Vivere ancora il silenzio dei monti di Enrico Camanni
Vivere ancora il silenzio dei monti TRADIZIONI RITROVATE Vivere ancora il silenzio dei monti SARA' per le piste lisce come autostrade, sarà per i nuovi sci larghi che a farli girare basta un gesto del capo, sarà perché l'abitudine alla lunga consuma anche i più irriducibili adoratori delle nevi. Sta di fatto che lo sci di pista, il divertimento di massa più pianificato, o sci progettato per le nevi programmate, non è più l'unico signore della montagna invernale. Nelle valli si moltiplicano le alternative: dal classico scialpinismo, che è im po' im ritomo allo sci delle origini, alle racchette da neve importate dalla Francia, che sono il più facile corrispettivo dell'escursionismo estivo; dallo sci fuori pista, che è la variante creativa dello sci programmato, allo sci di fondo, che purtroppo viene ancora spesso considerato il parente povero dell'altro sci, per sciatori mediocri o per sportivi senza ambizioni. Sono tutte attività che allontanano dal rumore e avvicinano ali natura. Sono modi per ritrovare la solitudine perduta e per inventa�re qualcosa una traccia, una sosta, dei gesti là dove tutto sembra già essere stato inventato per noi da qualcun altro. In questo panorama si colloca anche il diffuso gusto di riscoperta per le cose di una volta, dagli assi di legno alla tecnica del telemark, che è stata rigenerata da scarpe e sci sofisticati, e affianca l'eleganza antica alle grattate delle tavole e alle evoluzioni degli sci corti. Poi ci sono i cani da slitta, che rispondono al richiamo esotico delle distese nordiche e offrono ima pregevole alterna�tiva alla piaga delle motoslitte. E ci sono gruppi sempre in Francia che intraprendono veri e propri trekking con i cani, portandosi appresso tutto quanto serve a camminare leggeri sugli sci. Non so se gli sciatori del Sestriere si rendano conto che in Val di Susa è nato il nostro sci, e non so nemmeno se gli sciatori alpinisti che salgono la Dormillouse o il Terra Nera (elicotteri permetten�do) si sentano dei pionieri con gli scarponi di plastica e le giacche di goretex, ma certamente il futuro degli sport invernali, e in genere di tutto il turismo alpino, sta nella fantasia e nella diversifi�cazione. Il modello unico è finito da tempo. Enrico Camanni
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Il ritorno del «mostro», incubo nella notte di Bargagli
- Un lampo di Baggio, ma non basta
- Un cimitero di veleni invece della centrale
- Indagini delia poiixia nei mondo dei vizio
- Cede il tetto, muore operaio
- Montalto «brucia» un miliardo al giorno
- Da giugno cassa integrazione alla «Fabbricazione nucleari»
- La battaglia delle botteghe
- PER SALVARE LA NATURA
- Il giallo Bargagli in tv
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- SETTIMANA BIANCA 1974
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- La centrale di Montalto sarà chiusa per due mesi
- Stamane di scena la Juventus
- La Juventus prova
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy