Sharon l'incendiario, puntata numero due

Sharon l'incendiario, puntata numero due «Sono contento di essere andato sulla spianata delle Moschee». Insulti alla preghiera musulmana Sharon l'incendiario, puntata numero due Il leader delLikud definisce Arafat « un bugiardo e assassino» AldoBaquis TEL AVIV Una intervista rilasciata al New Yorker nel noyembre scorso da Ariel Sharon quando ancora non prevedeva di candidarsi alla carica di premier ha avuto ieri 'un effetto ritardato e devastante sulla sua campagna elettorale, quando la rivista è finalmente giunta nelle edicole statunitensi. Nella intervista il falco del Likud definisce il presidente palestine�se come «bugiardo e assassino» e si compiace d�aver compiuto nel settembre 2000 la controversa visita nella Spianata delle Mo�schee di Gerusalemme «perchè cos�spiega finalmente i pale�stinesi hanno gettato la masche�ra e hanno mostrato le loro vere intenzioni». Con scarso tatto ver�so il mondo islamico, Sharon spiega poi al giornalista statuni�tense che durante le preghiere gli ebrei rivolgono il loro volto ver�so Gerusalemme e verso il Monte del Tempio, ossia la Spianata delle Moschee. Diversamente da loro si comportano i musulmani che si volgono verso la Mecca: «Perfino quando un arabo prega sul Monte del Tempio prosegue Sharon volge la schiena alla città, e anche le parti del corpo che le stanno sotto». «Una vittoria elettorale di Sha�ron sarebbe un disastro» ha det�to Arafat al Sunday Telegraph. «Con noi di sicuro tratterebbe in modo brutale, da militare. Nem�meno mi vuole stringere la ma�no: è circondato da persone che sono altrettanto detestabili quan�to lui, esprimono davvero il peg�gio di Israele». Ed è proprio il timore di un avvento al potere di Sharon dato da tutti i sondaggi in forte vantaggio su laburista Ehud Ba�rak il motore propulsore dei negoziati israelo-palestinesi in corso ad oltranza a Taba, sul mar Rosso. «I palestinesi adesso fan�no sul serio ha ammesso il ministro degli esteri israeliano Shlomo Ben Ami Quelli si deci�dono tempre al 91 minuto». Lo sforzo diplomatico, cioè, rischia di rivelarsi tardivo. Anche sulla definizione del traguardo, israe�liani e palestinesi non concorda�no. I problemi sono noti (Gerusa�lemme, i luoghi santi, i coloni, i profughi, i confini del futuro stato palestinese) mentre le possi�bili soluzioni sono complesse e. richiedono spirito creativo. Per ciascun dossier, i palestinesi vo�gliono definire le linee di princijìo, i meccanismi necessari per a sua realizzazione, i tempi prevedibili di realizzazione, det�tagliate carte geografiche di ac�compagnamento e adeguate ga�ranzie intemazionali. Una mole di lavoro che difficilmente potrà essere completata prima delle elezioni israeliane del 6 febbraio.

Persone citate: Arafat, Ariel Sharon, Ehud Ba, Shlomo Ben Ami

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Mecca