«Sepolta in Francia, acconto a mio padre»

«Sepolta in Francia, acconto a mio padre» «Sepolta in Francia, acconto a mio padre» Vittorio Emanuele: al Pantheon solo quando ci faranno tornare Alàii�Elkann VITTORIO Emanuele, con sua moglie Marina, nella casa di Ginevra si appre�sta ad organizzare con le sorel�le i funerali della madre Maria José. Per casa abbaia un picco�lo cucciolo labrador che sem�bra indifferente a quanto avvie�ne intomo e vuole per sé tutto l'affetto. Il principe lascia abba�iare il cane e risponde: «Le volevo bene, ci tenevo molto. E' un passaggio molto, molto importante e molto lungo della mia vita». Che ricordi ha di sua ma�dre? «Di quando ero piccolo e anda�vo a sciare con lei. E poi ricordo quando siamo partiti per l'esilio. Siamo partiti da Roma in macchina e per me era una sofferenza terribile perché avevo il mal di mare e vomita�vo. Allora soffrivo la macchi�na». Sua madre, la regina, era una madre severa? ; —. «Con'me no. : JiiK'ricòrdo che sis m. lo vicino a Cascais». Lei giocava con sua madre? «Facevamo passeggiate, ma so�prattutto più tardi, qualche anno dopo, quando eravamo ormai in Svizzera. E poi ricor�do che andavamo moltissimo a sciare. Andavamo a sciare a Crans sur Sierre e a Zermatt». Sua madre era una sciatri�ce? «Sì, sciava benissimo. Ed era anche una rocciatrice: fece la scalata del Cervino e del Monte Bianco, ma diceva che il Monte Bianco era come una passeggia�ta». Perché siete andati a vive�re in Svizzera? «Perché lei vi era già stata durante la guerra e là aveva comprato la casa di Merlingue e le piaceva il clima della Svizzera, più del Portogallo e dell'Atlantico. Poi ha avuto un incidente agli occhi e stava jerdendo la vista e per questo a curava il professor Francoschetti di Ginevra, un oftalmo�logo di fama mondiale». Di cosa parlavate tra di voi? «Di cosa facevo a scuola, come studiavo, sia bene che male, di quello che aveva fatto lei. E poi mangiavamo sempre insieme e ricordo che lei suonava benissi�mo il pianoforte. Suonava a quattro mani con Dino Lipetti a Ginevra». A casa vostra veniva molta gente? «Sì, veniva molto sovente De�nis de Rougemont che si occu�pava molto di cose europee e di problemi comunitari europei. E poi venivano anche molti grandi uomini d'affari, diretto�ri di banca ma soprattutto musicisti». Cosa le ha insegnato sua madre? «Tutto. Devo dire, veramente, tutto. Io avevo un professore, che era il professore Jaques Picard che era andato in fondo al mare per studiare i fondali con un sommergibile. Il som�mergibile Trieste, dove io del resto ho passato molti mesi scendendo nelle profondità dei mari». Che idee aveva Maria José? «Io ero piccolo ed è un po' difficile saperlo. Me ne sono reso conto più tardi che è stata una madre straordinaria. Una persona che aveva una grandis�sima cultura. Però quando mi spiegava le cose non ero molto interessato perché ero ancora un bambino, e preferivo anda�re in bicicletta». Andava d'accordo con suo padre, il re Umberto? «Sì. Mio padre veniva sovente a trovarci. Parlava per ore di tutto con mamma, ma io natu�ralmente non assistevo alle conversazioni. Mi ricordo an�che un viaggio: una volta sia�mo partiti da Ginevra per anda�re in Portogallo in macchina e ci abbiamo messo un tempo interminabile». La regina guidava? «No, non sapeva guidare. Guida�va un autista e c'era una dama di compagnia. Io come ho detto soffrivo la macchina e stavo seduto davanti». Sua madre era rimasta bel�ga o si sentiva italiana? «Era tutte e due. Aveva avuto una disciplina stretta, rigoro�sa, datale da suo padre, re del Beglio. E del resto questo si capiva dal suo senso spartano delle cose e dalla sua passione per gli sport e per la montagna. Però amava molto la cucina italiana. Si mangiava sempre spaghetti e pizza». Ma aveva una cuoca italia�na? «Dapprima una cuoca svizzera, che però preparava bene la cucina italiana. E poi, più tardi, è venuta un'itabana». Lei era, come si