DISPETTO ATLANTICO di Maurizio Molinari
DISPETTO ATLANTICO DISPETTO ATLANTICO Maurizio Molinari LA posta in palio nel braccio di ferro in corso nella Nato sulla moratoria dell'uranio impoverito tocca da vicino gli interessi diffe�renti dei Paesi alleati. Se l'Allean�za accetterà la proposta italiana e tedesca di sospendere l'uso dei proiettili sospetti gli Stati Uniti e a Gran Bretagna dovranno per la prima volta compiere un passo indietro in una sede multilaterale su una questione che riguarda la politica di difesa, da sempre perno irrinunciabile della loro sovranità nazionale. Se invece la proposta di moratoria verrà re�spinta al mittente i governi socia�listi di Roma e Berlino entrambi con l'occhio puntato alle rispetti�ve scadenze elettorali non saran�no riusciti ad ottenere una vitto�ria che gli assicurerebbe i favori di gran parte delle opinioni pubbli�che nazionali, tradizionalmente pacifiste e antimilitariste. Il braccio di ferro sui fonda�menti scientifici della nocività dell'uranio offre ai governi del�l'Alleanza l'occasione per combat�tere battaglie nazionali. Si sta ripetendo in miniatura quanto avvenne durante la campagna di bombardamenti della Nato in Kosovo. Oggi, come allora, il tentativo dei governi della Nato è di raggiungere un compromes�so minimo che non scontenti nessuno e salvi l'unanimità del�l'Alleanza. Gli ambasciatori e i loro sherpa hanno affrontato la lunga notte di Bruxelles armati di vocabolari inglesi e francesi nel tentativo di trovare una ciambel�la di salvataggio lessicale per l'unanimità. Se anche riuscissero nell'intento l'Alleanza uscirà più vulnerabile al proliferare di inte�ressi nazionali sempre meno com�patibili. E quindi bisognosa di nuove regole che sappiano conci�liare l'eredità dei fanti che sbarca�rono in Normandia nel giugno del 1944, con le irrinunciabili esigenze di Paesi che, a Guerra fredda finita, tendono ad esaltare più ciò che li divide che non ciò che li accomuna.
Luoghi citati: Berlino, Bruxelles, Gran Bretagna, Kosovo, Roma, Stati Uniti
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