Il centrosinistra punta sulla sicurezza di Fabio Martini

Il centrosinistra punta sulla sicurezza Il centrosinistra punta sulla sicurezza Parte la campagna di maxi-manifesti il caso Fabio Martini ROMA FRANCESCO Rutelli, come sempre, è in ritardo sull'orario annunciato, ma intanto nel sa�lone ulivista di via della Pilotta è arrivato un altro Rutelli, quello di carta che da oggi sarà spalmato sui muri di tutta Italia. Sul maxi-mani�festo delle stesse dimensioni di quelli berlusconiani compare un Rutelli dal sorriso sottilissimo che annuncia: «La sicurezza è un dirit�to di tutti. Garantirla è mio dove�re». . Il maxi poster, con quel Rutelli che «parla» in prima persona, è il preannuncio della fase-2 della cam�pagna elettorale del candidato del'Ulivo. Obiettivo? Far percepire una leadership-Rutelli anche all'italiano-medio. E' il preannuncio an�che di un Rutelli più deciso, come quello in came e ossa che ieri mattina ha presentato il program�ma dell'Ulivo sulla sicurezza. Da una parte, Rutelli ha proposto il prudente restyling di uno s ogan di destra come la tolleranza-zero: «Deve essere battuta l'intolleranza, ma siamo convinti che non debba esse�re ammessa alcuna tolleranza pubblica verso il crimine e verso il disordine civile». Dall'altra, il leader del centro-si�nistra ha lanciato un'accusa molto insinuante al Polo: «La destra fa molta propaganda sui temi della sicurezza, ma quando Berlusconi è andato al potere ha fatto cose balorde», a cominciare dal decretoBiondi, «grazie al quale furono scar�cerate 2700 persone, di cui «solo 196 per reati legati a Tangentopoli», mentre tra gU scarcerati c'erano «condannati per furto d'auto, bor�seggio, spaccio di stupefacenti, ris�sa, ricettazione, violenza privata, sfruttamento della prostituzione». Come dire, senza dirlo: Berlusco�ni dice di essere contro i criminah ma in realtà li aiuta. Naturalmente una frase cos�esplicita, Rutelli non l'ha pronunciata, ma il messaggio subliminale che lancia è proprio questo. E infatti Alfredo Biondi, già Guardasigilli nel govemo Berlusco�ni, si è fatto immediatamente senti�re: «Rutelli ha mistificato la realtà giuridica e politica. Non è vero che 2700 cittadini in attesa di giudizio e che soffrivano la galera preventi�va, siano stati scarcerati per il decreto-Biondi. Fu la magistratu�ra, in polemica con il decreto, a decidere la rimessione in libertà invece degh arresti domiciliari pre�visti per i reati di minore pericolosi�tà pubblica». Tema scivoloso quello della giu�stizia. I focus group impostati due mesi fa dai guru americani prima di allentare la presa sulla propagan�da rutelliana hanno confermato quel che era intuibile a «occhio»: tra gli elettori incerti, il centro-sini�stra è ritenuto poco credibile sul fronte della lotta alla criminalità. Per questo motivo, Rutelli ha cerca�to di innovare il più possibile su questo tema: «Prima di presentare le linee di azione racconta il responsabile del programma, Igi�nio Ariemma, che è stato l'ultimo capo-ufficio stampa nella storia del Pei e il primo del Pds abbiamo svolto diversi incontri con magi�strati, avvocati, forze dell'ordine e il pacchetto presentato è il frutto di un lavoro approfondito». Per Rutelli è ora di abbandonare «il pendolarismo tra permissivi�smo e allarmismo», quell'abbandonarsi «ad onde emotive» opposte che ha determinato un «quadro legislativo in continuo cambiamen�to». Il candidato premier propone «una sicurezza più vicina» e «per tutti», con pattuglie «a piedi», «cen�tri di soccorso pubblico» che prov�vedano al «cambio della serratura e alla sostituzione dei documenti» per le persone più indifese; «certez�za della pena», «limitando» i benefi�ci penitenziah «per chi ha commes�so i reati più odiosi»; «giustizia più rapida», con l'impegno che «le sen�tenze di condanna confermate in appello, vadano di norma eseguite» e con una Cassazione che si attenga «ad una stretta funzione di legitti�mità». E Rutelli si scagha contro il «garantismo formalistico» dei cavil�li, difeso «nel silenzio delle Commis�sioni Giustizia» dal Polo e che «troppo spesso» consente di «cavar�sela» ad imputati danarosi che pos�sono consentirsi «buoni avvocati». Eppure, mentre il programmatissimo Rutelli lancia ogni giorno una nuova iniziativa, Berlusconi ha già fatto sapere che ai duelli tv manderà il suo portavoce Paolo Bonaiuti. Paolo Gentiloni, responsa�bile della campagna rutelhana, non si capisce se scherza, quando dice: «Bonaiuti si prepari a confrontarsi con Michele Anzaldi», che di Rutel�li è il portavoce. «Berlusconi fece scarcerare 2700 detenuti»

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