dice, il preferito di sua madre? «Forse sì. Forse. Può darsi. Per�ché ero molto vicino a lei». Parlavate francese tra di i voi? ^#18 «Mai, sempre italiano. locarlo italiano con mio fighe e france�se con mia moglie. Con mamma italiano, lei lo parlava benissi�mo». È vero che Vittorio Ema�nuele. Ili non sopportava sua madre? «Non lo so. Forse la temeva per le sue reazioni esageratamente liberali rispetto alle regole di corte». Sua madre amava soprat�tutto la cultura, vero? «Sì, moltissimo». Per quanto riguarda la sua vita, non si è mai opposta alle sue scelte, non ha mai fatto difficoltà? «Mai. E devo dire che era per me una madre affettuosa e so�prattutto una nonna molto pre�murosa per mio figlio Emanue�le Filiberto». Perché amava tanto suo nipote il re Baldovino del Belgio? «Perché era come lei. Un uomo straordinario, una persona af�fascinante, integra. Io lo ricor�do: l'ho conosciuto bene, abbia�mo parlato per ore insieme. Lui era un uomo che aveva, giuste o sbagliate che fossero, le sue idee, i suoi convincimenti». A sua madre piacevano i palazzi reali e la corte bel�ga? v r " -' ' v «Sì. Le piacevano i castelli della sua famiglia. Soprattutto di ifHo-il-parco, le-prafce&a la natura e camminava per ore nella foresta e andava a medita�re, forse per concentrarsi e poter scrivere i suoi libri. Ricor�do il suo libro su Amedeo VIII di Savoia e poi un libro su Emanuele Filiberto che ha dedi�cato a mio figlio e anche uno di memorie su suo padre e sua madre. Cercheremo di far rilubblicare, se possibile, questi ibri». Dove sarà seppellita? «La seppelliremo ad Altacomba, sul lago del Bourget, vicino a papà. E un famoso monastero che apparteneva ai Savoia per metà e per metà ai monaci, ma mio padre lo ha regalato ai monaci». Lei e i suoi famigliari vorre�ste che fosse sepolta in Italia? «Per ora no, perché purtroppo papà non può rientrare nemme�no da morto: pensi che terribi�le ingiustizia. Del resto la stes�sa sorte toccherà a me e a mio figlio se le cose non cambieranno. L'Italia non gli dà nemme�no il diritto ad una degna sepoltura e cos�mamma rimar�rà accanto a lui, desiderio che del resto ha espresso molte volte in questi ultimi anni». Quando la seppellirete? «Tra qualche giorno». Chi verrà al funerale? «Verranno persone da molte parti del mondo, perché era una donna amatissima che aveva molti amici e naturalmente mol�ti membri di famiglie reali». Chi ha telefonato per le condoglianze? «Il re di Spagna, l'imperatrice dell'Iran Farah Diba e mi ha chiamato il re del Belgio, Co�stantino di Grecia, la regina d'Inghilterra. Dalla Francia per ora ancora nessuno, ma ricordo che Mitterrand era sta�to estremamente gentile e at�tento per quanto riguardò la sepoltura di mio padre». Dunque sua madre era una donna ed una regina molto amata? «Sì, da tutti. Perché era la regina di tutti. Era stata anche una crocerossina e un'alpinista e poi mi sono dimenticato an�che che era una grande nuotatri�ce: poteva nuotare per ore». Che ricordo lascia Maria José? «Bellissimo. Lo ripeto: bellissi�mo. E non credo che ci siano altre parole che bellissimo». Perdere una madre quando ha 95 anni fa ancora molta impressione o si è prepara�ti? «È ancora peggio perché è vissu�ta talmente a lungo e siamo stati sempre insieme e quindi abituati a stare vicini». Lei andrà a vivere nella casa di Merlange che era di sua madre? «No, rimarrò in casa mia. Vo�glio però dire ancora una cosa: mi dispiace che mia madre sia morta senza poter accompagna�re in Italia né me, né mio figlio Emanuele, come lei avrebbe voluto per farci vedere la bel�lezza di cose e di luoghi di cui ci aveva sempre parlato». «Mia madre era molto cok&esportiva Era una rocciatrice ernuotava perore»" «Mio nonno temeva le sue reazioni -s liberali rispetto all'etichetta (Ti cortei Vittorio Emanuele IV, piange mentre ricorda la madre davanti alle telecamere dei telegiornali italiani. A fianco un'immagine di Maria José con il figlio