Ispezione nell'ufficio di Arlacchi

Ispezione nell'ufficio di Arlacchi IL COMMISSARIO ONU ANTIDROGA NELLA BUFERA Ispezione nell'ufficio di Arlacchi «Contro di me solo dossier falsi e diffamatori» intervista ROMA E Min difficoltà Pino Arlac" chi, direttore del program�ma dell'Onu per il control�lo intemazionale delle droghe. Circolano dossier al vetriolo con�tro la sua gestione dell'ufficio di Vienna da parte di ex funzionari Onu, dossier rilanciati da quoti�diani prestigiosi, come il Finan�cial Times. Ora l'annuncio che luned�prossimo ispettori deUe Nazioni Unite amveranno a Vien�na, per un'indagine intema al suo ufficio. Arlacchi precisa: «Ho chie�sto io l'ispezione. Non sono per nulla meravigliato di queste pole miche. Me le aspettavo. Evidente�mente è il prezzo che devo paga�re», r Il prezzo per cosa? «Per la riforma di un sistema molto rigido e molto burocratico. Dopo il mio arrivo a Vienna ho lanciato una strategia, approvata da tutti i paesi del mondo, che è diventata la strategia della Comu�nità intemazionale per ridurre la domanda e l'offerta di droga». Sta dicendo che i suoi nemi�ci sono interni al «Palazzo di Vetro» di Vienna? «Ho avuto mandato dal segreta�rio generale dell'Onu di riformare il sistema, ho fatto molti cambia�menti, ho mandato diversi funzio�nari sul campo, ho deburocratiz�zato l'organizzazione, riducendo le carte. I paesi membri mi hanno sostenuto aumentando iloro con�tributi. Il mio bilancio dopo tre anni è estremamente positivo: la Bolivia è quasi fuori dal circuito delle produzioni della droga; nel Laos, in Vietnam e in Pakistan registriamo risultati di tutto ri�spetto, in Perù la produzione sta scendendo. I grandi problemi non risolti sono 1' Afghanistan e la Colombia». In questa vicenda, Arlacchi, colpiscono i silenzi italiani. Non le sono arrivati pubbli�ci attestati di stima da chi l'aveva sempre sostenuta. «Preferisco non rispondere». Le accuse che le vengono contestate vanno da una ge�stione accentatrice e d'im�magine dell'ufficio di Vien�na a politiche e a progetti inefficaci: si parla dello "scandalo" del finanziamen�to del giro del mondo su un veliero.... «Ho sempheemente sfruttato il potenziale delle Nazioni Unite, ho portato a casa il risultato non da poco della firma della Conven�zione di Palermo, la prima gran�de barriera intemazionale con�tro le mafie del mondo, e per fare questo ho dovuto creare imo strumento che non c'era, ho riconvertito il lavoro di Vienna, ho cambiato gh uomini. Un paio di questi funzionari mandati a casa hanno deciso di diffondere dossier diffamatori, con false e distorte informazioni contro di me, per vendicarsi. La loro azio�ne viene naturalmente usata dagli avversari del programma e di questa strategia d'attacco alla criminalità organizzata e alla droga». Questa storia del veliero. del giro del mondo.... «Era un progetto che risaliva al 1995, che doveva essere attuato da una Fondazione svedese in occasione del cinquantennale del�le Nazioni Unite: un giro attomo al mondo su una barca fornita di apparecchiature Internet e di tele�comunicazione. Il viaggio poteva essere seguito interattivamente dai ragazzi. Il progetto aveva avuto 75 articoli sulla stampa intemazionale. Mi sembrava otti�mo, abbiamo ripreso quel proget�to. Altre agenzie intemazionali si sono unite a noi». , Come è finita? «È finita che il capitano è risulta�to non essere il proprietario di tutto il vehero, un'altra parte della proprietà è rimasta coinvol�ta nel fallimento della Fondazio�ne svedese. E il viaggio non si è fatto». Pino Arlacchi, direttore del programma dell'Onu per il controllo intemazionale delle droghe

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