Attenti, lo Stato-nazione è vivo e vegeto

Attenti, lo Stato-nazione è vivo e vegeto Attenti, lo Stato-nazione è vivo e vegeto Mercato mondiale, diritti umarii, Internet lo insidiano. Ma sa cambiare per sopravvivere d�Stephen D. Krasner \ E vero che l'idea di Stato come entità del tutto autonoma e indi�pendente sta crollando sotto la pressione congiunta dei processi di unifi�cazione monetaria, della Cnn, di Internet, delle organizzazioni non governative e di quant'altro. Ma chi dichiara finita la sovra�nità nazionale interpreta la storia in modo errato. Lo Stato-nazione mostra un forte istinto di sopravvivenza e, finora, ha sa�puto adeguarsi alle nuove sfide; perfino alla globalizzazione. Passiamo dunque in rassegna alcuni luoghi comuni. Lo Stato sovrano è al capolinea? Sbagliato. Nel passato la sovranità non è mai stata cos�trionfante come credono alcuni osservatori contempora�nei. I modelli tradizionali di sovranità so�no sempre stati messi in discussione. Alcuni Stati, e tra questi certo gli Usa, hanno goduto continuativamente di auto�nomia, riconoscimento internazionale e capacità di controllo nel corso di buona parte della loro storia: molti altri no. I sistemi di governo di molti Paesi deboli hanno a lungo subito condi�zionamenti esterni e perfino le nazioni più forti non ne sono state com�pletamente immu�ni. La Cina è stata occupata; dopo la Seconda guerra mon�diale, i nuovi ordinamenti costituzionali di Giappone e Ger�mania sono stati stilati sotto pesante in�fluenza americana; il Regno Unito fa par�te dell'Unione Europea, malgrado per ora rifiuti di aderire all'euro. Perfino per gli Stati deboli cos�definiti perché la loro In model mci si amper i e aree ondo mazza onfini struttura ha subito il condizionamento di agenti esterni e perché i loro leader han�no scarsa capacità di controllo su ciò che attraversa le loro frontiere, e talvolta perfi�no sugli affari interni l'idea di sovranità conserva una grande attrattiva. Sebbene a volte essa non implichi altro che il rico�noscimento internazionale, si tratta di un riconoscimento che garantisce l'accesso a organismi e a fonti di finanziamento in�ternazionali, e accresce lo status dei suoi governanti. Mentre le grandi potenze eu�ropee hanno rinunciato a numerose pre�rogative della sovranità nazionale, Stati Uniti, Cina e Giappone non hanno né l'in�teresse, né la propensione a cedere alcu�na quota della propria autonomia. In molte Regioni del mondo, le frontiere nazionali costituiscono ancora le linee di faglia su cui si producono i conflitti: israe�liani e palestinesi si combattono a propo�sito delle linee di demarcazione da trac�ciare dentro Gerusalemme, indiani e pa�chistani si contendono aree del Kashmir con rischio di scontro armato, etiopi ed eritrei hanno guerreggiato a causa di ter�ritori contesi. Eppure gli esperti di politica internazionale sembrano oggi soprattutto preoccupati dall'erosione dei confini nazionali causata dalla glo�balizzazione. Sia alcuni governi, sia gli attivisti anti-globalizzazione, accusano le orga�nizzazioni multila�terali, come l'Onu, la Wto e il Fondo monetario interna�zionale, di travalicare le proprie competenze, promuovendo regole uni�versali su tutto, dai diritti umani al�l'ambiente, dalla politica monetaria all'im�migrazione. A mio modo di vedere, tutta�via, l'effetto più rilevante della globalizza�zione economica e dell'emanazione di norme transnazionali sarà il cambiamen�to di estensione dell'autorità statale, piut�tosto che la creazione di modelli organiz�zativi della politica totalmente nuovi. Sovranità nazionale significa autorità incondizionata? Se mai è stato vero in passato, oggi non io è più. I filosofi Jean Bodin e Thomas Hobbes, che per primi elaboraro�no il concetto di sovranità nel XVI e XVII se�colo, erano soprattutto preoccupati di le�gittimare una struttura gerarchica centra�lizzata all'interno del Paese. Sebbene ac�cettassero l'esistenza di una legge divina e naturale, entrambi e Hobbes in partico�lare erano convinti che la parola del so�vrano avesse validità di legge. Ai sudditi non era riconosciuto il diritto di ribellarsi. I due filosofi sapevano che investire il so�vrano di un potere cos�smisurato era un invito alla tirannia, ma essi erano soprattut�to preoccupati di mantenere l'ordine inter�no, in assenza del quale, ritenevano, non poteva esserci giustizia. Entrambi scrive�vano in tempi lacerati da guerre di religio�ne. Bodin rischiò di essere ucciso durante gli scontri tra cattolici e protestanti che de�vastarono la Francia nel 1572. Hobbes pubblicò il suo famoso «Leviatano» alcuni anni dopo l'esecuzione del re Carlo I ordi�nata dal Parlamento (composto dai rap�presentanti della emergente borghesia) nel corso di una guerra civile che aveva tentato di strappare alla monarchia il con�trollo dello Stato. Questa idea di potere supremo era certa�mente affascinante, ma di nessun rilievo pratico; tanto è vero che alla fine del XVII secolo l'autorità politica in Inghilterra fu ri�partita tra il re e il Parlamento. Negli Stati Uniti, i padri fondatori crearono una strut�tura costituzionale di pesi e contrappesi e molteplici sovranità distribuite tra centri In molte aree del mondo ci si ammazza per i confini

Persone citate: Bodin, Hobbes, Jean Bodin, Stephen D. Krasner, Thomas Hobbes