Kostunica faccia a faccia con Milosevic di Giuseppe Zaccaria

Kostunica faccia a faccia con Milosevic Kostunica faccia a faccia con Milosevic Li presidente assicura il suo no all'estradizione retroscena Giuseppe Zaccaria inviato a BELGRADO PROCESSO sì, ma a Belgrado e secondo le leggi della Ser�bia. L'altra sera, quella del Capodanno ortodosso, all'ora in cui le città si svuotano, gli orto�dossi siedono a tavola ed iniziano ima festa destinata a concludersi all'alba, un incontro che nessuno si sarebbe mai aspettato ha risol�to ima questione decisiva. «Il presidente federale Vojislav Kostunica recitava un er�metico comunicato ha ricevuto il presidente del partito socialista Slobodan Milosevic per discutere la situazione serba e quella del Kosovo». Non ima parola in più. Poche ore e la Serbia ha reagito alla notizia come si fa ad un pugno nello stomaco. Il Grande Rivoluzionario che consulta il Grande Autocrate? A mezzanotte, uscito da chissà qua�le festa il «premier» Zoran Djindjic è apparso in tv per lanciare al Paese il primo allarmato segnale: «Non sapevo nulla di questo in�contro, l'ho appreso anch'io poco fa, come tutti, e sono esterrefat�to. Perchè incontrare Milosevic? Da lui il presidente Kostunica può solo apprendere come non si fanno le cose». Da altri partiti del «Dos», il cartello delle opposizioni, piovo�no critiche e previsioni allarma�te. Eppure a parte la stringatezza del comunicato ufficiale quel che è accaduto l'altra sera alla Presi�denza federale trova già un senso ed una spiegazione. Kostunica ha dato la sua parola: mai consenti�rà ad un'estradizione di Milose�vic, né consentirà che i suoi familiari siano processati. Non sarebbe neanche facile: i figli Marko e Marija sono all'este�ro e la moglie Mirjana, riparata a Mosca, ha il ruolo del parlamenta�re jugoslavo e l'immunità che ne deriva. Il giudizio si svolgerà con tutte le garanzie dovute al rango. L'ex presidente in cambio non soffierà sulle braci nuovamente arro�ventate dell'estremismo serbobosniaco, pronto a raccogliersi intomo a Radovan Karadzic ed all'ex primo ministro Alexa Ruba. Almeno finché Kostunica re�sterà presidente, il suo predeces�sore potrà dunque stare tranquil�lo: tutto si svolgerà in Serbia anche se l'accusa si profila pesan�te («crimini contro l'umanità», non solo accuse di peculato). Da�ta la relativa impunità promessa ai familiari a questo punto Mirja�na Markovic potrebbe anche rien�trare a Belgrado. Ma anche se da un certo punto di vista la mossa di Kostunica intende ottenere effetti pacificatori da un altro sta accelerando le divisioni interne al «Dos». L'uomo più popolare di Jugo�slavia è oggi presidente di una federazione che fra tre mesi, col referendum in Montenegro, po�trebbe anche non esistere più, qmndi se può fornire garanzie è rispetto al «qui e adesso». Milose�vic sembra nella medesima condi�zione. Ma i «qui» e gli «adesso» di questa fase jugoslava paiono con�centrarsi soprattutto intorno ad un problema: come gestire i rap�porti con l'estero ed assieme la grande questione dei supposti «criminali di guerra». Su questo punto proprio l'al�tro ieri Vojislav Kostunica aveva ribadito il suo pensiero dalle pagi�ne di «Glas Javnosti», dove tiene una rubrica settimanale. «La Co�stituzione jugoslava aveva ripe�tuto non consente l'estradizio�ne di alcun cittadino che debba essere consegnato ad un tribuna�le straniero. Quello dell'Aia poi appare sempre più come un tribu�nale «ad hoc», dove giudici e pubblici ministeri definiscono le proprie regole e le cambiano spes�so». Concetti già espressi ma che, ripetuti nella rubrica, suonavano come un secco «altolà» alle dichia�razioni di altri membri del gover�no. Momcilo Grubac, ministro della giustizia, aveva appena det�to che questa norma Costituzio�nale potrebbe non valere per un tribunale dell'Onu, organizzazio�ne di cui la Jugoslavia è tornata a far parte. Altri rammentavano che proprio Milosevic nel tratta�to d�Dayton aveva firmato un accordo di collaborazione col tri�bunale dell'Aia. «Quell'accordo taglia corto Kostunica non è mai stato ratifi�cato dal Parlamento jugoslavo. Ed anche se accettassimo la ria�pertura a Belgrado di una rappre�sentanza di quel Tribunale, nulla dice che accetteremo imposizioni che offendano la dignità naziona�le». Il presidente che piace all'Eu�ropa è un uomo di legge, ma di quelli che apphcano i principii di legalità rispetto a chiunque. Forse quest'improvviso e mi�sterioso incontro fra nemici servi�rà a raffreddai^ anche il bollore che stava pervadendo i serbi di Bosnia. L'improvviso e «volonta�rio» presentarsi di Biljana Plavsic all'Aia ha fatto scattare fra «gli altri ricercati dal Tribunale una sorta di «allarme rosso». Da quel che si sa Radovan Karadzic, un sofferente Ratko Mladic, Alexis Buha ed altri hanno infittito le misure di sicurezza e serrato i ranghi delle proprie guardie per�sonali. Vojislav Kostunica, il presidente serbo: colloquio forse decisivo con Milosevic