Il Montefeltro del granduca e di Cagliostro di Lorenzo Mondo

Il Montefeltro del granduca e di Cagliostro VIAGGIO NELLO SFONDO INCORROTTO CHE SI TROVA IN TANTA PITTURA, DAI PRIMITIVI AL RINASCIMENTO Il Montefeltro del granduca e di Cagliostro WEEKEND Lorenzo Mondo IL nome Montefeltro riman�da, per i più, all'omonima dinastia ducale, al gran Fe�derico immortalato da Pie�ro della Francesca nel suo profilo grifagno, il naso intac�cato alla radice da un colpo di spada. Ma prima ancora designa quella fascia dell'Appennino Marchigiano che comprende le parti settentrionali della provincia di Pesaro e Urbino e si estende, da un lato ai confini della Romagna, dall'al�tro a quelli della Toscana. Già questo basta a suggeri�re una posizione privilegiata, fitta di echi e richiami. Quan�to all'etimo, viene fatto risali�re dagli studiosi a un Mons Feretri (ricollegabile a un tem�pio di Giove Feretrio sorgente sull'attuale San Leo) o ad una voce umbro-sabellica. Il Montefeltro, lontano dal�le grandi aree produttive, fa pensare per la sua fisionomia agreste all'«umile» Italia di virgiliana memoria. Incantano le linee del pae�saggio, le colline che atteggia�no le loro sommità in una successione di coni ravvicina�ti, le vallicelle, i monti bosco�si che si rompono in improvvi�si scoscendimenti. Sono gli sfondi incorrotti che trovi in tanta pittura, dai Primitivi al Rinascimento. Le coltivazioni disputano ancora alle selve gli erti pen�dii. Terre di tartufi, rifugio di cinghiali, di tassi e di istrici (capita di trovarne, nella mac�chia, qualche aculeo, lungo e flessibile). Piace anche, di questa ter�ra, la discrezione, l'affabilità con cui presenta i suoi monu�menti di storia e d'arte. San Leo è un'eccezione. La sua rocca è un capolavoro di architettura militare al quale lavorò Francesco di Giorgio Martini. Si aggrappa con stra�ordinario effetto scenografico a una rupe che precipita sulla valle della Marecchia: degno ricovero per l'ombra di Caglio�stro che lassù trovò prigionia e morte. Ma generalmente i castelli, spesso malandati, le pievi, i conventi si svelano a poco a poco, con la misura di una civiltà agreste, di una contem�plazione romita. Il cuore del Montefeltro è Carpegna, una cittadina che sorge sul fianco del monte Carpegna, centro di villeggia�tura estiva e invernale che prende nome dai carpini circo�stanti. E palazzo Carpegna si chia�ma l'austera dimora rinasci�mentale di un'antica famiglia di feudatari. Poco più in basso si scorge il convento di Montefiorentino, tappa significativa della diaspora francescana, che fu vivacissima nella Marca. Illeg�giadrito dal pronao a doppie arcate, conserva all'interno la cappella dei conti Oliva, dal mirabile taglio brunelleschiano: il polittico della Madonna con Bambino è il capolavoro di Antonio Santi, padre di Raffaello. Anche nei riguardi dell'arte pittorica, il Montefel�tro dà l'idea di cauti ma sorprendenti avvicinamenti. Frontino è un borgo incredi�bile: una sola strada con torre trecentesca, una chiesa che ospita un Barocci, forse un 50 abitanti, una vista dolcissima. L�si assegna un premio lette�rario di riguardo, il Frontino Montefeltro, ormai alla dician�novesima edizione. Voluto dalla passione di un sindaco, che ha messo insieme una giuria presieduta da Carlo Bo: il magnifico rettore del�l'Università di Urbino, l'ulti�mo «duca», proietta fin qui la sua tutela. Ma come dimenticare, qua�li elementi costitutivi del pae�saggio, la rocca di Sassocorva�ro, i nuclei fortificati di Mace�rata Feltria, Montecerignone, Piandimeleto? Nel grande stupore agreste, sono i testimoni anacronistici di lunghe lotte e assedi tra i Malatesta e i Montefeltro per la signoria della regione. Ma chi vuole immergersi in una riserva impareggiabile di arte e di storia trova, a poca distanza, Urbino. Il palazzo ducale, nucleo di una città perfetta sognata da artisti e mecenati, è la cornice superba della Galleria nazio�nale delle Marche. Con i capo�lavori di Piero della France�sca, Paolo Uccello, Raffaello... Nella visita, ti arresta la sala che contiene i fondi-oro donati da Paolo Volponi in ricordo del figlio morto prema�turamente. E sale irresistibi�le, quasi dall'aria tersa, l'eco di certi versi: «Fu sotto le rupi del Montefeltro, di Pietrarubbia e Sassocorvaro, che il piccolo fiume cambiò il colo�re dei suoi occhi». Il romanziere, il poeta Vol�poni. Un altro nome che aiuta a chiudere il cerchio delle suggestioni ispirate dal Mon�tefeltro. Carpegna, Frontino, Sassocorvaro e 1 nuclei fortificati di Macerata Feltria, Montecerignone e Piandimeleto La Rocca di San Leo