Immigrati, l'ltalia pronta a rivedere le quote

Immigrati, l'ltalia pronta a rivedere le quote Immigrati, l'ltalia pronta a rivedere le quote Ne servono 200 mila. Turco: partiamo da 63 mila, poi si discute inviato a VICENZA I primi a muoversi, nella nebbia del Nord-Est, sono state dolenti figure nere avvolte in grandi caffet�tani, tute blu con sciarpe e berret�toni anti-freddo, attorniati da una cinquantina di giovani dei centri sociali «Ya Basta» e «Spartacus». Davanti al Centro Palladio di Vi�cenza, un palazzotto dello sport dall'aria triste, hanno incomincia�to prestissimo a montare baracche di cartone, con tettoie in plastica e drappi di juta, guardati a vista da un numero doppio di agenti di Ps e carabinieri in assetto anti-guerriglia. Dentro, al caldo, gli ammini�stratori, gli imprenditori, il mini�stro alla Solidarietà sociale Livia Turco, i leader delle tre confedera�zioni sindacali, riuniti per affronta�re l'emergenza del nuovo millen�nio. C'è il lavoro, ma non ci sono abbastanza italiani disposti a di�ventare addetti alle pulizie (ne servono, secondo un'indagine UnionCamere, abneno 19 mila), muratori (12 mila), manovali (10 mila), operai generici (8.900). In tutto, ne servono 200 mila sem�pre secondo UnionCamere, perché in serata Confìndustria ha smenti�to la stima circolata venerd�di un fabbisogno di 105 mila immigrati per le imprese italiane -, che van�no ad aggiungersi a quelli che già ci sono, un milione e duecentomi�la: marocchini, tunisini, rumeni o giovani dall'ex Jugoslavia. Tutti regolari, che lavorano e aiutano la nostra economia, pari ormai al tre per cento della forza lavoro. A loro erano dedicati gli «Stati generali sull'immigrazione» orga�nizzati ieri dai governo a Vicenza, non a caso in una delle province d'Italia dove più forte è la presen�za di extracomunitari. Lavorano nelle concerie, nelle camicerie, nelle piccole officine o nei cantieri. Però spesso dormono nelle auto, nelle baracche, dentro fabbriche abbandonate, perché non ci sono le case, manca una vera politica di accoghenza. Il ministro Livia Turco aveva preparato con cura questo incon�tro, cercando un programma volu�tamente «bipartisan»; sia perché l'ospitalità era organizzata dal sin�daco di Forza Italia Enrico Hullweck, sia per costruire insieme alle Regioni (che reclamano a gran voce di poter decidere i flussi migratori) le previsioni per que�st'anno. Ma il «governatore» vene�to Galan ha preferito godersi lo show di Berlusconi a Berhno, man�dando l'assessore regionale di An Raffaele Zanon, mentre il presiden�te dei presidenti, Enzo Ghigo, ha dato forfait alla tavola rotonda finale. Cos�la caparbia ministra Turco si è trovata la platea colma di sindacalisti hanno parlato tutti i tre i segretari generali, Angeletti (Uil), Pezzetta (Cisl) e Cofferati (Cgil) -, con accanto il presidente del Cnel Pietro Larizza, pronto a indignarsi verso chi vuole «riaprire le migrazioni inteme co�me negli anni Cinquanta». Al Palasport di Vicenza si sono alternati i problemi degli munigrati provenienti da fuori Italia con la polemica sui flussi interni da Nord a Sud. E infatti il presidente degli industriali veneti. Luigi Rossi Lu�ciani, ha proposto che ai giovani italiani disponibili a trasferirsi nel Nord-Est venga assegnato l'incen�tivo di un milione al mese per abneno un anno, tanto quanto l'assegno di disoccupazione. A tutti la risposta del governo, venuta «solo» dal ministro Turco polemicamente, il sindaco azzurro Hullweck aveva detto; «In Francia pon gli Stati generali si è ghighottinato il re, qui da Roma ci mandano soltanto la responsabile dell'assi�stenza» ma con impegni che riguardano l'intero esecutivo. Gli imprenditori chiedono più immi�grati? «La cifra di 63 mila ingressi per il 2001 replica la Turco non è ancora stata decisa, è soltanto una proposta». Sul voto ammini�strativo proposto dagli interventi in platea di diversi immigrati, dal senegalese docente di economia Alioune Badara Gueye alla filippi�na Charito Basa, la ministra alla SoUdarietà risponde di esserne una grande sostenitrice, «visto che è stato previsto anche nella Spa�gna di Aznar e dunque non è nulla di buonista o di rivoluzionario». Infine l'annuncio di un disegno di legge allo studio con il responsabile del Viminale, Enzo Bianco, che permetterà «ai figli di immigrati di terza generazione di acquisire im�mediatamente la cittadinanza ita�liana». Con un battuta che è molto piaciuta ai Centri sociali che han�no incontrato la ministra, «gli immigrati non sono computer che si spengono quando non servono jiù». Nonostante gli estremisti dela destra di Forza Nuova avessero annunciato una loro contro-mani�festazione (ci hanno rinunciato, per presentare in un bar il loro documento xenofobo e haideriano) e l'ultima fiaccolata notturna, da Vicenza nessun incidente. Stamat�tina, si torna tutti a «smanettare». [g.pa.l I Governatori del Polo disertano gli «Stati generali» convocati a Vicenza La ministra: subito la riforma della cittadinanza e il diritto al voto QUAli FIGURE PRÒI Ad^tane|ilizÌ uratori '-mm?'i:-:''.y'??: Sono oltre 200.000, secondo i di lavoro liberi che potrebbe] Nòrtimt 34f80A Manovali iddetti alle \|endite j bpjrai generi mieri e assistenti sanitari Hdle gìJbÉjfl IBf -.. :i..v;xi*M*KJ««ff

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