Tre ergastoli ai killer di Milano

Tre ergastoli ai killer di Milano Tre ergastoli ai killer di Milano Uccisero per rapina un tabaccaio e m gioielliere MILANO Tre ergastoli per gli omicidi di Ottavio Capalbo, il tabaccaio di via Doma ucciso il 9 gennaio '99, e di Ezio Bartocci, il gioiel�liere di via Padova freddato il 20 luglio dello stesso anno. Entrambi vittime di una banda di rapinatori. Ieri la seconda Corte d'Assise di Milano, presie�duta da Luigi Martino, ha con�dannato al carcere a vita Scinto Romeo, Luciano Carmeli e Mi�rko Turrini. A loro i giudici hanno anche inflitto l'isolamen�to diurno per i primi mesi di detenzione, oltre a un anno e otto mesi con la condizionale per Franco Daelli. Le pene sono state più seve�re rispetto alle richieste del pm Ilda Boccassini, che per Turrini aveva invocato 30 anni e per Daelli 8 mesi. La Boccassini abbracciando Maria Rosa Bar�tocci ha detto: «Mi hanno supe�rato». Assolto, come richiesto dall'accusa, invece l'ultimo im�putato. Luca Turrini. Romeo (che la sentenza vuole detenuto in isolamento per tre anni) e Carmeli per l'accusa erano il braccio armato della banda, di cui Mirko Turrini sarebbe stata una delle menti. Non vi sono prove invece, sia per il pm che per i giudici, del coinvogimento del fratello di quest'ultimo. Luca. Daelli invece era accusato di detenzio�ne delle due pistole usate per i colpi (al gruppo sono stati adde�bitati anche altri colpi in Mila�no e hinterland). Gli imputati sono stati con�dannati anche a risarcire i pa�renti delle vittime, parti civili nel dibattimento: un miliardo alla vedova Bartocci e 800 mi�lioni a testa ai due figli del gioielliere, 200 milioni allo zio di Capalbo, Gaetano (ferito da�gli stessi malviventi nella rapi�na che costò la vita al nipote) e un totale di due miliardi e 200 milioni alla famiglia del tabac�caio. Gli altri componenti della banda erano già stati giudicati con rito abbreviato: il «pentito» Salvatore Marasco e Federico Federici lo scorso febbraio, ri�spettivamente condannati a 20 e 22 anni, l'olandese David Moneypenny, giudicato in no�vembre, a 30 anni. Ottavio Capalbo venne ucci�so il 9 gennaio di due anni fa, nella sua tabaccheria di via Dema, dopo un'irruzione di Romeo e Federici, alla quale il giovane reagì. Stessa sorte toc�cò a Ezio Bartocci nella sua gioielleria di via Padova il 20 luglio successivo. Bartocci era assieme alla moglie Maria Rosa stava chiudendo la gioielleria, venne freddato da un colpo esploso da David Moneypenny (reo confesso) durante un tenta�tivo di rapina. L'ultimo arrestato della ban�da fu preso nel settembre di due anni fa: era Federico Fede�rici. A luglio era toccato a Romeo, 33 anni, individuato poco dopo la rapina al gioiellie�re. Due rapine, due omicidi, e sempre nello stesso quartiere. Compiute, si è poi scoperto, ogni volta da elementi delle stesso gruppo di sbandati, lega�ti tra loro più dalla droga o dalla necessità di scambiarsi le armi che da un vero e proprio vincolo criminale. In un anno la banda avrebbe messo a se�gno almeno una decina di colpi senza mai spostarsi troppo lon�tano da casa: nella zona tra via Padova, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Quartieri che conoscevano bene, in cui vivevano, coltivavano amicizie e tornavano a divertirsi dopo le rapine. È stata la determinazione dei malviventi all'uso delle ar�mi, la convinzione che si trat�tasse di un gruppo deciso a tutto a convincere gli investiga�tori che le indagini dovevano essere indirizzate «verso alcu�ne persone», [r. cri.] Condanne più severe di quanto chiesto dall'accusa Labanda dovrà anche risarcire le vittime La gioielleria Bartocci, in via Padova, Il giorno dopo la rapina Il titolare fu ucciso II 20 luglio '99 per aver reagito al banditi

Luoghi citati: Cinisello Balsamo, Milano, Sesto San Giovanni