Giovedì 11, al Folk Club, la musica delle radici s'intreccia con l'arte dell'improvvisazione di Marco Basso

Gioved�11, al Folk Club, la musica delle radici s'intreccia con l'arte dell'improvvisazione IL DIALETTO JAZZ DI COSCIA St TROVESI Gioved�11, al Folk Club, la musica delle radici s'intreccia con l'arte dell'improvvisazione PER riprendersi al meglio dopo il bombardamento mu�sicale forzato che le nostre orecchie hanno dovuto subire a suon di motivetti natalizi e l'enne�sima iniezione dei soliti dischi più trasmessi, l'appuntamento è al Folkclub per gioved�11 genna�io. Nel locale di via Perrone 3 bis (informazioni e prenotazioni allo Oli/ 537.636) arrivano Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi che presentano il ed «In cerca di cibo». Che siano ormai considera�ti due mostri sacri del nostro patrimonio musicale è fuor di dubbio: da tempo la loro notorie�tà ha varcato i confini nazionali ed è stata ribadita addirittura da Umberto Eco che si è lanciato in un peana per celebrarli. La presti�giosa etichetta tedesca ECM se li è subito accaparrati: di certo Manfred Eicher, il patron cos�attento a captare le varianti più creative intomo ai linguaggi del jazz, è rimasto affascinato da come i due musicisti italiani rie�scano a evocare la musica delle nostre radici dove la tradizione folk, il ballo liscio e la canzonetta incontrano il jazz. E capita allora di sentire il blues che si veste da mazurka; e, socchiusi gli occhi non capire se ci si trova nella calura soffocante e malsana della Louisiana dalla magica mescola di sapori cajun o nell'umida cam�pagna padana coperta di brina ed affogata nella nebbia. Gli stessi strumenti preferiti dai due per raccontarsi apparten�gono, in un modo solo apparente�mente incredibile, ai due mondi musicali: quello d'Oltreoceano e quello di casa nostra. Ovunque troviamo la fisarmonica, e i clari�ni sono legni imparentati coi sas�sofoni, con i quali condividono il piacere del suono prodotto da un'ancia semplice. Coscia e Tro�vesi sono considerati tra �miglio�ri jazzisti italiani: da anni vinco�no le classifiche dei giornali spe�cializzati e vantano un curri�culum lungo chilometri. La filar�monica di Coscia ha fatto parte anche dell'orchestra di Giorgio Gaslini, ha celebrato Gomi Kramer, Astor Piazzolla, ha suonato musiche di Kurt Weil e Luciano Berlo, oltre naturalmente duettare a lungo con clarino e sax di Trovesi. Questi ha fatto parte di numerose orchestre: da quella di Gaslini, insostituibile fucina di talenti, a quella di Ritmi Moderni della Rai di Milano, all'Italian Instabile Ensemble. Con Gianni Coscia, Trovesi col�labora da tempo, dando vita a numerosi progetti interessanti che in quest'ultimo lavoro, che ha ottenuto il disco d'oro, «In cerca di cibo», trovano naturale conti�nuità. Nativi Trovesi di Nembro, piccolo paese del Bergamasco, e Coscia di Alessandria, terra da sempre abituata a respirare umo�ri di confine, dall'Oltrepò pavese ad arrivare al mare, i due hanno saputo abbattere l'odiosa barrie�ra tra generi diversi lasciando che a trionfare, nei propri lavori, fosse sempre e solo la musica con la M maiuscola. Marco Basso ft ^H| P 1 B. fl Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi portano il loro jazz, innervato di mille tradizioni e suggestioni, a Torino gioved�11 gennaio

Luoghi citati: Alessandria, Louisiana, Milano, Nembro, Torino