Gelo nell'incontro tra Kostunica e la Del Ponte di Giuseppe Zaccaria
Gelo nell'incontro tra Kostunica e la Del Ponte L'unica concessione del presidente jugoslavo è la possibilità di aprire un ufficio del Tpi a Belgrado Gelo nell'incontro tra Kostunica e la Del Ponte Sulla collaborazione col Tribunale dell'Aia «le opinioni restano diverse» Giuseppe Zaccaria inviato a BELGRADO La prima missione belgradese di un alto magistrato del Tribu�nale internazionale dell'Aia, quella del procuratore Carla Del Ponte, si è praticamente conclusa ancora prima di co�minciare. Ieri pomeriggio un'ora di incontro meglio, di scontri col presidente Vojislav Kostuni�ca ha convinto la signora Del Ponte che da parte della Serbia, anche se «democratica», non c'è da aspettarsi alcuna collabo�razione. Almeno, fino a quando il tribunale continuerà a segui�re i metodi adottati finora. Al palazzo presidenziale, ie�ri pomeriggio, erano quasi duecento i giornalisti che attende�vano la conclusione dell'incon�tro. Pochi minuti dopo le sei il procuratore del tribunale del�l'Aia è uscita in fretta, seguita dal suo «staff», e con aria visibilmente seccata ha evita�to qualsiasi commento. Anche Kostunica ha preferito sottrar�si alle domande: i toni del colloquio devono aver suggeri�to ad entrambi di ricorrere a comunicati. Kostunica fa sapere che fra lui e la Del Ponte «le opinioni rimangono diverse», anche se lo scambio di vedute è stato «franco». Florence Hartmann, portavoce del procuratore, fa sapere a sua volta che «la signora del Ponte parlerà ai giornalisti soltanto giovedì» e che l'incontro «non è stato facile né difficile, ma ufficia�le». Grandi acrobazie semanti�che per dissimulare il fatto che questa missione s'è iniziata nel peggiore dei modi. Giunta al�l'aeroporto di Surcin poco pri�ma di mezzogiorno, circondata da una scorta massiccia per evitare manifestazioni di ostili�tà, la signora Del Ponte aveva previsto di discutere «il come ed il quando» della collabora�zione fra Belgrado e L'Aia: oggi scopre che nessuno può essere certo neppure quanto al «se». La nuova Jugoslavia stan�do almeno a quanto filtra sul concitato colloquio accetta che a Belgrado il tribunale dell'Aia apra un ufficio ma non intende subirne le iniziative, a meno che esse non siano con�cordate con gli organi dello Stato ed in accordo con le leggi penali serbe. Secondo punto: a parte il divieto di estradizione cjei citta�dini jugoslavi non esistono fino�ra atti giudiziari, elementi d'in�chiesta, verbali od altri fatti concreti che possano far pren�dere in considerazione richie�ste di consegna. In sostanza Vojislav Kostuni�ca, che è un giurista, risponde alla Del Ponte: chi vi dà il diritto di emettere ordini di cattura segreti, diffondere ac�cuse, pretendere la consegna di cittadini jugoslavi senza che prima questo Paese sia edotto fino ai minimi dettagli delle accuse? Questo riguarda Slobodan Milosevic come gli altri accusati. Neanche il gesto pacificatorio attribuito alla Del Ponte, ossia la consegna alle autorità jugoslave di un elenco di accu�sati, ha potuto rasserenare l'at�mosfera. Il fatto è che quell'elenco si apre con il nome di Zeljko Raznatovic, più noto come «Arkan», cui si contesta l'assas�sinio di 78 musulmani bosnia�ci, fra cui una donna. «Arkan» è stato ucciso un anno fa, dun�que le accuse «post mortem» valgono poco a meno che non si considerino estese ad uno dei suoi ex guardiaspalle. Il più importante fra questi era Branislav Pelevic, oggi membro del Parlamento, quindi caso parti�colarmente difficile. Prima del gelo oppostole da Kostunica la signora Del Ponte aveva incontrato la madre ed il fratello di una delle vittime del bombardamento della tv, il giornalista Slavko Curuvja. Og�gi vedrà fra gli altri il ministro della Giustizia. Il presidente jugoslavo Vojlslav Kostunica (nella foto) ha Incontrato ieri per la prima volta a Belgrado il procuratore speciale del Tribunale penale intemazionale Carla Del Ponte
Luoghi citati: Aia, Belgrado, Jugoslavia, L'aia, Serbia
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