La «tela» di Stefania con amici ed ex nemici di Claudio Martelli

La «tela» di Stefania con amici ed ex nemici ...:,:^\,,Gfcl INCONTRI DELIA RGliA GON il PREMIER E GON I PRESIDENTI DEI DUE RAMI DEL PARLAMENTO La «tela» di Stefania con amici ed ex nemici retroscena ROMA O DANDO ricevette la telefo�nata di Francesco Cossiga, nel suo studio di palazzo Madama, a tutto pensava Nicola Mancino, tranne che a una missiva di Stefania Craxi. L'ex capo dello Stato part�da lontano: «Ci sarebbe l'anniversario della morte di Cra�xi... sai, la figlia presiede la fondazio�ne, non vuol fare politica, sta lavo�rando a un progetto che riguarda le istituzioni...». «Fammiparlare diret�tamente con lei», rispose Mancino. Con Stefania, il presidente del Senato non si è impegnato subito. Le ha fatto notare che Craxi non è mai stato senatore, bens�deputato, e quindi l'interlocutore immediato era Luciano Violante: «Certo, mi rendo conto che per lei può essere un problema...». Lo era, ma non irrisolvibile. Coà la figlia di Bettino Craxi, che in morte del padre aveva accusato gli ex comunisti di essere stati i suoi «carnefici», andò nello studio di Violante a parlare di un progetto che, pur limitato per il momento a uno scambio di carte, aveva come prospettiva «il ristabili�mento della verità» e «l'avvio di una pacificazione». A quell'incontro ne sono seguiti almeno altri due, sempre nello stu�dio di Violante. Nelle conversazioni private, il presidente della Camera non ha nascosto di essere rimasto impressionato dalla sua interlocutri�ce: «Me la figuravo rancorosa, ag�gressiva. Invece avevo di fronte una persona che usava toni ben diversi da quelli degli uomini del suo cam�po», che hanno bisogno di «simboli da agitare» in chiave elettorale. Vio�lante è rimasto colpito dal cambia�mento manifestato ad esempio da Martelli, che di recente si era rivolto a lui per chiedere una modifica del regime legislativo sui reati di Tan�gentopoli che consentisse di risolve�re il caso Craxi, e poco tempo dopo è tornato ad attaccarlo. Con Stefania non si erano mai conosciuti, ma si sono intesi. Negli infcontri successi�vi hanno concordato luoghi, tempi e modi della cerimonia. Violante ha accettato di darle forma istituziona�le. Anche sulla data c'è stato un accordo: a Stefania non premeva la concomitanza con l'anniversario della morte del padre, scelto dal fratello Bobo e dai vecchi compagni di papà per rifondare il partito. Da qui lo slittamento di due settimane. Poi Stefania si è rivolta a una persona che invece conosceva bene. Riprendere a parlare con Giuliano Amato, l'uomo che Craxi aveva raffi�gurato in una tela intitolata «Il becchino», e che lei stessa aveva incluso tra i «traditori», non è stato facile. Ma anche il presidente del Consiglio ha accettato di collabora�re alla cerimonia. Venerd�porterà a palazzo San Macuto le carte custodi�te a Palazzo Chigi che documentano l'attività di governo di Bettino Cra�xi. Presto saranno pubblicate, insie�me con le carte in possesso della Camera e quelle private, che Stefa�nia ha raccolto nella casa di Hammamet e che la Fondazione sta catalo�gando: lettere, articoli, appunti, foto, vecchi filmati. Non tutto è andato come la figlia di Craxi sperava. La presenza di Carlo Azeglio Ciampi avrebbe dato un carattere ancora più solenne alla cerimonia. Il presidente non era pregiudizialmente ostile a interveni�re. Altri impegni, e probabilmente anche l'eco delle polemiche innesca�te dalla commemorazione di Hammamet, l'hanno indotto a rinuncia�re. Anche la presenza del presidente della Corte Costituzionale era stata considerata e poi esclusa ; la Consul�ta sarà rappresentata da un presi�dente emerito, l'ex Guardasigilli so�cialista Giuliano Vassalli. Neanche in famigha ma questo Stefania se l'aspettava tutto è filato liscio. La cerimonia di venerd�prossimo ha sollecitato il contrasto latente tra i due fratelli. Bobo non vuol sentir parlare di «riabilitazione» (termine a cui la stessa Stefania preferisce quello di «riscatto politico») ma poi usa a sua volta il lessico staliniano, invitando Amato e Violante a «fare autocritica». Bobo teme che la ceri�monia sia «strumentalizzata» e «ca�ricata di significati politici»: «E' intollerabile separare il partito so�cialista e i socialisti da Bettino Craxi». E' quello che, in termini più duri, ha rinfacciato a Stefania Clau�dio Martelli, accusandola di flirtare con «il Grande Fratello postcomunista». Più che a flirt, Stefania pensa a una pace, «che però avrà i suoi costi. Non voglio finire come il giappone�se che combatte nella giungla a guerra finita. L'unica guerra che mi sento di continuare è quella per la verità e il riconoscimento del ruolo di mio padre». E dalla casa di Hammamet giunge la voce di Anna Cra�xi: «Ho ricevuto via fax l'articolo della Stampa di oggi. Sono contenta che questa cosa avvenga, anche se è tardiva. Meglio tardi che mai. Cer�to, sarebbe meglio che si facesse in Parlamento. Spero comunque che le cose continuino su questi binari. Tutto quel che viene fatto per riabili�tare Bettino dice testualmente la vedova Craxi mi fa piacere». Il presidente della Camera: me la figuravo rancorosa, aggressiva Invece avevo di fronte una persona che usava toni ben diversi dagli uomini del suo campo La vedova del leader socialista: Meglio tardi che mai. Sono contenta Tutto quello che viene fatto per riabilitare Bettino mi fa piacere A sinistra il presidente della Camera Luciano Violante, a destra Stefania Craxi con Claudio Martelli

Luoghi citati: Delia, Ham, Roma