Amato: sui Savoia norme sorpassate di Antonella Rampino

Amato: sui Savoia norme sorpassate Amato: sui Savoia norme sorpassate «La Costituzione riflette rischi che oggi non ci sono più» Antonella Rampino ROMA Con la morte di Maria José, la regina di maggio dalle «convinte inclinazioni liberali», come ha scritto nel suo telegramma di cordoglio Carlo Azeglio Ciampi, l'annosa querelle sul rientro dei Savoia in Italia sembra essere approdata a un punto fermo. I Savoia devono rientrare. Ma il via libera per il centrosinistra é condizionato a una dichiarazione di lealtà alla Repubblica, incondi�zionato invece per il centrodestra. Per una parte politica ha parlato il presidente del GonsigUo. «Da costituzionahsta», ha detto Giuliano Amato, «penso che quelle norme siano più che spiegabili e comprensibili negli anni dopo la nascita della Costituzione perché riflettevano un rischio reale nell'opinione pubblica di un possibile ritomo su decisioni fondamentali: oggi, nel 2001, non ritengo che quelle norme possano adempiere a quelle funzioni». «Io penso da sempre ha detto invece Francesco Rutelli che quella del rientro sia una questione sensata e che molto dipenda dall'atteggiamento che gli eredi dei Savoia saran�no capaci di tenere». Per l'altra parte politica si è espresso Gianfran�co Fini, «i Savoia sono cittadini itahani, siamo in Europa e c'è la libera circolazione con il trattato di Schengen», e l'esilio «é antistorico», dunque é ora che «l'Italia volti pagina». Le voci fuori dal coro naturalmente non mancano dall'una e dall'altra parte, nell'Ulivo Clemente Mastella vorrebbe vedere la regina sepolta al Pantheon come Vittorio Emanuele II e Umberto I, mentre dal Polo il leghista Roberto Maroni si dichiara «indifferente rispetto alla questione». Non solo la scomparsa della donna che si provò ad architettare un complotto contro Mus�solini, ma anche il telegramma del presidente della Repubblica e di quello del Consiglio hanno innescato una riflessione sul tema, aprendo anche un quesito: ci saranno le più alte cariche dello Stato, ai funerali di venerd�pomeriggio ad Altacomba? Dal Qurinale dicono «di non avere indicazioni in tal senso». Dalla Farnesina, impe�gnata in queste ore con Palazzo Chigi nel vertice italo-francese, fanno sapere che «nessuna decisio�ne é presa, ma il problema é all'attenzione del governo». Esclusa categoricamente, «non é pro�prio all'ordine del giorno», la presenza del presidente della Camera. Ieri, Luciano Violante era stato il primo a riflettere: occorre separare il giudizio «assolutamente positivo» sulla figura della regina dal rientro dei Savoia in Italia, per il quale sarebbe più opportuno attendere la fine delia campagna elettorale. I tempi tecnici, per giunta, adesso non ci sono: occorre abolire la norma transitoria che vieta l'ingresso ai preten�denti al trono, alle loro consorti e, per la legge salica, anche ai figli maschi, e la procedura é ferma al Senato dal marzo del '97. Dal Polo, Silvio Berlusconi non prevede di essere ai funerali, e cos�pure Gianfranco Fini. Alleanza nazionale esprime un vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella, che é fervente monarchico: «Non andrò, non mi hanno invita�to». E per giunta, in agenda per venerd�Fisichella ha proprio la guida dell'aula di Palazzo Madama. Ci tiene a precisare che a suo avviso «non si possono chiedere ai Savoia giuramenti di fedeltà alla repubblica, poiché questo non viene richie�sto a nessun altro cittadmo». E Amedeo d'Aosta? «Lui ha giurato, come fanno tutti gli ufficiali». Favorevole al rientro, a sorpresa, anche Antonio Di Pietro: neanche lui andrà ad Altacomba, «nessuno me lo ha chiesto, ed é giusto: che ci azzecco io lì, io vengo dalle campagne...». «Molto volentieri» sarebbe andato Clemente Mastella. «Non per i Savoia» precisa, «ma per la figura della regina». Ci sarà invece il cdu Rocco ButtigUone: ((Andarci è una buona idea, e sa perché? C'è una continuità nella storia nazionale, e dentro c'è anche la monarchia: occorre ribadirlo, di fronte alla sinistra che tenta di far ricominciare la storia dopo la seconda guerra mondiale. Però scusi, occorre essere invitati? C'è un protocollo?». No, non occorre essere invitati. «Occorre telefonare, ed avvisare della propria presenza, perché il cerimoniale possa assegnare un posto in chiesa» spiega la contessa Guia Calvi di Bergolo, figlia di Iolanda e nipote di Vittorio Emanuele III. Di certo ci saranno le televisioni. Il tgl non ha ancora deciso, Emilio Fede assicura per le 15 un'edizione straordinaria con Arrigo Petacco ospite in studio, Enrico Mentana esclude recisa�mente la diretta: «Per un funerale, i tempi di una tv commerciale non si prestano». E quello di Maria José di Savoia non sarà un «funerale di massa», come quelli di Lady Diana o di Madre Teresa di Calcutta. Si riapre la questione dell'esilio Fini non ha dubbi «Siamo in Europa Quella legge è antistorica» Rutelli: «Dipende dagli eredi» Rappresentanti dello Stato alla cerimonia?