Banche: Montepaschi attacca Bnl di Francesco Manacorda

Banche: Montepaschi attacca Bnl Diventa ufficiale la trattativa per rilevare il grosso del pacchetto della Popolare di Vicenza Banche: Montepaschi attacca Bnl Siena rompe gli indugi, per ora punta al50Zo Francesco Manacorda MILANO Il Monte dei Paschi scopre le carte sulla Bnl. Il consiglio di ammini�strazione della banca senese ha dato ieri mandato ai vertici «di avviare una trattativa con la Ban�ca popolare vicentina in ordine all'ipotesi dell'acquisizione di una quota della partecipazione di que�st'ultima (il 7,80Zo, ndr) detenuta nel capitale della Banca nazionale del lavoro». Dopo le dichiarazioni fatte la settimana scorsa dal diret�tore generale di Mps Luigi De' Bustis, i senesi dichiarano quindi formalmente le loro intenzioni e muovono su Roma. Una mossa ampiamente atte�sa, ma che giunge comunque sgra�dita ai vertici della Bnl. Il timore della banca romana è un accordo tra senesi e Sanpaolo-Imi (di cui Mps ha il 60Zn) che preveda mano libera per i torinesi sul fronte del gruppo veneto-emiliano Cardine in cambio della non ostilità a un blitz di Mps su Bnl. Sanpaolo-Imi e Bnl, infatti, corteggiano entram�bi il gruppo Cardine: la banca romana ha dato mandato alla McKinsey di studiare un piano industriale che potrebbe già esa�minare il 14 febbraio, mentre i torinesi stanno avanzando anc'essi offerte di alleanza a Cardine, di cui possiedono già il 10,90Zo. E del resto, se non riuscirà ad «inghiotti�re» Cardine, la Bnl si troverà a non poter contrattare un'eventuale in�tegrazione con il Monte dei Paschi su basi di parità, dovendosi quin�di rassegnare al ruolo di preda. Un asse Torino-Siena, quindi? Tra i protagonisti delle manovre bancarie nessuno nega questa possibilità, anche se molti tasselli devono ancora andare a posto prima di poter tracciare questo scenario. Dalla Bnl, ieri, l'unica reazione all'annuncio dei senesi è stata la conferma che assieme a Cardine si stanno valutando atten�tamente le valenze industriali del progetto di aggregazione e che l'operazione «resta una priorità» per l'amministratore delegato Da�vide Croff. Ma proprio al vertice dell'istituto romano la linea sul�l'integrazione con il gruppo vene�to-emiliano non sembra essere univoca: il presidente Luigi Abete è infatti molto più prudente del suo amministratore delegato sui tempi per l'operazione con il grup�po veneto-emiliano. Diventa cos�sempre più atteso l'intervento che il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio pronuncerà domani mattina a Tri�este di fronte a molti dei banchieri protagonisti delle manovre di que�sti giorni. Dopo lo «stop» ad ulte�riori aggregazioni tra le grandi banche italiane un avvertimento che sembrava diretto più che al�tro all'ipotesi di integrazione tra Unicredito e Banca Intesa Fazio potrebbe dare dei segnali precisi a favore di integrazioni tra istituti ■di medie dimensioni, quali appun�to Mps e Bnl. Un via libera che per il momento non è ancora arrivato. nemmeno in via ufficiosa, visto che dopo aver emesso il suo comu�nicato il Monte dei Paschi ha fatto trapelare ieri che la sua intenzio�ne è per ora quella di rilevare ima quota inferiore al 50Zo, cioè sotto la sogha oltre la quale scatta l'obbli�go di autorizzazione da parte del�la Banca d'Italia. Accanto ai sene�si, del resto, ci saranno probabil�mente altri alleati che potrebbero rilevare anch'essi una parte del 7,80zó in mano alla Popolare di Vicenza effettuando un «portage» a favore del Mps: indiscrezioni di stampa parlavano di Mediolanum ed Olivetti come possibih acqui�renti, ma ieri la banca guidata da Ennio Doris ha smentito, mentre dal gruppo di Roberto Colaninno che è anche consigliere della Barn di cui Mps ha il 510Zo è arrivato solo un «no comment». In realtà Colaninno potrebbe muoversi non attraverso Olivetti, ma trami�te la Hopa, la finanziaria brescia�na che controlla assieme ad Emi�lio Gnutti. E dopo che la quota dei vicenti�ni avrà trovato la sua sitemazione, che cosa accadrà? Il Monte dei Paschi avrebbe intenzione di rivol�gersi anche alle Generah, altro grande azionista di Bnl con il 7,80zf), anche se per ora Trieste resta alai finestra, aspettando di vedere gli sviluppi della situazio�ne. Un ostacolo sulla strada dei senesi potrebbe essere invece il Bbva, il Banco di Bilbao, che è il maggior singolo azionista di Bnl con il 100Zo e che più che cedere la sua quota vorrebbe accrescerla. Interrogativi, quelli sull'asset�to degli azionisti Bnl e sul futuro di Cardine, che andranno tutti risolti in fretta. Il Monte dei Pa�schi resta infatti saldamente con�trollato dalla Fondazione guidata dal sindaco ds di Siena Luigi Piccini e anche se la quota della Fondazione è destinata a scende�re fino ad andare sotto la maggio�ranza nel caso d�un'operazione alla pari in un'integrazione con Bnl, appare difficile che la maggio�ranza che probabilmente uscirà dalle prossime elezioni sia dispo�sta a dare il via libera a questa operazione.

Persone citate: Antonio Fazio, Colaninno, Croff, Ennio Doris, Gnutti, Luigi Abete, Olivetti