Formigoni indagato la Finania al Pirellone di Paolo Colonnello

Formigoni indagato la Finania al Pirellone Formigoni indagato, la Finanza al Pirellone Per l'eredità Branca. Il governatore: atto di guerra elettorale Paolo Colonnello MILANO Il reato in sé sarebbe una sciocchez�za: abuso d'ufficio a fini patrimonia�li. Ma la storia che c'è dietro rischia di creare più di un imbarazzo alla giun�ta del presidente della Lombardia Roberto Formigoni, raggiunto ieri da un'informazione di garanzia e da un decreto di perquisizione che ha fatto entrare una trentina di finanzieri negli uffici di presidenza del Pirello�ne. «Giustizia ad orologeria sincroniz�zata con l'ordine dato sabato e ripetu�to domenica da qualcuno...» ha tuona�to in serata Formigoni, facendo ben capire che il riferimento era alla reprimenda del procuratore generale Francesco Borrelli con cui il presiden�te lombardo è ormai ai ferri corti. Ma l'avviso di garanzia inviato ieri al governatore lombardo e ad altre quattro persone, tra cui l'ex assessore regionale all'agricoltura e attuale vicepresidente di Forza Italia del Parlamento europeo Francesco Fiori, contiene un'accusa precisa sca�turita da una denuncia presentata mesi fa, dopo un ricorso al Tar, da un docente universitario, Ezio Lancellotti, uno degli ex amministratori della Fondazione «avvocato Fernando Bussolera e Lina Branca», di Mairano Casteggio, in provincia di Pavia. Un ente, fino all'anno scorso privato e ora controllato dalla Regione, che gestisce un patrimonio di circa 170 miliardi, donati dagli eredi Branca, quelli del Fernet, per finanziare ricer�che in campo agricolo ed enologico. Secondo la ricostruzione della Pro�cura, la Regione, da ente controllore, come previsto dal codice civile, dopo essere stata chiamata due anni fa dalla prefettura di Pavia a interveni�re per dirimere una serie di liti tra gli amministratori sull'eredità Branca, sarebbe diventata, cambiando lo sta�tuto della fondazione, un soggetto attivo nel consiglio d'amministrazio�ne con competenze dirette del Presi�dente della Regione alla nomina dei componenti del Consiglio d'ammini�strazione. Tanto che, lamentò in va�rie interpellanze del maggio scorso il consigliere regionale dei Popolari, Pa�olo Danuvola, «il risultato attuale vedrebbe la presenza nel consiglio dela Fondazione Branca Bussolera di un solo componente individuato dal testatore che ha costituito l'opera». Sottintendendo cioè, che Formigoni avrebbe svutato dall'interno la Fon�dazione fino a prendeme l'intero controllo, allargando nel contempo il Consigho d'amministrazione (da 5 a 7 membri) per nominare due suoi uomi�ni, ovvero l'ex portavoce di Berlusco�ni, Niccolò Querci e l'ex sindaco di Lecco, attuale consigliere regionale di Forza Italia Giulio Boscagli. Que�st'ultimo, cognato di Formigoni, è stato indicato dal presidente della Regione senza potere di rappresen�tanza: «Boscagli dice Formigoni è stato indicato da me in quanto la Fondazione mi aveva chiesto di indi�care un nome nel consigho, a garan�zia degli altissimi scopi di educazio�ne, ricerca e cultura che la fondazio�ne stessa aveva. Ho indicato il dottor Boscagli perchè corrispondeva a que�ste caratteristiche. Mi domando: do�ve sarebbe l'ipotesi di reato? Boscagli non ha ricevuto nessuna informazio�ne di garanzia e il suo nome non è fatto nel decreto di perquisizione. Chi ha diffuso questa notizia ha compiu�to una grave scorrettezza, evidente�mente con l'unico scopo di buttare un'ennesima palata di fango addosso alla regione Lombardia. Gli investiga�tori si macchiano di questa ennesima vigliaccata. Il che mi conferma che è un atto di guerra elettorale». E' proprio nell'interpellanza del consigliere Danuvola che si ritrovano però alcuni elementi dell'accusa: chiedeva infatti l'esponente dei popo�lari «se corrisponde al vero che il Presidente della regione risulta, nel nuovo statuto, di fatto elemento di�screzionale di scelta dei componenti del consigho d'amministrazione». L'interpellanza si chiudeva con un ultima richiesta al punto 7: «Se il Presidente non ritiene utile trasmet�tere gh atti all'autorità giudiziaria». Circostanza che, come si vede, ha avuto un inaspettato epilogo. Secondo le accuse della Procura è in questa nuova duplice veste (cioè di controllore e controllata) la Regione avrebbe "stornato" dai fondi della Fondazione una somma complessiva di 17 miliardi che non avrebbe potu�to toccare. A tanto ammonta la cifra che viene contestata nel provvedi�mento firmato dai pubblici ministeri Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo al presidente Formigoni e agli altri indagati. Tra questi, oltre l'ex asses�sore di Forza Italia, Francesco Fiori che si è dichiarato «assolutamente tranquillo», anche il segretario gene�rale della Giunta, Maurizio Sala e i consiglieri della Fondazione cario Sarchi, vicepresidente anche della Fondazione Cariplo, e Fabio Branca Pierotti Gei, presidente della Fonda�zione Bussolera. Il presidente della Regione Lombardia ieri nel suo ufficio al Pirellone

Luoghi citati: Casteggio, Lecco, Lombardia, Mairano, Milano, Pavia