Frattini parole per i militanti di Amedeo La Mattina

Frattini parole per i militanti GLI AZZURRI NON Si SCOMPONGONO «SONO SOLO SLOGAN PER CEMENTARE LA BASE» Frattini parole per i militanti «Vedrete, alla fine prevarrà la realpolitik» Amedeo la Mattina ROMA f |ROPPE chiacchiere, troppe fibrillazioni, troppe questio�ni che, inevitabilmente, fini�scono sul tavolo del capo. Per Franco Frattini è arrivata l'ora di metterci un punto: «Ragazzi, non mettete Berlusconi sotto tiro ogni giorno visto che già lavora venti ore al giorno. Lasciategli fare le cose che gli piacciono, in particolare occuparsi della defi�nizione del programma». Onorevole, Bossi ha detto: «O noi p i socialisti di Craxi». Un'altra grana? «Guardi, una cosa è il discorso che si fa in una sala piena di militanti, un'altra quello che si dice al tavolo della Casa delle libertà. E' come quando Bossi disse "tutti a Nizza"... E' un modo per stringere a sé e mobili�tare la propria base, ma poi c'è la "realpolitik" di un leader che si prepara a governare il Paese». Berlusconi ha detto che si farà ((levatrice» dei sociali�sti, che li porterà in Parla�mento, persino che si sente un «uomo di sinistra». A Bossi tutto ciò non è andato giù. «Io condivido quelle affermazio�ni, perché contengono un mes�saggio che non è stato colto in pieno e forse è stato frainteso. Berlusconi ha voluto dire che la nostra preoccupazione non è so�lo quella di occuparci del popolo delle partite Iva, ma anche dei più deboli, dei diseredati, dei disoccupati del Sud. E' un modo per essere alternativi alla sini�stra, per dire che noi faremo quello che avrebbero dovuto fare i governi di sinistra ma che non hanno fatto. Cosa c'è di meglio che rubare il campo alla .sini�stra?». In sostanza, sta dicendo che la Casa delle libertà è anche la sinistra italiana, oltre ad essere il centro e la destra? «Della sinistra noi non voghamo prendere i principi dello statali�smo, del centralismo e del totali�tarismo. Ma se diciamo che chi è povero va aiutato, mi sembra un obiettivo che ogni buon governo deve avere nel suo programma. Anche la Lega è un partito di popolo, e che ha a cuore la questione sociale. Tra l'altro, nel '94, Bossi fece una battaglia per difendere le pensioni minime e fece cadere il governo perché era convinto che Berlusconi volesse abbassarle. Cos�non era: il gover�no del Polo voleva colpire solo i pensionati baby». Sta di fatto che Bossi dice «o noi o i socialisti». «La Casa delle libertà non può chiudere le porte a quei pochi elettori socialisti che ancora non votano per Forza Italia o che votano per lo Sdi. Il messaggio di Berlusconi deve essere compre�so. Non dimentichiamoci che al congresso di Rimini dell'81 la relazione di Martelh si intitolava "coniugare meriti e bisogni". E' la nostra filosofia; da un lato la meritocjrazia, dall'altra l'atten�zione a chi è rimasto indietro». Tuttavia, l'impressione è che, quanto a litigiosità, non siete secondi all'Ulivo. C'è la rissa sui collegi, e ora la proposta del sindaco Al�bertini che non vuole l'ap�poggio della Lega. Berlusco�ni ne ha tante gatte da pelare, non crede? «E' inevitabile che alla fine tutte le questioni finiscono sul tavolo di Berlusconi. Sulle affermazioni di Albertini, lo stesso Bossi ha detto che Forza Italia è Berlusco�ni e che si affida alle sue decisio�ni. Io sono convinto che a Milano non si possa fare un'alleanza diversa da quella nazionale. Adesso bisogna chiudere presto la questione dei collegi e supera�re le fibrillazioni affinché Berlu�sconi possa dedicarsi totalmente ad altre questioni. La coalizione è coesa, perché non si basa sulla divisione delle poltrone, ma su un programma che è in via di definizione. E' qui che stiamo registrando una vera unità».

Luoghi citati: Milano, Nizza, Rimini, Roma