«Barak, è ora di trattare»

«Barak, è ora di trattare» Oggi la ripresa dei colloqui. Ma il governo ribadisce: puniremo i killer palestinesi, le eliminazioni selettive continueranno «Barak, è ora di trattare» I negoziatori hanno convinto il premier Aldo Bequis TEL AVIV Costretto a sospendere marted�i negoziati con i palestinesi a Taba (Egitto) in' seguito alla brutale uccisione di due israeliani in Cisgiordania, il premier Ehud Barak ha indetto la scorsa notte una consultazione imgente durante la quale i suoi negoziatori gh hanno consigliato di riprendere subito le trattative «perché i palestinesi co�minciano finalmente a dar prova di pragmatismo». E Barak ha deci�so che i rappresentanti di Israele tornino a sedersi già oggi al tavolo dei colloqui. La decisione di ripren�dere la trattativa è stata conferma�ta da un comunicato governativo, secondo cui «i lavori proseguiran�no per alcuni giorni, e saranno interrotti in considerazione deUe elezioni imminenti, con l'obietti�vo di riprenderh dopo il voto». I ministri Yossi Beilin, Amnon lipkin Shahak e Shimon Peres avevano spiegato che sarebbe stato.un errore interrompere il dialo�go «mentre le cose cominciano a muoversi». Riferendosi a recenti attentati nei Territori, Peres ha detto che «il fuoco non si spegne con il fuoco, bens�versando ac�qua. Intendo dire: parlando, dialo�gando». Eppure al fianco di Barak c'è chi ritiene che al fuoco bisogna proprio rispondere col fuoco, se si vuol mantenere un certo deterren�te di fronte ai «terroristi». Questo è appunto il pensiero del vicemini�stro della difesa Efraim Sneh a cui ieri è stato chiesto come Israele intenda reagire alla uccisione dei due israeliani Etgar Zaituny e Moti Dayan. «Individueremo i re�sponsabili e h colpiremo, cos�co�me abbiamo già fatto in casi analo�ghi». Dalle sue parole si è capito che nei Territori la prassi deUe eliminazioni selettive è destinata, per il momento, a proseguire. La paternità della uccisione di Zaituny e Dàyan due pacifisti, proprietari di un avviato ristoran�te nella Shenkin Street, la strada più anticonformista e anarchica di Tel Aviv è stata rivendicata da Hamas, secondo cui lavoravano per i servizi segreti. In Israele, la sensazione è che il plotone di esecuzione che h ha sommaria�mente processati e crivellati di colpi fosse composto invece da mihtanti locah di Tanzim, ossia vicini in qualche modo ad al Fa�tali. Ieri nel tentativo di accorciare il divario che lo separa nei sondag�gi dal leader del Likud Ariel Sharon, Barak è andato fra gh arabi di Nazareth (Galilea) per convincerli a non astenersi in massa alle elezioni del 6 febbraio. Ha trovato una città ostile, rinchiusa attomo al dolore delle famiglie di 13 arabi israeliani uccisi dal fuoco della pohzia durante le manifestazioni dello scorso ottobre. Un rapporto privato pubblicato nei giomi scor�si documenta che alcuni di loro sono stati uccisi dagh agenti a sangue freddo, con colpi sparati a bruciapelo, dopo che erano stati neutralizzati e immobilizzati a terra. Quanti si sono recati egual�mente ad ascoltare il premier, hanno dovuto passare attraverso le forche caudine dei dimostranti che lanciavano sputi e h chiama�vano «traditori». Guerra e pace in un'ormai consueta scena di vita in Medio Oriente

Luoghi citati: Egitto, Hamas, Israele, Medio Oriente, Tel Aviv