Si tratta per revocare l'embargo

Si tratta per revocare l'embargo Si tratta per revocare l'embargo All'Onu vertice Washington-Londra-Tripoli Maurizio Molinari inviato a NEW YORK Stati Uniti e Gran Bretagna condurranno aU'Onu dalla prossima settimana nego�ziati con la Libia suUa base del verdetto scozzese per anivare a una soluzione del caso Lockerbie accettata da tutte le parti, a cominciare dalle famigUe deUe vittime deU'attentato. Dopo l'annuncio deUa sentenza, quan�do a New York era l'alba, l'ambasciatore britannico aU'Onu, sir Geremy Greenstock, ha telefonalo al coUega Ubico, Abuzed Omar Dorda. «Abbiamo proposto ai Ubici un incontro con noi e gU Usa ha detto Greenstock e hanno accettato». Due settimane fa Dorda aveva già visto britannici ed americani e negU ultimi giorni si è recato a a Washington per preparare il terreno aUa trattativa sul dopo-sentenza. Per l'incontro trilaterale aU'Onu non c'è un'agenda concordata. Londra e Washington chiederanno a Tri�poU di «dare seguito alla sentenza» ottem�perando a «quanto previsto daUe risolu�zioni deU'Onu»: riconoscimento deUa re�sponsabihtà nell'attentato; pagamento degU indennizzi per le vittime; solenne impegno aUa rinuncia al terrorismo. Il premier britannico Tony Blair ha antici�pato una somma per il risarcimento: oltre 1400 miliardi di lire. Il presidente americano, George Bush, è stato espheito suUa questione: «Un agente libico è stato condannato, TripoU deve accettare la responsabilità e pagare gU indennizzi». Fino a quando l'accordo non sarà trovato Londra e Washington opporran�no U loro veto nel Consigho di Sicurezza aUa revoca deUe sanzioni che, ha detto il Segretario di Stato Colin PoweU, «non è mai stata legata dal verdetto». Il Segreta�rio Generale deU'Onu, Kofi Annan, invita ad uno «siprito condUatorio». Abuzed Dorda, fidato collaboratore di Gheddafi, ha condotto serrate consultazioni daU'ufficio suUa 48esima Strada incassando senza difficoltà il sostegno della Cina. Mosca è suUe stesse posizioni, Parigi scegUe la prudenza. Dorda guarda «con fiducia» alla prossima settimana e confer�ma che la Libia «vuole collaborare e rispetterà la sentenza». Ma sulla richie�sta di ammissione di responsabilità ricor�da le intese che permisero la consegna dei due sospetti: «La Libia non era sotto processo, lo erano due suoi cittadini». Dietro le quinte sono i britannici a condurre le trattative, mediando fra Washington e TripoU. «Il mio govemo vuole mantenere un buon rapporto con TripoU assicura Greenstock ma i negoziati prenderanno molto tempo, stia�mo parlando di indennizzi». Assai pru�denti i portavoce americani che preferi�scono parlare di «incontro iniziale» e non di «negoziato». Se e quando l'accordo sarà trovato prenderà poi la forma di una nuova Risoluzione del Consigho di Sicu�rezza. Difficilmente Washington darà luce verde senza l'assenso dell'Associa�zione dei parenti deUe 250 vittime i cui portavoce chiedono di «mettere al bando U regime libico indivuato come mandan�te deUa strage». Il leader libico Muammar Gheddafi