Cecchi Gori rivuole la gestione di Tmc

Cecchi Gori rivuole la gestione di Tmc Uimprenditore fiorentino ambisce ad un'alleanza più ampia. Ricorso di Rete A: «Fuori Colaninno» Cecchi Gori rivuole la gestione di Tmc Dopo la decisione del Tar si riaprono i giochi per la rete Tv Mario Sensini ROMA La trattativa tra Roberto Cola�ninno e Vittorio Cecchi Gori per Telemontecarlo riparte da zero e, pare di capire, neanche tanto serenamente. Il vulcanico sena�tore fiorentino avrebbe lanciato ieri alla Seat un ultimatum for�male e preciso. Pretende innanzi�tutto di rientrare in possesso della gestione dell'emittente, ora in mano alla Seat nonostante abbia solo il 2507o della società. Dalla posizione di maggior forza in cui si trova oggi, Cecchi Gori avrebbe in compenso proposto a Seat e Telecom un'alleanza più ampia, che potrebbe coinvolgere la Fin.Ma.VL, la holding del gruppo, per la quale si ritoma a parlare di una quotazione in Borsa. Il gruppo Telecom-Seat non deve averla presa bene. Forse è un caso, ma ieri alle troupe televisive di Telemontecarlo è giunto l'ordine di cancellare dai microfoni il logo del gruppo Cecchi Gori, firmato dal nuovo direttore centrale dell'emitten�te, Ferrauto. Più che una trattati�va potrebbe cominciare una guerra. E bisognerà tener d'oc�chio anche le mosse dei vari concorrenti che non vedono af�fatto di buon occhio, per diverse ragioni, l'ingresso del gigante Telecom nel settore televisivo. Mediaset, ma anche Rete A, ad esempio. L'emittente di Alberto Peruzzo ha perso la preziosa alleanza con la rete musicale Mtv, che si sta avvicinando sem�pre più alla Seat, che la vorrebbe partner deUa nuova Tmc2 per i giovani. Rete A e Mtv hanno risolto consensualmente il loro accordo a dicembre, ma la cosa doveva restare segreta fino al 31 gennaio, guarda caso la stessa data di scadenza del contratto tra Seat e Cecchi Gori. Ieri Rete A ha puntualmente annunciato di aver trovato nella tedesca Viva il suo nuovo partner, ma ora vuol dare battaglia. Tra oggi e domani l'emittente dovrebbe presentare all'Authority un espo�sto per chiedere l'estromissione degli uomini di Telecom dalla gestione di Tmc. La stessa cosa che thiede Cecchi Gori, ormai convinto che il contratto firmato ad agosto con la Seat non abbia più alcun valore, essendo venuta meno la necessaria autorizzazione dell'Authority di Cheli entro il ter�mine contrattuale del 31 genna�io. Secondo fonti attendibili, Cec�chi Gori vorrebbe alzare il livel�lo dell'alleanza con Colaninno e Pellicioli, spostandola dalle tv all'intero gruppo che fa capo alla holding Fin.Ma.Vi. Nel progetto, del quale lo stesso Cecchi Gori starebbe discutendo personal�mente con i vertici di Telecom, potrebbe rientrare anche la quo�tazione in Borsa della holding, un'idea già accarezzata e accan�tonata più volte in passato. Il senatore fiorentino ha sem�pre creduto nel valore di Tmc e il clamore suscitato dall'alleanza con Telecom deve averlo convin�to ancora di più. A maggior ragione considerando il fatto che per cedere un ulteriore 500Zo della CG Communications alla Seat, Cecchi Gori avrebbe ricevu�to in cambio azioni delle Pagine Gialle a un prezzo di riferimento di 3,7 euro contro i 2,1 della quotazione attuale (dopo il recu�pero, ieri il titolo ha perso il 3,l0Zo): quanto meno il prezzo della transazione va ridiscusso. Colaninno e Pellicioli non pos�sono evidentemente essere felici della piega che sta prendendo la vicenda, anche se dal gruppo non giunge alcun commento su questi ultimi sviluppi. Sembra di capire che Telecom interpreti diversamente le clausole del con�tratto di agosto. Seat si era premunita contro i possibili svi�luppi negativi ed ha già in mano una procura irrevocabile di Cec�chi Gori a vendere tutto, il 250Zo che ha già in portafoglio e la quota del 750Zo ancora in mano al produttore cinematografico. Il quale, tuttavia, ha pur sempre un diritto di prelazione sul riac�quisto del 250Zn girato a Seat in agosto, anche se ci vorrebbero 250 miliardi più gli interessi e sembra improbabile che questa somma sia oggi nella disponibili�tà del gruppo. A meno che, a sorpresa, non spunti fuori qual�cun altro che offra a Cecchi Gori il suo appoggio. Per Telemontecarlo la batta�glia sarà ancora lunga e difficile, senza contare che l'Authority non è affatto intenzionata a rimangiarsi la delibera con la quale ha vietato l'operazione Seat-Tmc, bocciata due giorni fa dal Tar. Ieri a Roma Enzo Cheli e i suoi commissari hanno conti�nuato a studiare le possibili contromosse e l'ipotesi del ricor�so al Consiglio di Stato si fa sempre più probabile. Se ne parlerà marted�nella prossima riunione collegiale dell'autorità.

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