubbli�ca dove dice «Presidente di tutti noi italiani». Da Alleanza Nazionale il por�tavoce Adolfo Urso giudica la lettera particolarmente signifi�cativa visto che riconosce il presidente della Repubblica e quindi la Repubblica italiana. «Cade cos�spiega anche l'ultimo alibi per il quale alcuni nostalgici dell'ostracismo vor�rebbero impedire il rientro in Italia ai discendenti di casa Savoia». Opposta l'opinione di Marco Rizzo, coordinatore dei Comuni�sti italiani, che in questa corri�spondenza non vede novità: «Non facciamo esami ma sicura�mente non é pensabile che in Italia possano entrare persone che pensano di essere diverse da altri italiani per volere divino. Fino a quando non abiurano questa aberrazione ci opporre�mo in via parlamentare al rien�tro dei Savoia». LA LETTERA di VITTORIO EMANUELE Gentilissimo presidente i sentimenti di italianilà con i quali mia madre ha formato ine e la mia famiglia trovano nel suo messaggio una eco che ci conforta profondamente nel nostro dolore. Siamo grati a Lei, presidente di tutti noi italiani, per averci confermato la slima affettuosa che circondava la regina Maria fosé, di cui mai dimenticherò gli insegnamenti ad amare e rispettare la nostra patria |l| IL TELEGRAMMA del PRESIDENTE (del 28 gennaio) Esprimo a Lei, alle sue sorelle principesse Maria Pia, Gabriella e Beatrice e a tutti ifamiliari il mio commosso cordoglio per la scomparsa della Regina Maria f osé. Gli italiani ne ricordano insieme a me, con profondo rispetto, il grande amore per VItalia, l'esemplare dignità, l'ammirevole riserbo, le convinte inclinazioni liberali Vitorio Emanuele di Savoia con la moglie e il figlio Emanuele Filiberto
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