Kostunica: chiederò alla Del Ponte di condannare i crimini della Nato di Giuseppe Zaccaria

Kostunica: chiederò alla Del Ponte di condannare i crimini della Nato IL PRESIDENTE JUGOSLAVO IL PROFESSORE CHE HA GUIDATO LA RIVOLTA CONTRO IL REGIME Kostunica: chiederò alla Del Ponte di condannare i crimini della Nato intervista Giuseppe Zaccaria inviato a BELGRADO L'altra mattina, nella conferenza stampa mensile, aveva annuncia�to che nei prossimi giorni riceve�rà Carla Del Ponte, procuratore del tribunale dell'Aia: «Avevo pensato di fame a meno, perchè sono molto occupato e in Jugosla�via anziché il presidente sarebbe più opportuno incontrare altre persone. Poi qualcosa mi ha fatto cambiare opinione». «La vergogna e tutte le menzo�gne sull'uso dell'uranio impoveri�to sono emerse chiare come il sole, e questa è la prima seria ragione per vedere la signora Del Ponte. Le chiederò cosa intende fare come procuratore del tribu�nale dell'Aia a proposito di que�sto crimine». «Seconda ragione: anche rite�nendo che se Milosevic si fosse comportato in maniera diversa non ci saremmo trovati in quella situazione, oggi appare più evi�dente che mai come la vicenda di Racak fosse stata usala contro i serbi in quanto scusa per i bom�bardamenti. Terzo, l'offerta della Del Ponte e del suo portavoce di consegnarmi la lista segreta dei ricercati porta tutti i segni del "sigillum persecutionis". E' una vergogna per la legalità, una cosa mai accaduta in dieci secoli di storia della legge». Che il presidente jugoslavo Vojislav Kostunica non fosse esat�tamente filoamericano né favore�vole a consegnare veri o presunti «criminali di guerra» lo si era compreso da tempo, ma a tre mesi dalla presa del potere le sue convinzioni si vanno facendo sempre più nette, e la vicenda dell'uranio impoverito le ha rese più intransigenti. L'altro ieri ave�va detto ai giornalisti: «Mi scuso con tutti, ma ho trecento richie�ste di intervista e se le accettassi non avrei più tempo per lavora�re». Per «La Stampa» ha fatto un'eccezione. Signor presidente, pochi giorni fa lei ha definito i bombardamenti della Nato come "un'azione criminale". Ma cosa è stato più "criminale": l'uso di proietti�li all'uranio, gli obiettivi col�piti o il fatto stesso di aver bombardato? «I bombardamenti sono stati di per sé stessi un crimine. Con questa campagna di terrore l'inte�ra Convenzione di Ginevra, le leggi intemazionali, tutto il siste�ma di relazioni costruito dopo la fine della Seconda Guerra mon�diale sono stati infranti, cosi come le più basilari norme mora�li. Il bombardamento di treni con passeggeri, o colonne di rifugiati, oppure ospedali e raffinerie di petrolio non può caratterizzarsi in termini diversi: si è trattato di un crimine». In Jugoslavia però ogjp i danni ambientali non deriva�no solo dall'uranio: c'è tutta una concentrazione di altre sostanze velenose, ci sono stati i bombardéunenti delle industrie chimiche... «Su questo punto le dò ragione: è del tutto evidente come i bombar�damenti con l'uranio ed altri veleni abbiano causato un enor�me danno ecologico. E si tratta essenzialmente di danni che si riflettono su tutta la Regione: lo testimoniano gli studi delle Na�zioni Unite, attraverso l'Unet, e gli interventi di altri esperti». E quali sono oggi le aree più compromesse? «Se parliamo solo di conseguenze ecologiche, le regioni per cui sono maggiormente preoccupato sono quelle ai limiti del Kosovo. Tutte quelle vaste aree sono state sorvo�late dagli aerei «A 10» che hanno usato bombe e missili all'uranio impoverito». Mi perdoni: ma sulla perico�losità dell'uranio in Europa e negli Stati Uniti ìe discussioni continuano. Gli scienziati jugoslavi hanno opìnioni diverse? «E' pressocchè evidente che in alcuni casi l'uranio impoverito può provocare malattie da radiazioni. Altrettanto ovvio è che la "Sindrome del Golfo" è connessa con elementi radiattivi ed in base ai dati disponibili ha colpito 80 mila soldati i quali presero parte alla guerra. Organizzazioni indi�pendenti intendo dire, non paga�te da alcun governo avevano lanciato l'allarme fino dal '95. Se per ragioni politiche ancora oggi qualcuno vuole evitare il proble�ma, allora è un'altra questione». «La vergogna e le menzogne sull'uso dell'uranio impoverito sono venute alla luce» A destra, il presidente jugoslavo Vojislav Kostunica. Sopra. Il procuratore speciale del tribunale dell'Aia, Carla Del Ponte

Persone citate: Carla Del Ponte, Del Ponte, Kostunica, Milosevic, Vojislav Kostunica

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Ginevra, Jugoslavia, Kosovo, Stati Uniti