Il manifesto dell'ex dittatore serbo
Il manifesto dell'ex dittatore serbo Il manifesto dell'ex dittatore serbo Questi sono i brani salienti dell'in�tervista che Slobodan Milosevic ha concesso a «La Stampa» IL TRIBUNALE DELL'AIA. «Non ho ancora un'opinione sul nuovo pre�sidente, ci vuole un po' di tempoy per poter valutare. Ho sempre considerato invece il Tribunale dell'Aia un'istituzione amorale e illegale, inventata come rappresa�glia per rappresentanti disubbi�dienti di popoli disubbidienti, co�me un tempo esistevano campi di concentramento per popoli super�flui e gente superflua. Questo tri�bunale esiste prima di tutto per i serbi. E' la stessa forma di intimi�dazione che i nazisti usarono pri�ma verso gli ebrei e poi verso tutti i popoli slavi». PLAVSIC. «Con la sua decisione di andare "volontariamente" all'Aia, Biljana Plavsic ha voluto dimostra�re fiducia nel tribunale e nell'am�ministrazione che ha appena ab�bandonato la scena politica ameri�cana. Da feroce nazionalista, Bilja�na Plavsic si è trasformata in collaboratrice dell'ex amministra�zione americana. Non so se speri di poter essere amnistiata dalla loro furia... Potrei capire di essere processato all'Aia: l�le accuse sono inventate. Ma a Belgrado, a meno che non vi si s'installi una filiale del tribunale...». HO FATTO IL POSSIBILE. «Ho fatto tutto ciò che potevo da uomo e da guida di una delle repubbliche, parte del Paese. Il mio ruolo negli avvenimenti legati alla spartizio�ne dell'ex Jugoslavia, è tema di cui si occupa continuamente la cosiddetta comunità internaziona�le. Dovrebbe stupire che le stesse domande non vengano rivolte an�che ai capi delle altre repùbbliche dell'ex Jugoslavia. Il presidente della Croazia, per esempio, pone in rilievo i propri "meriti" per la rottura del Paese. Perché allora la cosiddetta comunità intemaziona�le li sottovaluta tanto e dedica tutta la sua attenzione a me? E' offensivo per i miei colleghi...». PROCESSATE I CROATI. «La responsa�bilità dei serbi è molto minore della responsabilità dei croati, de�gli sloveni e di chi ha partecipato alla spartizione del Paese. I serbi hanno tentato di salvare la repub�blica federale, forse perché viveva�no in tutto il territorio. E' ingiusto che proprio i serbi, che più teneva�no alla Jugoslavia, siano accusati dall'Occidente per la sua spartizio�ne». LA SERBIA NON E'UN GRANDE PAESE. «....Però è importante perla stabili�tà dell'area. Mi sono adoperato per dieci anni per una politica di indipendenza: per un certo perio�do è andata bene all'Occidente, poi non più. In me avevano un alleato finché accettavano un orientamento del genere: quando ho cominciato a dar loro fastidio, mi hanno trasformato in un avver�sario». IL KOSOVO. «In senso politico, mora�le e nazionale ho smosso la questio�ne del Kosovo nel 1986, quando non ero il presidente della Serbia. Consideravo la situazione in Koso�vo uno dei problemi principali della Jugoslavia, e in particolare della Serbia. Quanto ai bombarda�menti e all'uranio, non sono rima�sto sorpreso. Direi amareggiato: come lei, spero. Come ogni uomo normale di questo pianeta, spero». LA VERITÀ' MANIPOLATA. «Le accuse ingiuste sono rivolte all'indirizzo sbagliato, sia quando si tratta del popolo, sia quando si tratta di me. Davanti a certe manipolazioni del�la verità si rimane impotenti. I mezzi d'informazione trasformati in armi sono, come tutte le armi, nelle mani dei ricchi e dei potenti. Grazie alla loro ricchezza ed al loro potere sarà onesto, coraggio�so, intelligente e buono solo chi loro decidono. E sarà disonesto, vigliacco, stupido, cattivo chi deci�dono loro». LA SCONFITTA ELETTORALE. «Non sono stato tradito dal mio popolo. Considero il popolo serbo come eroe e vittima assieme. Non sono neanche sicuro che i risultati delle elezioni di settembre siano espres�sione della sua volontà. Quelle consultazioni si tennero sotto una grande pressione estema ed inter�na, mediatica, psicologica, milita�re. Non si trattava di una congiu�ra, ma dell'attività ben orchestra�ta di una parte influente della comunità intemazionale». Dalla Corte dell'Aia «amorale e illegale» alle «responsabilità serbe inferiori a quelle dei croati» alle «manipolazioni» dei mezzi d'informazione
Persone citate: Biljana Plavsic, Dalla Corte, Plavsic, Slobodan Milosevic
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