Viaggio nel grande mulino-robot dove nascono tutti i mangimi

Viaggio nel grande mulino-robot dove nascono tutti i mangimi SCOPERTA DEL PIÙ' IMPORTANTE STABILIMENTO ITALIANO Viaggio nel grande mulino-robot dove nascono tutti i mangimi inviato a CHIERI (Torino) FRA tutte le scoperte che facciamo,.l'ultima è questa: mangiamo anche quello che mangiano gli animali che ci sbafiamo. Non è che non lo sapevamo prima. E' che solo adesso ce ne siamo accorti. Allo�ra siamo venuti a vedere quello che mangiano le nostre bestie ireferite, cioè le nostre carni mucche, cavalli, conigli, galli�ne) e i nostri amici, cani e gatti. Si chiama Ditta Morando Spa, 53 dipendenti, 40 armi di attività, un edificio lungo e stret�to color ocra ad Andezeno, sulla provinciale per Chieri: uno spiazzo largo, due cancelli, ca�mion che vanno e vengono. E' uno dei più importanti mangimi�fici d'Italia: per cibo da cani e gatti sono addirittura i primi, msieme col colosso Nestlé. Da pochi giorni hanno smesso di produrre mangimi per mucche: troppe grane e poco guadagno. Lo fanno per tutti gli altri. Sembrerà incredibile ma le pri�me cose che bisogna imparare facendo da mangiare per gli animah sono le leggi, le diretti�ve Uè, le ordinanze. Contano )iù degli alimenti perché sono oro a separarli, a indirizzarli, e a vietarli, naturalmente. Quella più di moda adesso è la decisio�ne 2000/766 della Uè: «Agli ani�mah da allevamento non è possi�bile dare queste materie prime: farina di ossa, farina di carne, di sangue, farina di penne, di cor�na...» Il problema è che bastano anche minuscoli frammenti per andare nelle grane. Cioè, basta avere una linea sola di produzio�ne per sporcare il cibo degli erbivori. Particolare importan�te. Marco Berruti, direttore del�lo stabilimento, ce lo ripete e ce le fa vedere di continuo: le linee sono due, separate in tutto il loro percorso, anche alla fine, con un tramezzo altissimo che divide i due miscelatori. Per seguire e spiegare il man�gime, allora, bisogna fare due strade. Cominciamo dalla pri�ma. Gli erbivori. La mucca è un erbivoro poligastrico; il cavallo. il coniglio, la gallina sono inve�ce erbivori monogastrici (l'uo�mo è onnivoro monogastrico). La prima tappa è davanti al piazzale: i camion che arrivano, entrano nel capannone, inclina�no i cassoni, e scaricano le materie prime: cruscami, fieni. mais, frumento. Finiscono nella fossa un buco profondo tre metri, e lungo dodici, tutto la�stricato mentre Berruti spie�ga: «Le materie prime sono già state selezionate, le prendiamo solo da fornitori di fiducia, il primo filtro lei non lo vede». I camion scaricano. Prelevano campioni che portano in un laboratorio, dietro il capanno�ne: Enrica Portesio li analizza al microscopio e li studia con un computer. Torniamo al camion. Svuotano la merce nel fosso. Dentro questo grigliato c'è ima catena con palette che avanzan�do spingono le materie prime verso gh elevatori, che sono poi cinghioni con delle tazze; e que�sti portano i vegetali a loro volta nei sili di stoccaggio. Berruti va nella sala coman�do. Le materie prime vengono prese e selezionate con un perso�nal computer. Qui ci sono Mauri�zio Argenterò e Davide Sabato, che in pratica comandano tutto lo stabilimento, muovendo un mouse e schiacciando dei tasti. Fanno solo che. L'operatore se�gna «Cavalli 28»: il computer naviga, fa prendere le varie materie prime, le sceglie dai contenitori, e le pesa. Perché le pesa? Berruti: «Perchè devono avere tutte una giusta propor�zione, in base all'alimento stu�diato per quell'animale». A que�sto punto «finiscono in un misce�latore esclusivo e dedicato solo alla produzione degli erbivori». Sta nel lato del capannone vici�no agh uffici. A sinistra. C'è un muro, e poi, a destra, quello dei carnivori. Sul computer appare un'av�vertenza: «Attenzione, dosaggio manuale vitaminico». Argente�rò prende i sacchetti di integra�zioni vitaminiche e i sali minerali e li introduce all'interno del miscelatore. Adesso il mangime viene inviato al mulino. Ci va attraverso dei tubi, che hanno un albero a coclea, all'interno. I mulini sono tre: due per gh erbivori, uno per.i carnivori. Sono macchine con un motore che fa girare alcuni martelli nella camera di macinazione: le materie prime vengono frantu�mate e poi espulse. Le prendono altre macchine: si chiamano pellettatrici, e servono per cuo�cere a vapore queste farine. Alla fine c'è ima filiera che fa uscire dei cilindri piccolissimi. Il tutto viene raffreddato e confeziona�to. Per la terza volta, si toma nel laboratorio analisi, dalla dot�toressa Portesio. Due microscopi, direttiva Uè 98/88, e una macchina strana che da sola costa 200 milioni. Sembra una scatola per caffé, rossa: in una fessura si infila una cella e si leggono i dati. Bastano 40 secon�di. Secondo viaggio. Carnivori. Un'altra linea. Ma ci sono due percorsi diversi da compiere, uno per la farina di carne e un altro per i vegetali. Il computer deve fare due scelte. La prima volta sceghe le materie vegetali. Pagina: ricetta cani. Sabato digi�ta «miglior cane crocchetta». Il calcolatore invia nella bilancia le sostanze a uno dei due misce�latori, quello per cani e gatti. Nel capannone, questo a destra del tramezzo. I miscelatori sono grandi tramoggie chiuse: dentro c'è un albero orizzontale con un'elica e un motore che lo fa girare. Il computer compie la seconda operazione: adesso estrae dai silos per la farina di carne una polvere marrone e la manda nel miscelatore. Da qui al mulino per cani e gatti. Maci�nazione e lavorazione: ci sono delle macchine fatte come delle presse che cuociono le farine e le spingono contro una filiera. Cos�escono i cibi disegnati in forme diverse. Il prodotto è finito. Però, gh tocca un altro esame. Di nuovo al laboratorio: indagini microbiologica, analiti�ca, microscopica. Se tutto va bene, è pronto. Sono passati solo trenta minuti, anche se non sembra. Il cibo viene sigillato in sacchetti di carta colorati, risal�gono sui camion. Questa volta si esce. Tutto è governato dal computer: stabilisce anche le miscele ideali I camion scaricano le materie prime e dopo mezz'ora caricano i sacchi I test di laboratorio seguono il lavoro Per gli erbivori una linea separata

Persone citate: Berruti, Davide Sabato, Enrica Portesio, Maci, Marco Berruti, Mauri, Portesio

Luoghi citati: Andezeno, Chieri, Italia, Torino