Rutelli passa l'esame «Agli operai è piaciuto» di Fabio Martini

Rutelli passa l'esame «Agli operai è piaciuto» Rutelli passa l'esame «Agli operai è piaciuto» Fabio Martini inviato a CUNEO Davanti allo stòrico, delizioso teatro Toselli c'è tanta gente che non riesce ad entrare, Francesco Rutelli scende dalla sua autoblù, li saluta e una volta dentro, scherza con i suoi: «E' bello vedere tanta gente che resta fuori...». Per fortuna i suoi fans restati al gelo non lo possono sentire, ma è pur vero che il viaggio piemontese segna segna il pas�saggio più felice di tutto il giro d'Italia compiuto sinora da Rutelli, per la qualità degli incontri in particolare il verti�ce con gli imprenditori torinesi ma anche per la quantità di persone che sono accorse ai suoi comizi: teatri stracolmi e cene di autofinanziamento più affollate che al Sud. Il «trofeo» politicamente più importante Francesco Rutelli lo ha conquistato ai cancelli di Mirafiori. Poche ore prima, l'ex sindaco di Roma aveva confessato ai suoi di essere «preoccupato», ma quelle centi�naia di strette di mano e poi il confronto sotto il tendone con i delegati di base e finito tra gli applausi hanno trasformato le 24 ore torinesi in un successo inatteso. Ma soprattutto in un messaggio per Bertinotti. Rac�conta Gianni Vernetti, per sei anni assessore verde al comu�ne di Torino e «regista» della tre giorni piemontese: «1 re�sponsabili Fiom, Fim e Uilm mi hanno telefonato riconoscendo che Rutelli tra gli operai è stato superiore a ogni aspettati�va. Oggettivamente c'era un clima migliore rispetto ai pas�saggi di Veltroni, D'Alema, del�la Turco. E questo non è sfuggi�to a Rifondazione: per i comu�nisti i cancelli di Mirafiori rappresentano un'icona del lo�ro immaginario». Una lettura confermata an�che dai collaboratori di Rutel�li: il passaggio a Mirafiori dimostra che, se proprio sarà guerra, il candidato premier andrà a cercarsi i voti anche laddove Rifondazione è più forte. Ma ovviamente quello della guerra aperta e su due fronti sarebbe lo scenario peggiore per Rutelli. E dunque il leader dell'Ulivo sta approntando per le prossime settima�ne un pressing su Rifondazio�ne nel quale immagina di alter�nare il bastone e la carota. Ora è il tempo delle blandizie e ieri Rutelli si è rivolto con la massima dolcezza a Bertinotti: «Farò di tutto per ottenere il massimo di convergenza utile per impedire la vittoria della destra». Ma Rutelli sa benissi�mo che Bertinotti è un osso durissimo. Se ne era accorto otto giorni fa in una cena a due consumata in un ristorante di Strasburgo. In quella occasio�ne Bertinotti anticipò a Rutelli la strategia di Rifondazione dopo il mancato varo della riforma elettorale. E anche i timidi messaggi arrivati ieri («in politica mai dire mai», ha detto Bertinotti) non segnano una svolta. Anche il doppio passaggio alla Fiat non sembra far vacil�lare i compagni di Rifondazio�ne: «A Torino spiega Franco Giordano, presidente dei depu�tati di Rifondazione abbiamo avuto la recentissimamente la conferma che la nostra presenza è in forte espansione». Di più Giordano non dice, ma è possibile che alluda ad un sondaggio Cirm che quotereb�be Rifondazione sopra il 15 per cento se si presentasse da sola alle prossime Comunali. Ieri, intanto, Rutelli ha pro�seguito il suo giro piemontese. Interrotto, tra le 17 e le 18, da un giro frenetico di telefonate con Roma, quando il s�di Rosa Russo Jervolino per qualche minuto è stato in forse e l'an�nuncio del via libera stava pericolosamente slittando al�l'indomani. Dopo l'affollatissi�mo luned�sera a Torino (con i 90Q al cinema Romano e i 300 in Galleria Subalpina e contem�poraneamente gli 800 all'hotel Royal per la cena), ieri mattina Rutelli è passato da Moncalieri. Carmagnola, Bra (con la celebrazione cultural-economica dello Slow food di Carlo Petrini) e poi ancora ad Alba dove ha visitato gli stabilimen�ti delle Edizioni Paoline. E finalmente, chiusura del tour de force nello storico teatro Toselli di Cuneo. Nella bombo�niera, stracolma di gente, era stato curato tutto nei dettagli più minuti: orchestra, luci in dissolvenza nei momenti topi�ci, festoni tricolori calati per il gran finale. E così, alla fine di una giornata durante la quale si era sbloccata la partita dei sindaci, Rutelli ha riconquista�to il sorriso. Quello vero e non quello che è costretto ad esibi�re ad ogni ora davanti ai suoi elettori. Un messaggio per Rifondazione dall'entourage del candidato «E' andato meglio della Turco, ma anche di D'Alema e Veltroni» Francesco Rutelli e Carlo Petrini nella sede dello Slow Food di Bra. Nella foto a sinistra Stanley Greenberg, Il «guru» americano di Rutelli. Greenberg è titolare insieme ajames Carville e Robert Shrum della Gsc Inc., la società che fornisce ricerche d'opinione e consulenze strategiche per le campagne elettorali e per leader politici in tutto il mondo