«L'Authority è lottizzata» di Roberto Ippolito

«L'Authority è lottizzata» IL «PADRE» DEUAÌÉGG.E COMMENTA LE DEGISIOHI CHE RIME^H^^ «L'Authority è lottizzata» Maccanico: sbagliato bloccareTelecom Roberto Ippolito ; COSA si prova a dare il proprio nome a una legge e ad assistere a infinite di�spute politiche e giuridiche sul suo significato? «Io resto orgo�glioso di aver promosso questo provvedimento nonostante l'at�tenzione sia concentrata solo su una norma particolare» con�fessa Antonio Maccanico, oggi ministro per le riforme istitu�zionali e dal 1996 al '98 mini�stro delle comunicazioni. Mac�canico parla dopo la sentenza del Tar che, in base alla «sua» legge, ha scongelato l'acquisto di Tmc da parte di Telecom Italia e ha sospeso l'altolà che era stato imposto dall'Autorità delle comunicazioni guidata da Enzo Cheli. Perché, ministro, si dice orgoglioso? «Perché questa legge tiene con�to della convergenza delle tec�nologie dell'informazione e del�le telecomunicazioni. Ha dato il via all'apertura del mercato all'origine delle tariffe più bas�se. E consente a tutti gli opera�tori di fare tutto, cioè di integra�re i diversi mezzi. Stiamo par�lando della legge che ha creato un'unica Autorità delle comuni�cazioni, competente sia per la televisione che per le telecomu�nicazioni, una soluzione otti�ma». Ma l'Autorità non è troppo esposta alla politica? «Le forze pohtiche vollero l'ele�zione da parte del parlamento dei commissari dell'Autorità. Io non ero d'accordo. Ma dovet�ti prendere atto di questa scel�ta». I Sta dicendo che l'Autorità attualmente in carica è lot�tizzata? «I componenti dell'Autorità so�no stati designati dai gruppi parlamentari. Questo è nei fat�ti, è fin troppo evidente». E nonostante questo difen�de la sua legge? «Certo che la difendo. Quando la legge vide la luce, il gruppo Stet-Telecom disponeva anco�ra del monopolio dei telefoni. Fu previsto di vietargh l'ingres�so nella televisione proprio per questo motivo: lo sbarco di un colosso nella tv metteva paura alla Mediaset di Silvio Berlusco�ni, ma anche alla Rai. La legge stessa scontava però il successi�vo cambiamento del mercato: era lei stessa ad aprirlo». Ma quel divieto... «Il divieto previsto dall'artico�lo 4 può essere superato, come dice l'articolo 5, dal semphee varo di un regolamento da parte del governo. L'empasse di oggi è dovuto solo all'iner�zia». Per lei il divieto imposto alla Telecom vale o no? «La stessa Autorità dice che sotto l'aspetto formale il divie�to esiste, ma sotto altri aspetti è superato. Interessi contrappo�sti, ovvero la strenua difesa di Rai e Mediaset e quindi del loro duopolio, hanno impedito di usare lo strumento dell'artico�lo 5 o di individuare nuove norme per esempio in occasio�ne della discussione del dise�gno di legge 1.138». Le ripeto la domanda: lei, che è il padre della legge applicata sul caso Tmc, ri�tiene in vigore il divieto all'acquisto di Tmc o no? «Ho detto sin dall'estate scorsa che sarebbe stato utile chiarire le regole. Ma non c'è dubbio che il divieto sia superato o perché non esiste più il monopolista a cui era vietato qualcosa o perché non c'è più corrispon�denza fra la legge e la realtà». Però la parola è alla carta bollata. «L'Autorità delle comunicazio�ni e il Tar svolgono un ruolo di supplenza perché la politica non è stata in grado di interve�nire. La vicenda Tmc ci dovreb�be servire di lezione. La politi�ca deve stare al passo dei tempi, deve saper seguire l'evoluzione della tecnologia e del mercato». Abbiamo trovato allora il colpevole? «Certo che l'abbiamo trovato. La classe politica non può igno�rare quello che accade, non può trascurare l'impatto del pro�gresso scientifico, non può limi�tarsi a difendere alcuni interes�si. Le istituzioni, governo e parlamento, devono essere più veloci ed evitare che si ripeta�no casi come quello di Tmc». Si avvicinano le elezioni: è tardi per fare qualcosa? «Sì, è tardi. Il problema riemer�gerà nella prossima legislatu�ra, insieme a tutti quelli relati�vi all'assetto del settore radio�televisivo. C'è lo sviluppo della tv digitale, il sistema di trasmis�sione che moltiplica i canali». Per lei è positivo che con la decisione del Tar prenda corpo il terzo polo tv? «L'effetto della decisione del Tar è positivo. Sono d'accordo sull'apertura al terzo polo». Questa affermazione è un favoritismo per Telecom? «Nessun favoritismo per Telecon che non gode di una posizio�ne dominante nella tv anche avendo Tmc. E questo lo ha riconosciuto l'Autorità Anti�trust. Sono contro il duopolio Rai-Mediaset come ha già detto proprio sul vostro giornale il ministro dell'industria Letta». Per rompere il duopolio bi�sogna fare qualcosa anche per la Rai? «E' il momento di prendere decisioni sulla Rai in modo da aprire il mercato. Devono esse�re previste nuove forme di proprietà. Decidere la privatiz�zazione della Rai significa dar�le un azionariato diffuso, maga�ri impersonato dagli utenti che possono organizzarsi in asso�ciazioni. Non ho dubbi che il sistema diventi più pluralista attraverso la privatizzazione della Rai». «Difendo il testo der98 Ha aperto il mercato, abbassato le tariffe e creato un'Autorità unica per tutto il settore» «Le forze politiche decisero che i commissari dovevano essere eletti direttamente dal Parlamento Io però non ero d'accordo» Il ministro Antonio Maccanico «padre» della legge sulle Tic

Persone citate: Anti, Antonio Maccanico, Enzo Cheli, Maccanico, Silvio Berlusco