Alta velocità: «Torino-Lione scelta irreversibile» di Fra. Bui.

Alta velocità: «Torino-Lione scelta irreversibile» Domani il problema dei trasporti al centro del vertice italo-francese. Polemiche sul traforo del Bianco Alta velocità: «Torino-Lione scelta irreversibile» Il presidente Chiracpreme peri avvio della linea entro il 2015 TORINO «Succeda quel che succeda», il progetto di collegamento ferrovia�rio Lione-Torino «deve essere con�siderato come irreversibile» ha detto ieri Jacques Chirac, dall'Eli�seo, alla vigilia del vertice italofrancese di Torino, aggiungendo con decisione che l'accordo che dovrà essere concluso domani «de�ve consentire l'effettivo avvio di questa linea per il 2015». Proprio dal capoluogo subalpino gli ha fatto eco il mimstro dei Lavori pubblici, Nerio Nesi: la linea ad alta velocità Torino-Lione deve essere realizzata nonostante i di�sagi che potrà comportare per gli abitanti della Valle di Susa, per�ché in gioco ci sono «interessi superiori». L'alta velocità sarà il tema in primo piano, accanto a quelli tradizionali dell'Europa e della cooperazione in campo intemazio�nale, al tavolo che domani vedrà rivuoiti Giuliano Amato e Jacques Chirac, Lionel Jospin e Lamberto Dini con numerosi ministri dei due paesi. Ma non l'unico. Le due delegazioni dovranno anche af�frontare i delicati problemi della riaperturadel traforo del Monte Bianco. La volontà di fare passi avanti nel settore dei trasporti accomu�na sicuramente Italia a Francia, ma se Roma sembra guardare con più attenzione alla riapertura del traforo del Bianco, Parigi è "più concentrata sulla Lione-Torino. Al punto che la Francia ha fatto sapere negli ultimi giorni, che non è disponibile a riaprire il traforo sotto il Bianco se da Torino non verrà un accordo solenne sul via libera alla Lione-Torino. La risposta secca e polemica di Nesi non si è fatta attendere: non possiamo accettare diktat. Spiega il ministro dei Lavori pubblici: «I francesi ci hanno detto: vogliamo un atto ufficiale sulla Torino-Lio�ne, altrimenti non vi facciamo passare sotto il Monte Bianco», aggiungendo che «a durezza biso�gna rispondere con durezza». D'altra parte, l'Italia perde ogni anno circa 1000 miliardi sul pil nazionale per la chiusura del tra�foro, per mancata produzione ed esportazioni, per ridotta attività commerciale e turistica. Ma allo stesso tempo esistono fortissime resistenze degli abitanti della Val di Susa per la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione. Nesi ha ribadito che il nostro paese è «pronto» per la riapertura del traforo, ma di non esser riusci�to ad ottenere una certezza sulla data nei recenti colloqui avuti a Parigi con il suo omologo francese Jean Claude Gayssot. «Questo è stato imo dei casi in cui l'Italia è stata più brava», ha commentato ancora il ministro dei Lavori pub�blici. Nei giorni scorsi, Nesi aveva riconosciuto che la richiesta fran�cese per la Lione-Torino è «legitti�ma», meno comprensibile invece «è il loro ritardo sul Monte Bian�co». E lo stesso amministratore delegato di Autostrade, Vito Gamberale, ha recentemente spiegato che per l'Italia il traforo potrebbe essere riaperto fin dal prossimo luglio, ma che esiste l'incognita dei francesi che «sono ancora indietro». Quanto alla limitazione al pas�saggio dei Tir, vi sono ancora contrasti tra Italia e Francia: «I francesi ha detto Nesi parlano di contingentamento, noi di misu�re tecniche non quantitative, cioè di limiti alle distanze e alle caden�ze dei passaggi». Domani a Torino le «diploma�zie» saranno al lavoro per risolve�re, o almeno smorzare, i contrasti. L'ipotesi più probabile è che a conclusione del vertice verrà an�nunciato il via libera alla LioneTorino e, allo stesso tempo, verrà ribadita la necessità di riaprire il traforo entro ima data che sia «la più ravvicinata possibile», proba�bilmente tra settembre ed otto�bre, [fra. bui.]