Cow-boy e signore cotonate all'incoronazione di «Dubya» di Maria Laura Rodotà

Cow-boy e signore cotonate all'incoronazione di «Dubya» CHI FESTEGGIA E CHI PROTESTA NEL GRANDE GIORNO DELLA CAPITALE Cow-boy e signore cotonate all'incoronazione di «Dubya» reportage Maria Laura Rodotà inviata a WASHINGTON JAMAL Murray è nero e sta scappando con la sua bambi�na perché domani va al pote�re George W. Bush. Per la verità Jamal fa il lobbista, vive nel più elegante quartiere di Washin�gton, Georgetown, e parte per il weekend sulla sua monovolume grande come un trilocale perché la città sarà strapiena e lui ha una casa a Virginia Beach e può risparmiarsi la calata dei repub�blicani. Ma alle sette di mattina, davanti a un cappuccino da Starbucks in M Street, è arrabbiato come una Pantera Nera: «Voglio�no ridare dignità all'America? Alla gente nera l'hanno ridata Clinton e Gore, siamo più rispet�tati, e più ricchi, anch'io. Adesso blaterano di "raggiungere le mi�noranze". Ma li hai visti in giro? Quelli mi raggiungono solo per farmi fare il maggiordomo. Dico�no che Bush sa costruire coalizio�ni bipartisan. Lo voglio vedere». IL POTERE LEOPARDATO. E vediamoli. 1 businessmen che hanno pagato diecimila dollari a tavolata per il gran ballo dei texani, le signore in giubbotti di jeans con collo di leopardo (sva�riale), i deputati «hangin'out» in amichevoli chiacchiere con gli elettori benestanti alle decine di ricevimenti, cocktail, colazioni; dove i nuovi arrivati prendono contatti, discutono le nomine federali che fa il nuovo presiden�te, cominciano ad ambientarsi come nuova élite della capitale. Circolano in massa per il Mar�riott Wardman, albergone di lus�so dove in novemila ieri sera sono andati al Black Tie and Boots Ball, organizzato dalla Texas State Society; e giudicato l'evento più importante del weekend inaugurale, più diver�tente del giuramento, più utile per gli inciuci politico-istituzio�nali eccetera. In un sobrio scena�rio di stelle luccicanti, bande country Swestern e pom pom girls. «Attenzione: i texani non so�no le macchiette sbruffone che ci piace dipingere, sono america�ni normalissimi», dice Hank Stuveyer del «Washington Post», che in Texas ha vissuto. Difficile dargli retta, dal Marriott, dove gli ospiti vengono accolti da un vero pozzo eh petrolio d'epoca montato ad hoc e dalla senatrice Kay Bailey Hutchison che mo�stra alla stampa i suoi stivali da cowboy rossi: «Stanno benissi�mo col mio abito da sera blu». Good. Però il primo conflitto culturale è già in corso: ci sono migliaia di appuntamenti dal parrucchiere e una lobby di par�rucchieri che non vogliono coto�nare i capelli modello «Dallas». «Noi ci rifiutiamo», dicono da Ilo, posto elegante di Georgetown. «Offriamo un'inteipretazione più sobria e moderna dei capelli texani». W. TORNA A CASA. E quel che dice di voler fare anche Bush, in pratica. «Hang out», pure lui, con i texani, ma senza agitarsi troppo. E far vedere al Paese (e al Senato) spaccato che alla Casa Bianca è sobriamente di casa. Ci ha dormito spesso quando il papà viveva lì, ci toma oggi dopo due notti alla Blair House, la foresteria di fronte, dove stanno i capi di Stato ospiti e i presiden�ti da insediare. Inclusi quelli che hanno vinto tra le polemiche, e che rischiano di giurare nel mez�zo di un boicottaggio meteorolo�gico: si deciderà all'ultimo mo�mento se tenere la cerimonia di oggi all'aperto, davanti al Campi�doglio, o se trasferirla dentro; a Washington c'è un tempo da lupi, ed è prevista una nevicata. Che potrebbe ridimensionare la parata, temono i repubblicani; e scoraggiare i dimostranti, spera�no gli stessi. Dovrebbero arrivare in venti�mila, e non solo il «popolo di Seattle». Anche i baby boomers infuriati della appena fondata Silenced Majority, la «maggio�ranza zittita» dai pasticci eletto�rali. «Non siamo estremisti», dice il leader, il consulente trentanovenne Jim Mazur, «sia�mo tipi normali in pantaloni kakhi (la divisa degli americani medi, ndr) e non ci piace come hanno trattato il nostro voto». «Ma no! Ok, si può essere arrabbiati, si può odiare il suo programma, ma quando lo cono�scerete "Dubya" vi piacerà», obiettano non troppo preoccu�pati i cappelli da cowboy (ci sono, ci sono) al Marriott. Dub�ya, doppiovù, cerca di mandare lo stesso messaggio, nei giorni dell'inaugurazione. Facendo raccontare ai suoi quanto è stato bravo a costruire un'am�pia coalizione in Texas, come il vicegovernatore democratico Bob Bullock sia diventato un suo grande fan, quanto apprez�zi il sovrintendente nero delle scuole di Houston Roderick Paige che ha nominato segretario all'Istruzione. Quanto... non si juò più parlare, sono in scena e cheerleaders ballerine di Kilgore, Texas, in pagliaccetti pa�triottici rossi bianchi e blu, tutte bianche e tutte bionde. Coi capelli cotonati, come il pezzo di America appena calato a Washington; che preferisce (anche per lontananza da e disinteresse per altri stimoli) guardare con affettuosa ammi�razione a se stessa. E DIO MI AIUTI. Per il resto, neve a parte, tutto secondo pro�gramma: giuramento alle 12 (18 ora italiana), e poi parata e Casa Bianca. Previsti scontri dimo�stranti-polizia e critiche varie al completo di Laura Bush. Previ�sta arrabbiatura in diretta di Jamal, che non uscirà causa tempaccio e guarderà la tv: «Quando Bush dirà "e che Dio mi aiuti" lo penserò sinceramente pure io». Per il gran ballo i businessmen hanno pagato diecimila dollari a tavolata ^e le donne indossano giubbotti di jeans con collo di leopardo Arriva anche per protestare il popolo di Seattle, insieme ai Baby Bòomersiniuriatiper come sono andate le elezioni Saranno ventimila Ultimi preparativi sotto la pioggia per il cambio della guardia alla Casa Bianca

Luoghi citati: America, Seattle, Texas, Washington