Operai specializzati? Impossibile trovarli di Marina Cassi

Operai specializzati? Impossibile trovarli Operai specializzati? Impossibile trovarli Torino: imprese in allarme. Alla Franco Tosi 1500 posti «vacanti» Marina Cassi TORINO Tornitori e fresatori, tessitori e attrezzisti, manutentori e tecni�ci di qualità, progettisti, modelli�sti, addetti marketing, softwari�sti industriali, meccanici di au�tomazione, saldatori. Ormai non si tratta di mitiche figure dell'aristocrazia operaia, abili e orgogliose, capaci di "fare i baffi alle mosche"; a mancare, a esse�re cercate disperatamente, cor�teggiate e blandite sono figure professionali nodali per il ciclo produttivo. Oualcuna più povera di conte�nuto, altra più complessa e ric�ca, ma con una cosa in comune: l'essere in via di estinzione e il 530Zo delle imprese torinesi non trova la manodopera qualificata di cui ha bisogno. Un record assoluto degli ultimi vent'anni; solo a inizio anno la percentuale era del 5007o, il 45 nel 1999. Nella città post fordista per eccellenza l'Unione industriale rileva che oltre la metà delle sue aziende non può assumere e che poco meno del 150Zo non trova neppure lavoratori comuni. Il tasso di disoccupazione a Tori�no che fino a due anni fa rappresentava un'emergenza oc�cupazionale nel Nord del quasi pieno impiego è adesso dell'S per cento, con una tendenza a scendere ancora e in attesa di lavoro sono per lo più ragazze e p^S5^p?3|P5R3p^azK)ne o espulse dal cielo produttivo avanti negli annù Vti l'Goir^O'rniIir posti creati nel 2000 prevalentemente nel ter�ziario e di cui due terzi con contratti atipici la città si lascia alle spalle i tempi più difficili, però per le imprese aumentano i problemi: si trova la commessa, si trova l'impiega�to, ma non il fresatore o il tecnico. E ovviamente il settore in maggior sofferenza è quello metalmeccanico nel quale il 58 per cento delle imprese denun�cia di non trovare gli addetti desiderati, una percentuale in rapida crescita. Secondo una recente indagi�ne realizzata dalla commissione paritetica formata da Unione industriale e sindacato confede�rale le imprese cercano lavorato�ri che abbiano studiato per 14 anni, in pratica che abbiano un qualche diploma di maturità; e la sola licenza media non è indicata dagli imprenditori come preferita neppure per le mansioni operaie più generiche. In questa situazione non è un caso nelle piccole e medie azien�de dell'Api la percentuale di lavoratori stranieri sia ormai arrivata all'8-9 per cento del totale. In quelle grandi è note�volmente più bassa; l'Unione industriale stima che sia intor�no all'1,5-2%. E non è un caso che il Collegio costruttori torine�se abbia ispirato la proposta nazionale dell'associazione dei costruttori della Confindustria al governo per la concessione di incentivi urbanistici e fiscali al fine di risolvere il problema delle mancanza di case per i lavoratori stranieri o che pro�vengono da altre zone del Paese. I costruttori sarebbero dispo�nibili a mobilitare risorse priva�te per realizzare alloggi di picco�le dimensioni da affittare a cano�ne controllato agli immigrati stranieri e non. Il problema della mancanza di addetti non coinvolge nella stessa misura le imprese di costruzione perché in quel settore le figure profes�sionali "forti" come piastrelli�sti o ferraioli sono indisponibi�li a lavorare da dipendenti, ma sono sul mercato con tante pic�cole aziende. Però il Collegio costruttori riconosce la mancan�za di case come una nuova emergenza sociale in una città scottata dalla cronica carenza di alloggi durante la grande ondata migratoria degli Anni Sessanta. A Torino oltre a qualche centi�naio di lavoratori qualificati una stima più precisa è difficile da elaborare per la stessa asso�ciazione imprenditoriale scar�seggiano (e scarseggeranno sem�pre di più) anche quelli legati alla net economy di cui la città è capitale nazionale se si calcola la percentuale di imprese che operano nel settore (sia del�l'hard sia del software) per nu�mero di abitanti. Una stima dell'Excelsior so�stiene che già oggi ci sarebbe bisogno di 7 mila addetti nell'information e comunication tecnology, una cifra destinata a rad�doppiare nei prossimi due-tre anni. Si tratta di esperti di reti, gestori di sistemi, responsabili di portali, progettisti di teleco�municazioni. E questo senza tener conto di un possibile boom del commercio elettroni�co. ìNORD Mg CENTRO 1» MEZZOGIORNO TASSI DI DISOCCUPAZIONE PER TITOLI DI STUDIO 24,0 23.6 23,5 Fonte: Istat, Rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro, media 1999 21.3 22,0 DOnORATO MATURITÀ' QUAtìflCr PROFESSIONALE LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE NESSUN TITOLO TOTALE

Persone citate: Franco Tosi

Luoghi citati: Licenza, Mezzogiorno, Torino