L'Authority tlc boccia la fusione Seat-Tmc

L'Authority tlc boccia la fusione Seat-Tmc L'Authority tlc boccia la fusione Seat-Tmc Telecom annuncia ricorso al Tar: decisione illegittima Mario Sensini ROMA Con le norme vigenti il matrimo�nio tra Seat e Telemontecarlo non si può fare. La decisione dell'Authority per le tic arriva poco dopo le 20: il primo a restare di stucco è Emesto Mau�ri, insediato dalla Seat e da Telecom Italia al vertice del�l'emittente. Apprende la notizia per telefono e resta senza paro�le. Telecom annuncia il ricorso al Tar, i redattori di Tmc espri�mono «rabbia e indignazione», ma se davvero non si potrà realizzare raccogliere i cocci del�l'operazione Seat-Tmc, frantu�mata dal no dell'Authority, non sarà facile. Telecom Italia ha già versato nelle casse di Tmc 250 miliardi per il 250Zo della Cecchi Cori Communications, in buona parte già spesi per pagare i fornitori. La Seat ha già delibera�to un aumento di capitale riser�vato a Vittorio Cecchi Cori, che avrebbe ricevuto azioni Seat in cambio di un'ulteriore 500Zo del�l'emittente. Tutto sbagliato, tutto da rifa�re. Secondo l'Authority il trasfe�rimento della CG Communica�tions a Seat-Tin.it, controllata al 630Zo da Telecom, «allo stato attuale non risulta consentito dalla legge 249», la legge Maccanico. Norme vecchie e superate, ammette il presidente dell'Auto�rità, Enzo Cheli, al termine della riunione del consiglio, ma la legge è legge e se il governp non ci rimette mano, come lui auspi�ca, non ci si può fare nuUa. L'acquisto di Tmc, spièga, «non è consentito dal combinato degli articoli 2 commi 17 e 18, e articolo 4 comma 8». Quest'ultimo articolo, aggiun�ge Cheli, «vieta alla concessiona�ria del servizio pubblico di tele�comunicazioni di possedere di�rettamente o indirettamente concessioni televisive su fre�quenze terrestri in chiaro». Non c'è stato neanche tanto da discu�tere in seno all'Authority, se è vero che la bocciatura è passata con sei voti a favore, uno contra�rio e un astenuto. Possedendo già il 630Zo della Seat è Telecom Italia ad acquistare Tmc, ed è proprio per Telecom che fu fatta quella norma. Inequivocabil�mente, ha concluso l'Autorità, e indipendentemente dal fatto che Telecom abbia una concessione, come al momento della firma del contratto con Cecchi Cori, o una licenza, come oggi. Colaninno e Pellicioli le prove�ranno tutte per portare a termi�ne l'operazione, cominciando con un ricorso immediato al Tar del Lazio. Della bontà dell'affare erano convinti, ed erano anche disposti ad accettare le condizio�ni che molto probabilmente l'An�titrust avrebbe imposto per dare il suo via libera. Quella (È Cheli è una decisione «palesemente ille�gittima» e sarà impugnata. Ora attendono il verdetto di Tesauro: se sarà positivo le due società intendono «procedere al comple�tamento del progetto industriale relativo a Tmc nei tempi e nei modi previsti». Per salvare Seat-Tmc potreb�be intervenire il governo con un decreto, visto che la stessa legge Maccanico gli offre una delega per modificarne i contenuti e che lo stesso Cheli ha ricordato che c'è una direttiva europea da recepire, che aprirebbe la strada a norme meno severe sugli incro�ci azionari nelle tecnologie con�vergenti. Rimettere mano alla Maccanico, però, esporrebbe la maggioranza agli strali dell'op�posizione, ben felice della boccia�tura. «Provvedimento ineccepibi�le» ha commentato Mario Landolfi di An, presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. «L'avevo detto fin dal primo momento che quest'operazione era illegale ed il no dell'Authori�ty non mi sorprende» ha com�mentato Beppe Pisanu di Forza Italia. Il responsabile dell'infor�mazione del partito di Silvio Berlusconi, Paolo Romani, ha «accolto con soddisfazione» la decisione dell'Authority. Tutt'altra atmosfera si respi�ra nel centro-sinistra, che guar�dava con piacere alla nascita del terzo polo televisivo. Per il sotto�segretario alle Comunicazioni, il diessino Vincenzo Vita, il no dell'Authority «suscita davvero tanti dubbi». «C'è stata un'inter�pretazione restrittiva di norme obsolete, anche se va rispettata» ha detto invece l'altro sottosegre�tario, il Popolare Michele Lauria. L'intervento dell'Authority invece, secondo il responsabile informazione dei Ds Giuseppe Giulietti, è «di una gravità inau�dita» e «rappresenta un colpo mortale all'idea di un terzo polo televisivo: un omicidio nella cul�la». Sei commissari su otto contrari ai progetto «Un concessionario pubblico non può controllare tv» Proposta la modifica della legge Maccanico ormai superata dalle norme Uè LA YELLOW ECONOMY (tutte le partecipazioni di seat-pagine gialle) BUSINESS IMFORNWTiOM BUSINESS PORTALI 8PORTAL GIALLO EUROLINE MONDUS.IT OFF. SUPPLY GIALLO LAVORO GIALLO VIAGGI PRODOTTI E SERVIZI PER UFFICI EDITORIA PROFESSKMiALE CONSUMER PORTAL VIRGIUO ZONEt TKKETONE

Luoghi citati: Lazio, Roma, Telecom