La tragedia balcanica in sette capitoli

La tragedia balcanica in sette capitoli La tragedia balcanica in sette capitoli Domenico Quirlco TROPPI POPOLI PER UNA NAZIONE. La Jugosla�via, .nata dal trambusto della prima guerra mon�diale che ha liquefatto gli imperi e dagli errori del trattato di Versailles, ha pagato un peccato originale: essere troppo serba. Orgoghosa del suo ruolo storico (ha guidato l'unificazione degh slavi del sud), nel periodo tra le due guerre la monar�chia serba ha esercito una aspra dittatura sulle altre nazionalità: sloveni, albanesi del Kosovo, macedoni, montenegrini e soprattutto croati. L'oppressione serba ha portato al nascere di micronazionalismi, tenaci e feroci, che hanno regolato conti sanguinosi durante la seconda guerra mondiale. E hanno poi continuato a erodere la fittizia unità della Jugoslavia comuni�sta, pronti a esplodere dopo la morte di Tito. IL KOSOVO. Incastrata dalla malizia della Storia all'intemo della Serbia la provincia del Kosovo, abitata da una maggioranza albanese e musulma�na, povera e dimenticata, conserva le principali memorie storiche e religiose dei serbi, pietre e luoghi sovraccarichi di sangue, ricordi, identità. La carriera politica di Milosevic, da grigio funzio�nario dell'apparato bancario a leader, è nata quando, in uno storico raduno della popolazione serba della regione, furiosa con il governo centrale che l'aveva dimenticata, pronunciò un infuocato discorso promettendo loro la riscossa. MONTENEGRO. E' rimasto l'ultimo tassello della antica federazione jugoslava arroccato a fianco della Serbia. Ma la dura politica di Milosevic, la disintegrazione economica, i bombardamenti del�la Nato, hanno fatto nascere un irridentismo montenegrino sotto la guida, discussa, di Milo Djukanovic. La regione ha chiesto dapprima maggiore autonomia; poi ha avviato il cammino per l'indipendenza. Ma all'intemo del Montene�gro esistono ampie fasce di popolazione serba che non vuole lasciare Belgrado. HOLBROOKE. Inviato di Clinton per i Balcani, è stato uno degli indiscussi protagonisti di questa tragedia. Nel bene, quando riuscì, tessendo pazien�temente i mille fili della diplomazia balcanica, destreggiandosi tra capifazione, etnie, ideologie, interessi, ottenne la firma di tutte le nazioni della ex Jugoslavia in calce al documento della pace di Dayton. Lo legava a Milosevic una sotterranea, strana simpatia, nata durante i negoziati. Ma quando cercò di convincerlo ad accettare il diktat della Nato anche per il Kosovo, durante un drammatico incontro a Belgrado, ottenne un secco no. TRIBUNALE INTERNAZIONALE DELL'AIA. Istitu�ito, tra mille perplessità giuridiche e resistenze diplomatiche, per giudicare gli infiniti crimini commessi durante le guerre balcaniche, ha vivac�chiato stancamente tra minacciose promesse di colpire ' in alto anche i grandi burattinai del massacro e il piccolo, cabotaggio dei processi a semplici esecutori. Troppi i limiti pratici e giuridi�ci, i vincoli politici, i tabù diplomatici e militari. Ma da quando la presidenza è stata assegnata a Carla del Ponte, grintoso magistrato svizzero da anni a caccia del crimine intemazionale, una ventata di novità e di energia ha percorso le aule dell'Aja. L'elenco dei ricercati eccellenti è intermi�nabile: i due boia della guerra bosniaca, Karadzic e Mladic, e naturalmente Milosevic. La pallida rivoluzione di Belgrado ha aumentato le chances degh inquisitori. IL TESORO DI BELGRADO. Come per tutti i dittatori anche per Milosevic non poteva mancare un tesoro segreto e naturalmente illegale. Si parla, da anni, di milioni di dollari che Slobo, il figho Marko e la ingombrante moglie Mira, avrebbero dirottato dalle casse dello Stato, monopolizzando contrabbando e vendita di armi, in paradisi sicuri come Cipro. Come spesso accade una buona parte di queste rivelazioni è leggenda: la vera passione di Milosevic è il potere in sé, non il denaro. LA PASIONARIA. Biljana Plavsic è stata, a Pale, la lady di ferro dei serbi di Bosnia, una apostola delle teorie della pulizia etnica ai danni di musulmani e croati. Ma dopo aver fiancheggiato senza batter ciglio le operazioni sanguinarie di Karadzic e Mladic ha improvvisamente cambiato bandiera schierandosi con chi vuole la convivenza con le altre etnie. Holbrooke, la pasionaria di Pale, i ribelli albanesi il tesoro di Belgrado, il tribunale dell'Aia, il tradimento del Montenegro: i protagonisti di una crisi europea