In Italia si farà un'altra autopsia di Vincenzo Tessandori

In Italia si farà un'altra autopsia IL PERITO «PARE IIsl FRETTA, DIFFICILE INDIViDUARE DA COSAF STATA COLPITA» In Italia si farà un'altra autopsia Il magistrato ai francesi: perché il ritardo? retroscena Vincenzo Tessandori inviato a PORTOFINO OMICIDIO volontario. Un tar�lo che sembra essersi infilato nella testa di tutti, inquirenti compresi. In Francia, dove hanno trovato il corpo della contessa è aperto un fascicolo per il ritrova�mento, quello ci hanno scritto: «Omicide volontaire». Dunque, la contessa Vacca Agusta sarebbe sta�ta assassinata. Poi, pare, i toni si sono sfumati. All'ipotesi del delitto nessuno ci vuole credere, ma nessu�no se la sente di escluderla. Dice il sostituto procuratore Margherita Bavera: «Sì, rimane il fatto che tutto quello che sappiamo di quella sera è legato ai racconti di chi era presente». Come per sottolineare che, finora, non c'è stato altro da fare che fidarsi. Ma fino ad un certo punto, perché una parola meno incerta, diciamo così, si attende dagli esami cui sono stati sottoposti dai carabinieri del gabinetto scienti�fico di Parma, il Ris, i reperti raccol�ti nella villa dei misteri sul promon�torio di Portofino: le ciabatte, l'ac�cappatoio, gli occhiali, carte, «nume�rose carte», una bottiglia semivuota di whisky, soprattutto tracce di una macchia individuata su un tappeto vicino al letto della contessa: liqui�do organico, è là vaga definizione. Ora ci sono le due fedi nuziali dei genitori che la contessa teneva al dito, ma nessuno ha trovato il Rolex che portava al polso. Sembra un gioco fra gatto e topo. Il magistrato è cauto, lesto a sottoli�neare che lui prosegue il lavoro sull'ipotesi di una semplice «scom�parsa» e che «indiziati non ce ne sono». Son passati giorni dall'ultima volta che ha ascoltato a verbale gli abitanti di magione Altachiara, ma presto li interrogherà di nuovo. Perché qualche discrepanza nelle deposizioni esiste. Poi aggiunge che nulla si può escludere, per avere un'idea meno precaria, aspetta i risultati dell'autopsia: non quella francese, ma di una nuova, che verrà fatta dal perito italiano, non appena la salma tornerà al di qua della frontiera. E se i francesi doves�sero farla troppo lunga, manderà da loro il medico legale e poi, magari, d andrà pure lei: «Se la montagna non va da Maometto, sarà Maometto ad andare alla montagna», dice. Ma a sera è certa di non dover affrontare nessun viaggio: «C'è arrivata la conferma del riconoscimento del corpo». E' questa una certezza. Dun�que, si volta pagina. Un altro punto fermo, l'unico a dire il vero è il corpo. ((Per fortuna l'abbiamo trovato. Per fortuna, per�ché cos�siamo arrivati ad una prima svolta». Chissà, quante ne mancano da qui alla fine di questo sentiero tortuoso, che è l'indagine per la scomparsa di una cittadina al di sopra di ogni sospetto. Nessuna sorpresa per il fatto che la contessa sia finita su uno scoglio a Cap Benat, un bel tratto lontano da Portofino. ((Avevo mio studio sulle correnti e si pensava che proprio l�potesse arrivare». Ma dalla Francia le notizie hanno tardato giorni, il corpo era stato individuato il 22, fino a luned�passato, chissà perché la notizia era rimasta riservata. «Chiederò chiarimenti sulle circo�stanze del ritrovamento e per il ritardo nella segnalazione». Auguri. Questi sono in ogni modo risvolti di poco conto, rimane al contrario quel dubbio: omicidio? «Ma io pure l'ho scritto un sacco di volte sopra un fascicolo, il che non significa niente, magari è per poter fare eseguire un'autopsia». Ma quel tar�lo deve aver fatto strada e alle 16 di ieri la dottoressa Bavera incarica formalmente il professor Marcello Canale direttore del dipartimento di Medicina legale dell'Università di Venezia di un nuovo esame autoptico. Non sarà una cosa immediata, chiarisce il medico: «Se i francesi non mollano, bisogna vedere quali sono le norme intemazionali. E più passa il tempo e più la cosa diventa complicata». Poi il professore finge di lasciarsi sfuggire una cosa che hanno pensato in molti in questi giorni di ricerche massicce ed costo�se ed affannate: «Certo, se non si chiamasse Agusta, tutto sarebbe molto più semplice». Professore, dicono che non ci fosse acqua nei polmoni: è il segno che l'hanno uccisa prima che finis�se in mare? «Non è un fatto cos�elementare. Genericamente se uno respira ac�qua vuol dire che è vivo, altrimenti l'acqua può finire nello stomaco ma non nei polmoni, questo si. Dunque può essere arrivato in mare già morto, bisogna vedere le condizioni conservative del cadavere, esamina�re ciò che resta». Le fratture, il colpo alla nuca? «Per stabilire l'origine occorre determinare le impronte dello stru�mento, chiamiamolo così: un'accet�ta ne lascia di inequivocabili, quelle di un bastone sono diverse, ma meno leggibili. Ogni caso è diverso, ogni corpo contundente con spigoli lascia la sua impronta, per dire anche uno scoglio, un masso: ma se non ha una particolarità, diventa difficile individuarlo». Da oltre frontiera è rimbalzata pure l'indiscrezione che i medici legali avrebbero stabihto il giorno della morte di quel corpo fra il 13 e il 14, cioè cinque giorni dopo la scomparsa della contessa. E' possi�bile? «In medicina niente è sicuro, tranne che l'uomo sia incinto. Fino�ra... E poi, questo dipende da tanti fenomeni. Ricordo una pubblicazio�ne di Franchini nella quale si descri�veva D ritrovamento in un pozzo di numerosi soldati tedeschi, forse uc�cisi nello stesso momento. Ebbene, quei corpi presentavano differenti stati di decomposizione». Gli abitanti della villa aspettano: il funerale, l'apertura dei testamen�ti, la decisione della magistratura. «Un'atmosfera così», la definisce Maurizio Raggio che a dispetto di una divisione di fatto che risale nel tempo, continua a considerarsi l'amico del cuore di Francesca Vac�ca Agusta. L'unico, non rimpiazza�bile. Anche per lui, ieri, è stata una giornata convulsa: fuori e dentro dalla villa, e quando gli vien chiesto se Susanna Torretta, Rosario Ronca�to Tirso e la fantesca polacca, i «testimoni» dei quella sera maledet�ta, abbiano paura, lui risponde: «Non lo so, è una cosa che non mi interessa». La contessa Francesca Vacca Agusta

Persone citate: Bavera, Francesca Vacca Agusta, Franchini, Marcello Canale, Margherita Bavera, Maurizio Raggio, Rosario Ronca, Susanna Torretta, Vacca Agusta

Luoghi citati: Francia, Italia, Portofino