«Chirurgia gentile» per il cancro al colon

«Chirurgia gentile» per il cancro al colon AL CENTRO UNIVERSITARIO DI TORINO «Chirurgia gentile» per il cancro al colon La sopravvivenza determinata dalla prevezioneprimaria I tumori mahgni del colon-ret to sono la seconda causa di morte per neoplasia. Per la maggior parte sono degh adenocarcinomi e derivano daUa tra�sformazione di un poUpo adenomatoso attraverso la sequenza adenoma-carcinoma. Lo svUuppo, la crescita e l'eventuale dege�nerazione in senso maUgno di queste lesioni benigne, è legato aU'accumulo di alterazioni di oncogeni e geni oncosoppressori. Talune mutazioni genetiche, quando sono ereditate, predi�spongono ai carcinomi colo-ret�tali ma più frequentemente so�no i fattori ambientali ad altera�re U Dna deUe ceUule epitehaU deUa mucosa intestinale inducendoU tumore. In ItaUa l'incidenza di questo tipo di cancro varia neUe diver�se regioni, raggiungendo la pun�ta massima al Nord con 150 nuovi casi l'anno ogni 100.000 abitanti. Le proiezioni future ipotizzano un aumento di que�sta patologia. La sopravvivenza a 5 anni è correlata aUo stadio della malattia (900Zo circa neUo stadio A di Dukes ove l'infiltra�zione tumorale è limitata aUa mucosa). Da qui l'importanza deUa prevenzione primaria e | soprattutto di queUa seconda�ria, attraverso l'identificazione e l'asportazione endoscopica dei pohpi intestinaU, che è l'azione preventiva più efficace. Ma il riconoscimento di neoformazio�ni intestinaU che con U tempo possono cambiare in senso ag�gressivo, oggi può anche avveni�re mediante un esame radiologi�co non invasivo, deUa durata di soli 5 minuti, quindi ben tollera�to. La colonscopia virtuale (que�sto è U suo nome) è una particola�re TAC spirale che non richiede l'uso di mezzi di contrasto, pre�rogativa che rende l'indagine sicura. La sua sensibUità e speci�ficità è stata valutata da Daniele Regge (Servizio di Radiologia deU'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo) su 300 pazienti. Il confronto con l'endoscopia ha dimostrato co�me le due indagini diano risulta�ti sovrapponibih nel 900Zo dei casi per quanto riguarda i poUpi superiori al centimetro (ma i dati depongono a sfavore del nuovo esame per le lesioni di dimensioni inferiori). La colonscopia virtuale può comunque sostituirsi aUe fibre ottiche ogni qual volta queste non consenta�no una esplorazione completa di tutto U colon. Spesso però U paziente giunge tardivamente allo speciaUsta che formula dia�gnosi di adenocarcinoma. Per la sua cura, persa parzialmente l'etichetta di "malattia chemioresistente" grazie a nuovi farma�ci come l'Oxahplatino, oggi la tecnologia mette a disposizione una metodica efficace, sicura e affidabUe (in mani di provata esperienza) che consente di asportare U tratto di intestino colpito dalla malattia con un intervento chirurgico mini-inva�sivo. Si tratta deUa tecnica videolaparoscopica neUa quale U chi�rurgo opera seguendo i propri gesti attraverso un monitor. L'esecuzione deU'intervento av�viene mediante strumenti chi�rurgici e una telecamera che vengono introdotti nell'addome attraverso 4 o 5 piccole incisioni (massimo 12 mm) della parete addominale. Una di queste ver�rà poi leggermente aUungata (mini-laparotomia di servizio) per il tempo operatorio estemo necessario per la resezione inte�stinale e, nel caso del colon destro, per il confezionamento deU'anastomosi, cioè del ripristi�no deUa continuità del tubo digerente. Il Centro Universita�rio di Chirurgia Laparoscopica diretto dell'Ospedale S. Giovan�ni Battista di Torino è un punto di riferimento per la cospicua casistica operatoria rappresenta�ta dal 1992 ad oggi da oltre 140 resezioni laparoscopiche per neoplasie mahgne colo-rettaU (oltre a queUe per lesioni beni�gne per le quah questa tecnica è attualmente la mighore cura). Il Centro torinese è inoltre l'unico a rappresentare l'Itaha a UveUo europeo nel protocoUo COLOR (Colon Cancer Laparoscopie or Open Resection) che pone a con�fronto la nuova metodica con l'intervento classico. I primi da�ti fanno supporre che la laparo�scopia non sia solo efficace quan�to a risultati aU'operazione con�dotta ad addome aperto, ma offra anche molti vantaggi (mi�gliore decorso postoperatorio, assenza di rischio di sventra�mento che invece può essere conseguente aUa laparotomia, maggiori capacità immunitarie del paziente fondamentali per reagire aUa patologia tumorale). I risultati dell'unico studio por�tato già a termine hanno dimo�strato una superiorità della chi�rurgia laparoscopica in termini di minore mortalità e morbUità postoperatoria e nell'aumento deUa sopravvivenza oncologica a distanza di tempo. In attesa del responso finale, tra i fautori di questa "chirurgia gentUe" e quelli fedeU aUa chirurgia tradi�zionale, che avanzano perplessi�tà nei confronti della nuova tecnica soprattutto dal punto di vista deUa sua radicaUtà oncolo�gica, si è giunti ad un accordo. Sono ritenute corrette le indica�zioni deUa laparoscopia nei con�fronti dei tumori maUgni del colon in stadio iniziale (I e II), vale a dire neoplasie confinate al colon o che hanno già infiltra�to organi contigui ma senza diffusione secondaria ai linfono�di; oppure come paUiazione in quelU in stadio avanzato (IV) con metastasi in organi distanti. Tommaso G. Lubrano Con la tecnica video-laparoscopica il chirurgo opera guidato da una mini telecamera

Persone citate: Colon Cancer, Color, Daniele Regge, Lubrano

Luoghi citati: Candiolo, Torino