Cavalli pensionati

Cavalli pensionati RISPONDE IL MINISTRO Cavalli pensionati Mia Forestale invece che al macello HO sempre considerato irri�spettosa e molto egoistica l'usanza di inviare alla macellazione i cavaUi dismessi dall'Esercito o dalle altre Armi, animali che hanno servito lo Stato e prestato il loro onorevole servizio per garantire la sicurez�za di noi tutti. Spinto da tali motivazioni ho deciso di ricerca�re una strada diversa, che riten�go eticamente più corretta, e quindi nel maggio scorso, con la liana adesione del ministro dela Difesa Mattarella e del sottose�gretario Rivera, sono riuscito ad annullare un'asta per 116 caval�li e un asino, prevista al Centro Veterinario Militare di Grosseto e nel dicembre scorso un'altra asta per altri 11 cavalli del Reggimento Artiglieria a cavallo di Milano, facendo affidare gli animali al Corpo Forestale dello Stato. La scelta di garantire una vita tranquilla ai cavaUi presso il CES partiva dalla considerazio�ne che non si poteva avere nessu�na garanzia mettendoli all'asta; d'altronde un'asta non può esse�re "controllata", come propone�va il generale Roberto Martinengo Marquet su "Tuttoscienze" del 29 novembre scorso, e i cavalli sarebbero stati inesora�bilmente aggiudicati al miglior offerente, in genere commerdanti di carne equina. Dato che prima di questa scelta non risul�tava esserci mai stata, se non da parte di alcune associazioni animaliste e di alcuni singoli cittadi�ni, una reiterata protesta per la macellazione di questi cavalli, appare quindi davvero "strano e inusuale" che vengano ora eleva�te critiche a queste iniziative, commentando peraltro negativa�mente la recente azione del Go�verno e le proposte del Parla�mento, che consentiranno di da�re una degna pensione a tutti i cavaUi riformati dall'Esercito e da altre Armi. Ancora più strana mi pare poi la proposta di salva�re solo "gli animali ancora validi, affidandoli a persone in grado di prendersene cura e mandare gli altri al macello (...)" attraverso una quantomeno singolare "controllatissima asta". Già quando si è proceduto a trasferire i cavalli presso le aziende del CES eravamo consa�pevoli, date le condizioni in cui tali animali versavano e l'età avanzata di molti, della possibili�tà del decesso di alcuni esempla�ri, tanto che in alcuni casi si sono allestite vere e proprie "ambulanze" per trasportare que�sti animali, costantemente segui�ti da esperti veterinari. L'impe�gno e la competenza dimostrate dal CES smentiscono l'afferma�zione secondo la quale «altri cavaUi versano in cattiva salute perché la Forestale non è stata in grado, non per cattiva volontà ma per insufficienza di uomini, mezzi economici e attrezzature, di assicurare la dovuta assisten�za ad animali anziani e/o amma�lati». Attualmente U Corpo Foresta�le deUo Stato sta garantendo a questi "pensionati" dei giorni felici, tutti i cavaUi sono ben aumentati, liberi di correre al pascolo semi-brado, vivendo for�se i loro giorni più felici e questo ha consentito a molti di loro di recuperare peso e riacquistare un buon stato di forma vivendo in condizioni idonee. E' evidente però che la disponibiUtà del Ministero delle politi�che agricole e forestali a salvare i cavalU deve essere razionaliz�zata e quindi ho sostenuto con vigore l'iniziativa parlamentare di deputati di vari gruppi, già approvata daUe Commissioni Agricoltura e Difesa della Came�ra, di vietare per legge l'incanto o la vendita ad economia dei quadrupedi utihzzati da tutte le armi e da enti pubblici, ospitandoU presso strutture degli stessi enti o affidandoli gratuitamente a privati con il vincolo della non maceUazione attraverso regole che la futura normativa indica e che saranno concertate dal mio dicastero con queUi della Difesa e deU'Intemo. Sarà cos�possibUe assicurare una giusta pensione a questi quadrupedi e renderli utiU in attività di ippoterapia piuttosto che di semplice ma formativo accudimento da parte di associa�zioni, istituti scolastici e altri enti senza fini di lucro. Ciò è un atto dovuto nei confronti di animali che hanno reso un servizio utile alla colletti�vità e spero di poterlo estendere su base volontaria anche ai ca�valli impiegati a fini agonistici, come quelh che corrono negli ippodromi. Con questo intento ho chiesto ai miei uffici di promuovere con l'UNIRE, l'ente per l'incremento deUe razze equine, una proposta di protocollo d'intesa con gli allevatori ed i proprietari che si renderanno disponibili. Alfonso Pecoraro Scanio Ministro delle politiche agricole e forestali Sono grato al ministro Peco�raro per l'attenta e cortese replica alla mia nota su "Tuttoscienze". Concordo su gran parte di quanto dice, dissento però su tre punti. I) Si annun�ciano grandi progetti per il futuro: ma le cose burocraticoamministrative nel nostro pae�se non sono mai rapide, e ogni anno inesorabilmente centina�ia di cavalli vanno in riforma. 2) Al momento i cavalli affida�ti al CFS sono tenuti allo stato di pascolo semi-brado: questo non è affatto uno stato di benessere per cavalli che han�no passato quasi tutta la vita in buone scuderie, accuditi quotidianamente. 3) Il centina�io di cavalli che cessano il servizio di Stato sono solo una piccola parte di quelli di cui si liberano i privati condannan�doli al macello: ogni provvedi�mento a favore dei cavalli da pensione va allora esteso, co�me obbligo di legge, ai cavalli di privati cittadini e non solo ad enti ed istituzioni. Rimango quindi, con molta tristezza, sulle mie forse cini�che, ma pratiche e fattibili, soluzioni. Sono a disposizione del Mi�nistro per qualsiasi chiarimen�to tecnico sull'argomento. R. Martinengo Marquet L'anno scorso salvati 116 equini e un asino, in attesa di una nuova normativa Militari del Nizza Cavalleria, ancora oggi di stanza a Pinerolo, (ma sono diventati carristi), in una foto di vent'anni fa

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Came, Marquet, Mattarella, Peco, Rivera, Roberto Martinen

Luoghi citati: Grosseto, Milano, Nizza, Pinerolo