Il quarto giallo ambientato a Torino e un viaggio che va dal Graal agli Ufo

Il quarto giallo ambientato a Torino e un viaggio che va dal Graal agli Ufo UN ROMANZO E UN SAGGIO LE PASSIONI «INGLESI» DI ROSSOTTI Il quarto giallo ambientato a Torino e un viaggio che va dal Graal agli Ufo D OPO il «brivido» del primo, dopo |r«intrigo» del secondo, dopo i «fantasmi» del terzo, ecco il «terrore» del quarto giallo torinese, «Prendi la gatta rossa» (Fògola, pp. 218, L. 34 mila), appena sfornato dalla fervida officina di Renzo Rossotti, insieme a «Il Sentiero di Merli�no» (Piemonte in Bancarella, pp. 424, L. 32 mila). Due libri che nel a loro diversità vengono da un filo d'interesse comune. A legarli è la predilezione di Rossotti per le atmo�sfere inglesi, la sua passione per una civiltà in cui i percorsi del magico e gli anfratti del misterico non hanno mai cessato di offrire perfetti esem�plari d'atmosfera e di scrittura. Va poi da sé che il giallo è ambientato nel presente e il libro di Merlino in un passato più o meno lontano. «Prendi la gatta rossa» è il raccon�to di una spy-story internazionale che tra Nizza, Torino e Londra disegna uno scacchiere di sorprese su cui muovono pedine ambiguamen�te travestite: una bionda atletica e scaltra, un agente compassatamente inquieto, un verduraio sorprendente�mente compromesso con moglie im�prevedibilmente doublé face, una gang di spie venute dall'Est, cui fa riscontro una centrale di controllo occidentale modellata sui maestri Fleming o Le Carré, un genio dell' elettronica dal nome buffo e dall'in�telligenza estrosa, uno scoppio assas�sino architettato come un'opera d'ar�te. «Il Sentiero di Merlino» è il reso�conto giornalistico di un tema che va dal Graal agli Ufo, un'infornata di sorprese che vanno da Re Artù a Eliot, dai massi di Stonehenge alle rive del Tamigi, passando per echi di presenze nostrane come quella di un tal Rizzio, Riccio o Ricci, poeta e menestrello forse pancalierese, poi ambizioso suddito di Maria Stuarda, suo amante per virtù di prestanza fisica e di voce sinuosa, vittima predestinata di odi cortigiani, oppu�re quella di un tal Crowley, la sedicente e apocalittica «Grande Be�stia», maestro di pratiche sulfuree e di esoterismi pasticcioni, passato anche per l'Italia e per un certo tempo ospite (sgradito) al sole di Cefalù. Due libri facilmente consumabili che trovano i loro momenti migliori in una sorta di consonanza ambienta�le. Legate ad un clima non privo di rimandi reciproci e di coincidenze curiose, Londra e Torino disegnano incanti spettrali. Dalle nebbie dei Land's alle brume della campagna piemontese, Rossotti ci invita a viaggiare il mistero nel più conforte�vole dei modi. Al calduccio un immancabile gatto acciambellato restando comodi in poltrona. [g. t.l

Persone citate: Cefalù, Crowley, Fleming, Merli, Ricci, Riccio, Rizzio, Rossotti

Luoghi citati: Italia, Londra, Merlino, Nizza, Piemonte, Torino