Ciampi; ricordare è un dovere

Ciampi; ricordare è un dovere Ciampi; ricordare è un dovere Tensione per la presenza dìAn in via Tasso Stefanella Campana Il 27 gennaio 1945 venivano abbattuti i cancelli di Auschwitz. Nei suoi forni crematori finirono quattro milioni di ebrei. Il mondo scopriva gli orrori dei campi di sterminio. Oggi per la prima volta ifuella data diventa un simbolo, la «giornata della memoria» per ricor�dare la Shoah in tutt'Italia, per volon�tà del Parlamento italiano. Perché, come ha scritto nel suo messaggio il presidente Ciampi al proi. Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, «la memoria è un dovere: verso un popolo che è stato vittima di un lucido disegno di stermi�nio, verso una civiltà che si è tentato di estirpare dalla coscienza europea». La memoria anche come «dovere verso le giovani generazioni, alle quali si deve trasmettere la consapevolezza e la conoscenza del passato, perché non siano private di quel patrimonio mora�le che è rappresentato dalla continuità della storia dell'uomo». E' un appello forte quello di Ciampi, di chi porta il peso di una generazione che ha vissu�to la drammatica esperienza delle leggi razziali del 1938, «il più grave tradimento del Risorgimento e dell' idea stessa della nazione italiana)). Nessuna facile assoluzione anche per Violante. Il presidente della Camera, parlando agli studenti del liceo «Kant», punta l'indice sulle correspon�sabilità del popolo italiano nella perse�cuzione degli ebrei: «Lo steiminio poteva essere evitato». Ma non tutti gli italiani furono complici, anzi furo�no numerosi quelli, come ha rammen�tato Ciampi, «che seppero anteporre le ragioni della loro coscienza alla violen�za morale e fisica della dittatura». Erano presenti auche RuteUi e il mini�stro della Pubblica istruzione De Mau�ro. «Dobbiamo evitare gesti a prima vista banali ha detto l'ex sindaco di Roma come disegnare la svastica. Non dimentichiamo che dietro il sim�bolo c'è un disegno mostruoso». Un giomo di riflessione per for�zare la cultura della pace è della ft-ateraità. Molti giovani hanno raccol�to l'appello di Ciampi e tra le tante celebrazioni per questa «giornata del�la memoria» ci sono anche quelle organizzate dalla smistra giovanile: cortei, assemblee, volantinaggi, film, concerti, teatro, mostre fotografiche, dal Piemonte alla Siciha, in cento città di tutta Italia, per ricordare la tragedia della Shoah. A Milano, medaglia d'oro della Resistenza, si svolgerà una mani�festazione voluta da CgU, Cisl e Uil, da piazzale Loreto a piazza Duomo: «Un'occasione importante per conti�nuare una lotta contro il razzismo e il fascismo». La storia come lezione di vita. Il presidente delle Comunità ebraiche Amos Luzzatto guarda all'Europa at�traversata e segnata sempre più dagli immigrati per lanciare un ammoni�mento a riconoscere per tempo quelli che possono essere segnali gravi: «Pri�ma si emargina con il disprezzo, poi con una legislazione discriminante e poi con lo sterminio». Sullo stesso tasto ha insistito il ministro De Mau�ro; «Conoscere ciò che è stato», ma anche «essere consapevoli di ciò che ancora può succedere». La ministra dei Beni Culturali Gio�vanna Melandri ha scelto la vigilia del «Giomo della Memoria)) per inaugura�re una nuova sala dedicata alla persedizione degli ebrei nel Museo della liberazione di via Tasso. La Melandri ha chiamato a raccolta il mondo dello sport per sconfiggere il razzismo. Ne�gli stadi troppe volte sono state fatte sventolare le svastiche e gli striscioni nazisti o antisemiti. Nel terribile luogo di tortura degli antifascisti e dei «condannati alla strage» delle Fosse Ardeatine, la presenza del parlamentare di An Maurizio Gasparri ha suscitato polemiche. Al suo arrivo a via Tasso molti dei presenti hanno cominciato a scandire «fuori, fuori)) poi, soprattutto gli esponenti della comunità ebraica, gli hanno consentito di restare. «La mia presenza qui? ha risposto Gaspar�ri sono stato invitato e poi non c'è dubbio che considero via Tasso una pagina orribile». L'invito è stato poi smentito dal ministero e dalla direzio�ne del museo. Silvio Berlusconi commemora la «giornata della memoria)) con un ri�chiamo a uno dei suoi leitmotiv: la necessità «dell'instaurazione di una società definitivamente libera dai ca�scami di quelle ideologie totalitarie delle quali il popolo ebraico è stato la vittima principale». Tullia Zevi, Paolo Emilio Taviani e il ministro Melandri ieri al Museo della Liberazione in via Tasso, a Roma

Luoghi citati: Ardea, Europa, Italia, Milano, Piemonte, Roma