Tardelli: era una cena, non un incontro sexy

Tardelli: era una cena, non un incontro sexy Tardelli: era una cena, non un incontro sexy Ma i tifosi sgridano la squadra con striscioni irridenti Brunella Giovata Inviata ad APPIANO GENTILE Macché notti brave, qui si gioca a calcio. «Macché scandalo, è stata solo una cena», spiega Marco Tardelli. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, dicono i pochi tifosi che aspettano fuori dei cancelli di Appiano Gentile. Perché «in fondo che reato è, quello di andare con una donna a pagamento?». Reato non è, ma comunque da oggi i pocatori dell'Inter se ne dovranno stare jen zitti almeno fino a domenica. Soprat�tutto i cinque sorpresi dalla Polizia Postale mentre se ne andavano a casa di un loro amico, sottobraccio ad altrettan�te signore conosciute via Internet (e disponibili alla cifra di un milione). I cinque peccatori ieri se ne stavano tranquilli sul Campetto, ed avevano per la testa tutt'altre faccende. E anche dopo, massima tranquillità: «Non abbia�mo fatto niente di male», hanno detto a Tardelli. L'allenatore è perplesso: «Ma�gari li punirò», ma non sa cosa fare neanche lui,, e per di più gli scappa da ridere. L'inchiesta è tutta qua: due indagati per sfruttamento della prostituzione, Leopoldo Giunchi e Fabio Tucci Caselli, proprietari di un sito che metteva in contatto i clienti con le ragazze e i ragazzi. Nessuna accusa alle prostitute, e nemmeno ai clienti (la prostituzione non è reato). Quel che resta è un mezzo scandalo, che comincia marted�16 gen�naio. La squadra si trova a cena quasi al completo allo Speak Easy, dalle parti di corso Garibaldi, per festeggiare un com�pleanno. Paga uno di loro, debitore di una multa. A fine serata il grosso se ne toma a casa, e arrivederci all'allenamen�to. Restano in cinque. Niente nomi, e nemmeno ruoli. Uno che sa di calcio li definisce «giocatori rimbalzanti tra dife�sa e centrocampo». Al di là degli indovi�nelli, sta di fatto che uno dei cinque dice agh altri: «Ho un giro di ragazze, ve lo organizzo io il dopocena». Fa qualche telefonata, ed ecco che il gruppetto riparte per la casa di un amico (anche lui del giro dell'Inter), che li ospita assieme ad altrettante ragazze fino alle due del mattino. «Ho parlato con i ragazzi e mi hanno detto di aver fatto una cena, e basta. Io devo credere a loro», commenta Tardelli come se fosse già ad un processo del lunedì. «In ogni caso, se anche tutto questo dovesse essere accaduto, non è un problema mio». E di chi? «Delle mogli, delle famiglie». Questo potrebbe influenzare la squa�dra? «Eh, adesso dobbiamo pensare al Bologna. Questo è uno stimolo in più». Comunque, aggiunge Tardelli, «a quella cena sarei dovuto andare anche io, ma ho scelto di andare solo a quelle dei compleanni, quindi...» (ma era una cena di compleanno, e anche importante). «Ma noi non possiamo seguire i gioca�tori, c'è la legge sulla privacy Credo che si possa parlare di superficialità: se i ragazzi fossero abituati a fare certe cose, certamente non si sarebbero fatti beccare». E poi, «tanti lo fanno e non esce niente sui giornali, quindi compli�menti a chi lo fa e non si fa beccare. Me, comunque, non mi hanno mai beccato». Bravo Tardelli. Serissimo («siamo qui per lavorare sul calcio»), saggio («non chiamatele prostitute, sono donne»), e responsabile («il presidente è più preoc�cupato della vicenda passaporti che di questa»). Il presidente tace, ma )a faccen�da non gh ha fatto certo piacere (e di certo le prossime multe i giocatori le verseranno tutte in beneficenza, anzi�ché in cene). I tifosi invece sono abba�stanza clementi. «I nostri soldi? A putta�ne», strilla uno striscione appeso ai cancelli di Appiano (ma chi lo ha attacca�to, in fondo se la ride). «Chi pensa allo scudetto... e chi invece a un bel culetto», scrive un ignoto interista. «Menu del giorno: spaghetti alla put�tanesca». Ma questo striscione i giocato�ri, ormai seduti a tavola, non l'hanno nemmeno visto. Si ignora il menu di ieri, si ignora anche se ci sia una vera punizione che pencola sulla testa dei cinque peccatori. «Ha già parlato il mister per tutti noi», e via a fare la ricreazione: il turco Sukur gioca a ping pong con Vieri (che gioca attaccato al telefonino). Gresko sbadiglia in poltro�na, Ferrari parla dei fatti suoi con il suo assicuratore. Farinos, Ballotta e Cordo�ba giocano a biliardo. Dalmat prende lezioni d'italiano. Recoba telefona, Pacheco si rosicchia le unghie, e gli altri guardano fuori annoiati, perché in fondo non è successo proprio niente. Il mister dell'Inter. «Credo ai miei raga2zi, quello che è accaduto è problema delle famiglie» «Non so se ci saranno punizioni Ci preoccupa di più il caso Recoba» Silenzio stampa dei giocatori

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